La Provincia di Lecco del 09/08/2008 p. 24
GALBIATE«Fate che i disoccupati vengano a noi»: Alma Zucchi, dirigente della casa di riposo «Villa Serena», prende a prestito il motto evangelico per lanciare la sua provocazione: «Avanti: c'è posto. Se Lecco perderà altri 1.500 posti di lavoro nei prossimi due anni, come preannuncia il vicepresidente della Provincia, e altri 500 li ha già praticamente bruciati nelle ultime settimane, la nostra casa di riposo e tante altre strutture del territorio sono pronte a dare occupazione a decine di persone». La Zucchi denuncia senza mezzi termini «l'emergenza infermieri: sono così pochi che rischiamo il blackout dei servizi ? annuncia ? I diplomati italiani si contano sulle mani e gli extracomunitari o i neocomunitari faticano enormemente a inserirsi». Nei servizi del territorio servono infermieri a drappelli e con l'urgenza di una trasfusione: «Lo tengano presente ? manda a dire la dirigente di Villa Serena ? anche le centinaia di giovani che da settembre riprenderanno la scuola, molti di loro con la prospettiva di un diploma senza sbocchi: forse non ci hanno mai pensato, ma non esistono solo carriere come insegnante, ragioniere, geometra. Con un minimo di motivazione, nel nostro ramo hanno la certezza di un lavoro sicuro». Per dare qualche cifra, a «Villa Serena» di Galbiate gli ospiti sono normalmente più di 180; lavorano nel ricovero circa 65 persone «l'80% delle quali straniere, attualmente di 13 nazionalità diverse: i diplomati italiani si contano sulle mani ? ribadisce Alma Zucchi - quindi fanno dai tre ai cinque lavori a testa, accettano solo ruoli di coordinamento e comunque si dimettono letteralmente dall'oggi al domani, tanta è la concorrenza e la richiesta». «Tra case di riposo e cliniche, ce li rubiamo l'una con l'altra. Personalmente ho aperto pratiche presso tutte le agenzie interinali di Lecco, nessuna esclusa, e non trovo il personale comunque». La Spa «Villa Serena» organizza corsi di formazione; intanto «esternalizza» cioè, come spiega sempre la dirigente, attinge alle «cooperative che forniscono addetti, per lo più neocomunitari, su scala regionale: personale che non ha radici familiari o relazionali quindi, per un euro in più all'ora, se ne va dall'oggi al domani anche a costo di trasferirsi da Lecco a Cremona o a Mantova. Sono figure comunque utili, nelle condizioni in cui siamo, ma ? rincara la Zucchi ? comportano anche rilevanti problemi d'inserimento: per quanto volonterosi, hanno difficoltà con la lingua, provengono per lo più da Paesi dove esiste un solo farmaco e dove ce ne sono di più non hanno gli stessi nomi nostri; in diverse nazioni neocomunitarie, poi, vige il caporalato, perciò non sono abituati a lavorare in autonomia né in equipe. Obbligano a modificare la programmazione e la cultura stessa del ricovero».
GALBIATE«Fate che i disoccupati vengano a noi»: Alma Zucchi, dirigente della casa di riposo «Villa Serena», prende a prestito il motto evangelico per lanciare la sua provocazione: «Avanti: c'è posto. Se Lecco perderà altri 1.500 posti di lavoro nei prossimi due anni, come preannuncia il vicepresidente della Provincia, e altri 500 li ha già praticamente bruciati nelle ultime settimane, la nostra casa di riposo e tante altre strutture del territorio sono pronte a dare occupazione a decine di persone». La Zucchi denuncia senza mezzi termini «l'emergenza infermieri: sono così pochi che rischiamo il blackout dei servizi ? annuncia ? I diplomati italiani si contano sulle mani e gli extracomunitari o i neocomunitari faticano enormemente a inserirsi». Nei servizi del territorio servono infermieri a drappelli e con l'urgenza di una trasfusione: «Lo tengano presente ? manda a dire la dirigente di Villa Serena ? anche le centinaia di giovani che da settembre riprenderanno la scuola, molti di loro con la prospettiva di un diploma senza sbocchi: forse non ci hanno mai pensato, ma non esistono solo carriere come insegnante, ragioniere, geometra. Con un minimo di motivazione, nel nostro ramo hanno la certezza di un lavoro sicuro». Per dare qualche cifra, a «Villa Serena» di Galbiate gli ospiti sono normalmente più di 180; lavorano nel ricovero circa 65 persone «l'80% delle quali straniere, attualmente di 13 nazionalità diverse: i diplomati italiani si contano sulle mani ? ribadisce Alma Zucchi - quindi fanno dai tre ai cinque lavori a testa, accettano solo ruoli di coordinamento e comunque si dimettono letteralmente dall'oggi al domani, tanta è la concorrenza e la richiesta». «Tra case di riposo e cliniche, ce li rubiamo l'una con l'altra. Personalmente ho aperto pratiche presso tutte le agenzie interinali di Lecco, nessuna esclusa, e non trovo il personale comunque». La Spa «Villa Serena» organizza corsi di formazione; intanto «esternalizza» cioè, come spiega sempre la dirigente, attinge alle «cooperative che forniscono addetti, per lo più neocomunitari, su scala regionale: personale che non ha radici familiari o relazionali quindi, per un euro in più all'ora, se ne va dall'oggi al domani anche a costo di trasferirsi da Lecco a Cremona o a Mantova. Sono figure comunque utili, nelle condizioni in cui siamo, ma ? rincara la Zucchi ? comportano anche rilevanti problemi d'inserimento: per quanto volonterosi, hanno difficoltà con la lingua, provengono per lo più da Paesi dove esiste un solo farmaco e dove ce ne sono di più non hanno gli stessi nomi nostri; in diverse nazioni neocomunitarie, poi, vige il caporalato, perciò non sono abituati a lavorare in autonomia né in equipe. Obbligano a modificare la programmazione e la cultura stessa del ricovero».
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