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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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lunedì, agosto 9

Ad ottobre 2010 la rifoma degli Ordini professionali

Sarà un disegno di legge di natura governativa a costituire la cornice di riferimento su cui modellare le discipline di dettaglio per categorie e settori.
Comincia, così, a delinearsi più chiaramente la riforma delle libere professioni: il Ddl “omnibus” è arrivato il 17 luglio all’esame del Consiglio dei Ministri.
Un testo che il Guardasigilli, Angelino Alfano, assicura pronto entro ottobre, in base al documento condiviso che una piccola delegazione di presidenti di Ordini, in rappresentanza del Cup (Comitato Unitario delle Professioni) e del Pat (Professioni dell’Area Tecnica) gli ha consegnato.

“Dal 15 aprile scorso - ha detto il Ministro - i rappresentanti degli Ordini nazionali hanno raggiunto un’intesa sui contenuti della riforma delle professioni. Ho dato mandato ai miei uffici di tradurli in un concreto atto normativo: un primo passo verso lo Statuto delle Professioni.
La riforma che ho in mente responsabilizzerà al massimo gli Ordini, chiamati ad essere garanti della serietà e della professionalità dei loro assistiti e garantirà ai professionisti il diritto ad un compenso proporzionato alla quantità e qualità del lavoro svolto e, in ogni caso, sufficiente ad assicurargli un’esistenza dignitosa”.

Soddisfatti, anche i rappresentanti di Cup e Pat: “un colloquio estremamente positivo” per Marina Calderone, presidente del Cup e dei consulenti del lavoro; “un’occasione storica” per Andrea Sisti, presidente dei dottori agronomi e forestali; è “entusiasta”, Roberto Orlandi, vicepresidente Cup e presidente degli agrotecnici che, però, ricorda: “sul tappeto, tuttavia, restano le divisioni sul futuro assetto degli Albi per i triennali e il loro rapporto con gli Ordini tecnici quinquennali”.
Anche per il provvedimento “scorporato” che riguarda le associazioni non regolamentate, in commissione Attività Produttive di Montecitorio si sta facendo uno sforzo di sintesi, poiché una rilettura degli ambiti di competenza degli Ordini esistenti potrebbe avere ripercussioni su quelli di associazioni non ancora riconosciute.

Caustico, invece, il commento del vice presidente del Colap, Riccardo Alemanno, per cui: “la riforma sarà un danno per i cittadini. In un periodo di così grave crisi, gli Ordini chiedono un aumento del 50% delle tariffe e invocano più tutele dell’utenza, quando molti dei loro iscritti sono ancora privi di assicurazione di responsabilità civile verso terzi”.

Quali le aspettative delle professioni sanitarie? Tariffe minime (sotto tale soglia, ne va della qualità del servizio); pubblicità regolamentata; formazione ancorata al fabbisogno; maggior coinvolgimento sui tirocini e un’ampia possibilità sanzionatoria sugli iscritti.
Inoltre è fondamentale che si concluda l’iter per la riforma che prevede il riconoscimento anche formale di cinque nuovi Ordini (infermieri, ostetriche, tecnici di radiologia medica, operatori della riabilitazione, tecnici sanitari e della prevenzione) e la separazione tra medici e odontoiatri.

giovedì, gennaio 21

Riforma Brunetta:

firmato protocollo per sperimentazione sistema di valutazione performance individuale.




Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, Renato Brunetta, il Direttore dell’AGeNaS (Agenzia Nazionale per i Servizi regionali) Fulvio Moirano, il Presidente del Formez Carlo Flamment, il Presidente della Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) Giovanni Monchiero e i Direttori generali di 17 Aziende sanitarie e ospedaliere hanno firmato oggi un Protocollo d’intesa per la sperimentazione dell’applicazione del Decreto Legislativo n.150/2009.
Grazie all’avvio della sperimentazione e al nuovo sistema di valutazione e incentivazione del personale sanitario previsto dalla Riforma, Asl e Ospedali saranno più a misura di cittadino. Il Protocollo, infatti, non avrà al momento effetti giuridici o economici sul personale ma servirà a mettere a punto il nuovo sistema di valutazione e di incentivazione individuale non solo di dirigenti e medici ma anche di infermieri, tecnici e amministrativi sanitari, che per la prima volta vedranno valutate le loro performance individuali, anche in rapporto al “grado di cortesia, puntualità, presenza e disponibilità nelle risposte ai bisogni degli utenti”. Per ora le valutazioni non si tradurranno in maggiori o minori incentivi ma entro il 31 agosto del 2010, conclusa la fase di sperimentazione (che durerà in tutto 7 mesi), l’esperienza acquisita consentirà di avviare una vera e propria rivoluzione in un comparto, quello sanitario, dove fino a oggi ha prevalso il sistema di incentivazione “a pioggia” del personale.
Quattro gli obiettivi prefissati dal Protocollo per le Aziende che aderiscono alla sperimentazione:
1) migliorare le prestazioni individuali, utilizzando la valutazione come un’opportunità;
2) premiare il merito individuale;
3) favorire la crescita professionale;
4) disporre di informazioni per la migliore gestione delle risorse umane.
Spetterà ai Direttori generali di Asl e Ospedali individuare le Unità organizzative complesse e i Dipartimenti oggetto della sperimentazione, sulla base delle indicazioni fornite da un Comitato di indirizzo del quale fanno parte il Ministro Brunetta e i presidenti di Fiaso, AGeNaS e Formez. Proprio il Formez, avrà il compito di formare il personale che a sua volta dovrà preparare i “valutatori” di medici, infermieri, tecnici e amministrativi sanitari. Questi provvederanno ad assegnare gli obiettivi a ciascun dipendente, i cui risultati saranno valutati anche in base alle schede di valutazione allegate al Protocollo.
Per medici e dirigenti i cinque gradi di valutazione, che vanno da insoddisfacente a ottimo, verranno applicati su competenze e comportamenti in merito alla partecipazione e al miglioramento organizzativo, alle capacità tecnico-specialistiche e allo sviluppo professionale nonché alla risoluzione dei problemi, della programmazione, di innovazione, di relazione con i colleghi e - non ultimo - con i pazienti, i loro familiari e le associazioni.
Per infermieri, tecnici e amministrativi le competenze e i comportamenti verranno invece valutati sul contribuito ai programmi dell’unità operativa: autonomia e responsabilità, qualità del contributo professionale, programmazione e gestione delle attività, relazione con i colleghi e orientamento ai bisogni dell’utenza.
Il Comitato tecnico-scientifico avrà il compito di predisporre i risultati della sperimentazione e di illustrarli al Comitato d’indirizzo perché vengano condivisi con la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle Pubbliche Amministrazioni istituita dall’art.13 della Riforma Brunetta.

Decreto orari reperibilità durante malattia dipendenti pubblici



Care/i Colleghe/i
è stato pubblicato oggi (20 gennaio 2010) in Gazzetta Ufficiale il decreto sulla determinazione delle fasce orarie di reperibilità per i pubblici dipendenti in caso di assenza per malattia.
Il decretoche entrerà in vigore il 4 febbraio 2010.

Eccovi in sintesi il decreto:

Art. 1: Fasce orarie di reperibilità
1. In caso di assenza per malattia, le fasce di reperibilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono fissate secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L'obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi.

Art. 2: Esclusioni dall'obbligo di reperibilità
1. Sono esclusi dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i ipendenti per i quali l'assenza è etimologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze:
a) patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
b) infortuni sul lavoro;
c) malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio;
d) stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.
2. Sono altresì esclusi i dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo
osservare.
Roma, 18 dicembre 2009
Il Ministro: Brunetta

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