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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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lunedì, agosto 11


Maxi evasione per il doppio lavoro in ospedale
La Provincia Pavese del 06/08/2008 ,
articolo di MARIA GRAZIA PICCALUGA ed. Nazionale p. 12

Per la Guardia di Finanza hanno sottratto due milioni e mezzo all'erarioPAVIA. Il doppio lavoro di duecento infermieri per ora è costato caro solo alla società di lavoro temporaneo che li ingaggiava. La Guardia di Finanza, spulciando nei registri, ha scoperto un'evasione fiscale di oltre 2 milioni e mezzo di euro. Ma contesta alla società anche il mancato versamento delle ritenute da lavoro dipendente (per oltre 500mila euro) e l'impiego di 201 lavoratori in nero.L'indagine, avviata oltre un anno fa, non è conclusa. Le Fiamme Gialle hanno chiuso il cerchio, per ora, attorno all'evasione fiscale della società indagata. Rimane aperto, invece, il filone che vuole accertare eventuali violazioni amministrative e penali da parte degli infermieri. Dipendenti pubblici che, tolto il camice dell'ospedale da cui sono stati assunti regolarmente, andavano a lavorare in strutture private o in case di riposo.I finanzieri dovranno accertare se i lavoratori pubblici, con il loro comportamento, hanno violato il codice deontologico e le norme che regolano i rapporti di lavoro dipendente (tra cui la clausola di esclusività). Si potrebbe addirittura, nei casi più gravi, profilare anche il reato di truffa: l'infermiere che, per svolgere il secondo lavoro, si metteva in malattia rischia grosso. Oltre alla denuncia potrebbe incorrere anche in un licenziamento. I finanzieri stanno esaminando ogni singola posizione, caso per caso.Il bubbone era scoppiato nel marzo scorso dopo che gli uomini del Nucleo di polizia tributaria avevano richiesto ad alcuni ospedali, tra cui il San Matteo, di verificare un lungo elenco di infermieri. Di spulciare i nomi dei loro dipendenti tra quelli che risultavano nelle agende della società perquisita. E molti di loro sono risultati essere dipendenti delle strutture pubbliche. Durante le indagini i finanzieri hanno accertato che la società ispezionata, negli anni dal 2003 al gennaio 2008, ha fornito prestazioni infermieristiche a diverse strutture sanitarie del territorio pavese ma anche del milanese. Pur essendo priva di personale dipendente. Si è comportata quindi, contestano le Fiamme Gialle, come un'Agenzia di somministrazione di lavoro senza però essere in possesso delle autorizzazioni necessarie e "dimenticandosi" completamente di versare i contributi. La società ha infatti utilizzato, nella stragrande maggioranza dei casi, infermieri già alle dipendenze di altre strutture sanitarie pubbliche e private.

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