La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi
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martedì, agosto 19
Rassegna Stampa 19.08.2008
Il Tempo del 19/08/2008 ed. Abruzzo Pescara
"Nursind", il sindacato delle professioni infermieristiche della provincia di Pescara denuncia che presso la Rsa di Tocco da Casauria risulta una carenza infermieristica che rende impossibile la normale copertura dei turni di servizio. Una situazione che ha spinto il direttore sanitario di riferimento delll'ospedale di Popoli, dott. Di Bartolomeo, a bandire un avviso interno, chiedendo la disponibilità al personale infermieristico dello stesso ospedale a coprire i turni di servizio scoperti della Rsa . La "Nursind" contesta l'avviso pubblico interno per i seguenti motivi: viene chiesto al personale infermieristico di saltare i riposi per il recupero psicofisico; mancata realizzazione di un regolamento, riguardante le prestazioni aggiuntive del personale del comparto, che permetterebbe di retribuirli come disagio lavorativo. «Oltre a ciò - si legge in una nota - vogliamo far osservare che sono sempre i poveri a piangere, visto che vogliono abbindolare gli infermieri dando loro le briciole, mentre ad alcuni medici vengono elargiti gettoni di presenza a suon di centinaia di euro anche se stanno in servizio. Ecco come viene gestita la sanità pubblica in Abruzzo e nella Asl di Pescara. Ma la cosa che non possiamo accettare, è la segnalazione che una infermiera priva di patologie e prescrizioni è stata adibita senza motivi validi all'attività di retro-sportello cassa del Cup di Tocco da Casauria dove non svolge le sue funzioni ma quelle di amministrativo. Mentre chi è affetto da gravi patologie continua a lavorare nei reparti in normali turnazioni. Nella ASL di Pescara gli infermieri sono malpagati, maltrattati con la disparità di trattamento».
Gazzetta del Sud del 19/08/2008 ed. SIRACUSA p. 36
Ci sarà anche il sindacato autonomo degli infermieri "Nursing Up" nella delegazione trattante sindacale in seno all'Asl 8. A rappresentare questa sigla sarà Andrea Giuffrida, infermiere professionale presso il Presidio territoriale di emergenza di Palazzolo Acreide. Giuffrida, infatti, è stato nominato dirigente sindacale aziendale. «Desidero ringraziare - ha commentato il sindacalista - chi ha voluto che il Nursing Up venisse da me rappresentato all'interno dell'Azienda sanitaria locale. E queste persone che lo hanno voluto sono il dottore Corrado Barrotta e il dirigente regionale Calogero Gugliotta, personalità delle quali ho un immensa stima. Il mio impegno - ha concluso Giuffrida - sarà massimo: cercherò di ridare agli operatori quell'immagine vera del sindacato, responsabile e capace di interpretare gli interessi generali, battendomi per tutti i principi che sono a tutela della professione infermieristica».
La Gazzetta di Parma del 19/08/2008 p. 12
NEL 2007 OLTRE 38 MILA LE EMERGENZE COMPLESSIVE
SANITA' NEL 2007 OLTRE 38 MILA LE EMERGENZE COMPLESSIVE
Parmasoccorso: aumentano gli interventi Per quest'anno previsto un incremento del 5% Elisoccorso: da gennaio a luglio 566 missioni II è un servizio in crescita costante quello offerto dalla centrale operativa di Parmasoccorso. L'anno scorso complessivamente gli interventi in emergenza (eseguiti da ambulanze ed elisoccorso) sono stati 38.184, contro i 35.898 del 2006. Ebbene, al 31 luglio 2008 hanno già toccato quota 23.800: la previsione è che entro fine anno saliranno fino a 40mila, con un aumento del 5%. Dati snocciolati ieri in occasione della cerimonia di commemorazione della tragedia del Ventasso, dove il 18 agosto del 1990 l'elicottero Ehca Charlie Alpha dell'elisoccorso di Parma precipitò, provocando la morte dell'intero equipaggio. Nonostante quel momento terribile il servizio è andato avanti. La centrale operativa del 118 è diventata sempre più forte e con essa l'elisoccoso, che al 31 luglio 2008 ha eseguito ben 566 interventi: secondo le stime dovrebbero salire a circa un migliaio entro fine anno. Un incremento di circa il 3%. Circa la metà degli interventi dell'elisoccorso è dovuta a traumi. I mesi di maggiore attività sono solitamente quelli estivi, da giugno a settembre. L'elicottero può alzarsi in volo a partire dalle 7.30 fino al tramonto e in condizioni meteorologiche che consentano una visibilità pari a un chilometro in orizzontale e 150 metri in verticale. L'anno scorso si sono registrate soltanto 45 ore di chiusure meteo; nel 2008, fino alla fine di luglio, 30 ore, concentrate in particolare nei pomeriggi di maggio. Dal momento della richiesta di soccorso l'elicottero è pronto a decollare in 2 minuti e 30 secondi circa. Il tempo di volo medio è di 12 minuti e 30 secondi. Ogni equipaggio dell'elicottero Bk 117 in dotazione alla centrale operativa del 118 di Parma è composta da un medico rianimatore anestesista, un infermiere professionale coordinatore di volo, un altro infermiere professionale e il pilota. Il servizio è integrato su base regionale e si avvale di tre mezzi dislocati negli eliporti delle centrali operative 118 di Parma, Bologna e Ravenna, più un quarto, dotato di verricello di soccorso alpino, di stanza a Pavullo nel Frignano. Gli interventi dell'elicottero di Parma riguardano soprattutto le province limitrofe (in particolare Reggio, Piacenza, Modena, ma anche Mantova e Cremona). «Abbiamo registrato un incremento del servizio sia dell'elisoccorso che delle ambulanze conferma il direttore sanitario dell'Azienda ospedaliera Luca Sircana -. Stiamo infatti incentivando sempre più gli interventi anche per patologie non traumatiche, come quelle cardiache e gli ictus». Un lavoro delicatissimo quello degli operatori del 118, che in pochissimo tempo devono decidere come affrontare una situazione di emergenza. «Diversi sono i fattori presi in considerazione - spiega Antonio Pastori, responsabile infermieristico del 118 - come la gravità, la dinamica e la localizzazione». Gli obiettivi futuri della centrale operativa? Essenzialmente tre, spiega Pastori: «Prima di tutto mantenere elevato il livello di sicurezza raggiunto. Continueremo anche a investire sulla preparazione degli operatori e per contenere al massimo i tempio di intervento». Le nuove sfide del 118 partono da qui, per continuare ad essere presenti ovunque ce ne sarà bisogno.
La Nuova Sardegna del 19/08/2008 ed. Nazionale p. 26
«Ore di telefonate a vuoto per riportare una donna in fin di vita nella sua casa»NUORO. I familiari avrebbero voluta sottrarla alle anonime stanze dell'ospedale per farle trascorrere le ultime ore di vita tra l'affetto della famiglia, ma il 17 di agosto trovare un'ambulanza che trasporti la paziente moribonda da Nuoro a Samassi è impresa ardua. Ci sono volute decine di telefonate e due ore di ricerche che hanno coinvolto mezza Sardegna prima di avere il sospirato sì, arrivato alla fine da Ghilarza. E così partono le critiche al mondo del volontariato.È successo all'ospedale San Francesco, quando la figlia e il genero di una donna di 54 anni, in coma cerebrale in seguito a un'emorragia, hanno deciso di riportarla a casa dopo l'ultimo bollettino medico che ha definito le sue condizioni irreversibili e assolutamente critiche.La situazione è precipitata verso mezzogiorno e si è fatta sempre più pesante man mano che passavano i minuti: i familiari avrebbero voluto portare al più presto a casa la loro congiunta. Dal reparto di neurochirurgia dove la donna era ricoverata, la caccia all'ambulanza è partita intorno alle 13. Ma nessuna associazione di volontariato - spiegano - nessun servizio del 118, del Vos e della Croce verde, ha risposto positivamente all'appello di infermieri e familiari della paziente agonizzante. Dopo due ore di chiamate, che hanno permesso di contattare le associazioni di volontariato di mezza Sardegna - dal Blu Soccorso di Orune alla Croce Verde Domus De Maria - è stato il servizo 118 di Ghilarza a impedire che i familiari precipitassero nella disperazione e a occuparsi del trasporto della povera signora.«Avevamo esaurito quasi tutti i numeri a nostra disposizione ricavati dalla guida telefonica, da internet e dal passaparola tra reparti - ha raccontato Sandra Murru, la figlia della signora in coma, una volta arrivata finalmente nella casa di Samassi -. Eravamo sfinite, quando mi sono ricordata di avere una parente a Ghilarza: è stata lei a mettermi in contatto con il 118 del paese, anche se da lì a qualche minuto ci saremmo arrivate attraverso la nostra ricerca. Nel lungo elenco di telefonate, ci restavno infatti solo Ghilarza e Samugheo. Ghilarza ha riposto positivamente e anche Samugheo ha fatto altrettanto quasi in contemporanea. Ringrazio moltissimo le infermiere del reparto di neurochirurgia che mi sono state vicino e che si sono prodigate per noi - continua Sandra Murru con la voce spezzata dall'emozione - Per il resto è stata un'esperienza tristissima che mi fa male anche ricordare».Una giornata nera, così la giudica anche il personale del San Francesco. Alcune infermiere, per aiutare la famiglia di Samassi (che ha chiesto il ricovero a Nuoro perché i reparti di neurochirurgia del San Marino e del Brotzu di Cagliari avevano esaurito i posti letto), hanno lavorato fin oltre l'orario di servizio. «Purtroppo fa male toccare con mano realtà tristi come questa - ammette Patrizia D'Agostino, infermiera della neurochirurgia che si è occupata del caso - Mi chiedo dove sia finito il volontariato. Ma soprattutto sono rimasta molto male quando mi sentivo rispondere che il viaggio era lungo, che per il personale erano giornate di mare. Come se questo non bastasse, in qualche caso ci hanno dato persino il numero di servizi privati, ma le tariffe non erano accessibili per la famiglia della nostra paziente».La disponibilità dei volontari di Ghilarza (e di Samugheo) è arrivata un attimo prima che la famiglia di Samassi decidesse di ricorrere ai privati. «Sì, alla fine saremo arrivati anche a quello - conclude Sandra Murru - Ma mi viene da fare una considerazione: se non sei nessuno e per giunta sei povero, hai difficoltà anche a procurarti servizi che un tempo erano garantiti. Mi auguro per il futuro che queste cose non accadano più e che si trovino negli ospedali e nel volontariato tutti i servizi essenziali anche per chi non è in grado di procurarseli da solo».
L'informazione del 19/08/2008 ed. Parma p. 12
Interventi alle stelle per gli operatori del Maggiore. Il 118 verso i 40mila casi all'annoal primo volo sono passati vent'anni. Quel giorno, il 19 luglio del 1988, l'elicottero di soccorso si alzò dalla base dell'ospedale di Parma,per un intervento a Varsi, il numero uno della sua storia. Da allora, mai un giorno d'interruzione del servizio. Con una mole di lavoro sempre in crescendo e dati da capogiro che permettono di comprendere quanto sia intensa, incessante l'attività del servizio di soccorso aereo. Nel 2007 l'elisoccorso ha sfiorato i mille interventi, con una media di quasi tre al giorno,per oltre mille persone soccorse. Dati record, che quest'anno sono addirittura incrementati.Al 31 luglio sono stati 566 i voli e 590 i feriti. Sono i numeri diffusi ieri dall'azienda ospedaliera nel corso della commemorazione di Charlie Alpha,l'elicottero che si schiantò sul Ventasso diciott'anni fa,tragedia in cui perse la vita l'intero equipaggio. Certo, se da un lato l'elisoccorso permette agli operatori sanitari di arrivare in tempi record nei luoghi più remoti (ieri, ad esempio, è arrivato a Vecciatica, tra le montagne di Monchio, per intervenire sul luogo dove una famiglia intera è stata straziata da un trattore),dall'altro però è doveroso specificare che il tutto è mosso dalla centrale operativa del 118,che gestisce circa 40mila interventi l'anno. Nel 2008 questa quota dovrebbe anche essere superata, stando agli andamenti attuali.Tra le tipologie d'intervento. Quasi la metà dei casi è generalemente dovuta a traumi,mentre una quota di poco superiore per pazienti di media ed elevata gravità.L'estate è calda non sono per il clima al 118, visto che si tratta del periodo di maggiore attività (da giugno a settembre). I tempi di intervento poi sono da record. Per arrivare in Autosole, l'elisoccorso ci mette 5 minuti. Ma in altri 5 arriva a Corniglio. Quanto all'equipaggio,ognuno è composto da un medico rianimatore anestesista (presente a turno dagli ospedali di Parma,Piacenza e Reggio Emilia), un infermiere professionale coordinatore di volo (della centrale operativa 118 Parma Soccorso), un altro infermiere professionale (proveniente a turno dai dipartimenti Emergenza-Urgenza di Parma, Piacenza e Reggio Emilia), e dal pilota di Helitalia.A Parma gli infermieri coordinatori volano in media circa 60 ore all'anno ciascuno. In totale,tra medici,infermieri,piloti e tecnici della manutenzione sono 115 le persone che partecipano al servizio di elisoccorso.Il servizio di elisoccorso è integrato su base regionale e può contare su tre mezzi dislocati presso gli eliporti delle centrali operative 118 di Parma, Bologna, Ravenna, più un quarto, con verricello per il soccorso alpino,di stanza a Pavullo nel Frignano. Gli interventi dell'elicottero di Parma riguardano soprattutto le province limitrofe (in particolare Reggio Emilia, Piacenza, Modena, ma anche Mantova e Cremona).
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