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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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mercoledì, agosto 6


Forniva infermieri in nero Coop evade 2,5 milioni
Il Giorno del 06/08/2008 , articolo di STEFANO ZANETTE ed. Lodi p. 8
di STEFANO ZANETTE - PAVIA -
La Finanza accerta la posizione di 201 Infermieri
PER IL MOMENTO viene contestata l'evasione fiscale alla cooperativa, ma per gli infermieri col doppio lavoro, in particolare se dipendenti pubblici, si profilano gravi conseguenze penali. Dopo le indiscrezioni trapelate all'inizio dello scorso mese di marzo con le indagini in corso, la Guardia di finanza di Pavia ha reso noto ieri di aver concluso «complessi accertamenti di polizia economico finanziaria», come recita la nota diramata dal comando provinciale delle Fiamme gialle, che hanno portato alla luce «una consistente evasione fiscale realizzata nel settore delle prestazioni infermieristiche rese nei confronti di primarie strutture sanitarie delle province di Pavia e Milano». LE INDAGINI ERANO scattate a seguito di un esposto nei confronti di una società cooperativa di Pavia, con il sospetto che si comportasse da intermediaria di lavoro pur non avendone i requisiti. E utilizzando infermieri che già erano dipendenti di altre strutture. L'esito dell'attività ispettiva della Finanza ha accertato un'evasione all'Erario di oltre 2,5 milioni di euro, l'omesso versamento di ritenute per lavoro dipendente per oltre 500mila euro, nonché l'impiego di 201 lavoratori in nero. Le indagini hanno riguardato l'attività della cooperativa in poco più di 5 anni, dal 2003 al gennaio di quest'anno. Ed è stato accertato dai finanzieri che «la società ispezionata ha fornito prestazioni infermieristiche a rinomate strutture sanitarie, pur essendo priva di personale dipendente, così comportandosi alla stregua di una Agenzia di somministrazione lavoro, senza però essere in possesso delle prescritte autorizzazioni e omettendo totalmente il versamento dei contributi». INSOMMA, LE STRUTTURE sanitarie pagano il lordo alla società cooperativa, che retribuiva il netto agli infermieri ma si teneva la differenza, pagandoli in nero. Anche perché «la società - come conferma il comando provinciale della Finanza - per far fronte agli impegni presi con le varie strutture sanitarie, ha utilizzato, nella stragrande maggioranza dei casi, infermieri che sono risultati essere già dipendenti di altre strutture sanitarie pubbliche e/o private». E, proprio nei confronti di questi infermieri, le indagini non sono ancora concluse: per i dipendenti pubblici si profila l'ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. «SONO IN CORSO ULTERIORI accertamenti - si limita però a confermare al riguardo la nota della Guardia di finanza - per verificare ogni singola posizione e ad appurare l'eventuale esistenza di violazioni amministrative e penali, segnatamente riferite ai dipendenti pubblici che con il loro comportamento hanno violato il codice deontologico e le norme che regolano i rapporti di lavoro dipendente tra cui la clausola di esclusività». Il San Matteo ha già anticipato che se infermieri assunti a tempo pieno hanno svolto un doppio lavoro, rischiano il licenziamento immediato.

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