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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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mercoledì, novembre 25

Riposi giornalieri del padre
(art. 40 del d.lgs. 151/2001 – T.U. maternità/paternità)
Sentenza

Il padre lavoratore dipendente ha diritto ai riposi giornalieri anche nel caso in cui la madre casalinga si trovi nell’oggettiva impossibilità di accudire la prole perché impegnata in altre attività.L’art. 40, lett. c, del d.lgs. 151/2001 (T.U. maternità/paternità) prevede che il padre lavoratore dipendente possa fruire dei riposi giornalieri “nel caso in cui la madre non sia lavoratrice dipendente”. In attuazione della citata disposizione, l’Inps, in varie circolari, aveva ritenuto che per madre “lavoratrice non dipendente” dovesse intendersi la madre “lavoratrice autonoma (artigiana, commerciante, coltivatrice diretta o colona, imprenditrice agricola, parasubordinata, libera professionista) avente diritto ad un trattamento economico di maternità a carico dell’Istituto o di altro ente previdenziale” e non anche la madre casalinga, con conseguente esclusione, in tale ultima ipotesi, del diritto del padre a fruire dei riposi giornalieri salvi, ovviamente, i casi di morte o grave infermità della madre (vedi circolari n. 109/2000, 8/2003 e 95 bis 2006). Con sentenza n. 4293 del 9 settembre 2008, il Consiglio di Stato, Sez. VI, ha dedotto, in via estensiva, che la ratio della norma in esame, “volta a beneficiare il padre di permessi per la cura del figlio”, induca a ritenere ammissibile la fruizione dei riposi giornalieri da parte del padre anche nel caso in cui la madre casalinga, considerata alla stregua della “lavoratrice non dipendente”, possa essere tuttavia “impegnata in attività che la distolgano dalla cura del neonato”. Anche il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, nel condividere l’orientamento giurisprudenziale espresso dal Consiglio di Stato nella citata sentenza (vedi lettera circolare n.8494 del 12.05.2009 - all.1), ha ritenuto che il padre lavoratore dipendente possa fruire dei riposi giornalieri anche nel caso in cui la madre svolga lavoro casalingo. Il nuovo indirizzo maturato nell’ambito della giurisprudenza amministrativa, va letto anche alla luce di quanto previsto dalla lett. d, dell’art. 40 sopra citato, ai sensi del quale il padre lavoratore dipendente fruisce dei riposi giornalieri nel caso in cui la madre, anche se casalinga, sia oggettivamente impossibilitata ad accudire il neonato perché morta o gravemente inferma. L’interpretazione estensiva operata dal Consiglio di Stato consente di riconoscere al padre lavoratore dipendente il diritto a fruire dei riposi giornalieri, oltre che nell’ipotesi già prevista dalle norme vigenti, anche in altri casi di oggettiva impossibilità da parte della madre casalinga di dedicarsi alla cura del neonato, perché impegnata in altre attività (ad esempio accertamenti sanitari, partecipazione a pubblici concorsi, cure mediche ed altre simili). Pertanto, in presenza delle predette condizioni, opportunamente documentate, il padre dipendente può fruire dei riposi giornalieri, nei limiti di due ore o di un’ora al giorno a seconda dell’orario giornaliero di lavoro, entro il primo anno di vita del bambino o entro il primo anno dall’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato (artt. 39 e 45 del D.Lgs. 151/2001). Analogamente a quanto avviene in caso di madre lavoratrice autonoma, anche nell’ipotesi di madre casalinga, il padre dipendente può utilizzare i riposi a partire dal giorno successivo ai 3 mesi dopo il parto (ossia a partire dal giorno successivo alla fine del periodo di maternità riconosciuto per legge). In caso di parto plurimo (art. 41 del d.lgs. 151/2001), trovano applicazione le disposizioni già fornite con circolare 95 bis/2006 (punto 7.3): in particolare, anche nell’ipotesi di madre casalinga, il padre dipendente può fruire del raddoppio dei riposi e le ore aggiuntive possono essere utilizzate dal padre stesso anche durante i 3 mesi dopo il parto. DISCIPLINA TRANSITORIATenuto conto del limite temporale entro il quale è possibile fruire dei riposi giornalieri (artt. 39 e 45 del d.lgs. 151/2001), qualora non sia ancora decorso il primo anno di vita del bambino (o il primo anno di ingresso in famiglia del minore adottato/affidato), il padre dipendente, alle condizioni di cui al paragrafo precedente, potrà beneficiare dei riposi giornalieri fino al termine del suddetto anno, ma non potrà, invece, recuperare in alcun modo le ore di riposo precedentemente non godute. Qualora, invece, il padre dipendente avesse già fruito di ore di assenza dal lavoro a titolo di riposi giornalieri, il datore di lavoro potrà procedere al conguaglio delle retribuzioni eventualmente corrisposte al titolo in questione, sempre che ricorrano le specifiche condizioni sopra indicate. Alle medesime condizioni, il padre lavoratore dipendente che avesse fruito nei limiti temporali previsti per i riposi giornalieri (ossia oltre i tre mesi dopo il parto ed entro l’anno di vita o di ingresso in famiglia) di assenze orarie ad altro titolo (ad esempio, ferie o permessi orari), potrà chiedere al datore di lavoro ed all’Inps la conversione del titolo giustificativo delle assenze stesse al fine di ottenere il trattamento economico e previdenziale previsto per i riposi giornalieri. La domanda del padre, corredata della necessaria documentazione, dev’essere presentata all’Inps ed al datore di lavoro secondo le modalità indicate nella circolare 109/2000 (punto 2) entro l’anno di prescrizione, decorrente dal giorno successivo all’ultimo giorno di fruizione dell’assenza. Per i periodi in cui il lavoratore padre fruisce dei riposi in parola è dovuta un’indennità pari all’intero ammontare della retribuzione relativa ai riposi medesimi. L’indennità è anticipata dal datore di lavoro ed è portata a conguaglio nel mod. DM10 con i contributi dovuti nel mese e con il previsto codice del quadro “D” D800”. Nella denuncia Emens saranno riportati i dati riferiti ai riposi medesimi. Per la regolarizzazione di eventuali periodi pregressi sarà utilizzata la procedura DM10/V e saranno rettificate le denunce Emens già trasmesse.

mercoledì, novembre 18

Cosa cambierà per gli Infermieri?
Misurazione delle performance, Merito e Premi (da art. 4 a art. 31).


Ogni azienda dovrà dotarsi di un sistema di valutazione e misurazione della performance individuale e di struttura, per la distribuzione della produttività e dei premi. In mancanza di ciò sarà vietato ogni automatismo delle progressioni economiche e del riconoscimento di premi. Ciò significa che la produttività non sarà più distribuita a tutti e in egual misura. Si tratta per la cat. D di una mensilità circa (la cifra è diversa da azienda ad azienda in base a come è stato utilizzato negli anni il fondo della produttività), comprensiva degli acconti mensili, dei saldi e delle RAR.
La valutazione individuale sarà svolta dai dirigenti sulla base del raggiungimento di specifici obiettivi di gruppo o individuali e dalla qualità del contributo assicurato alla performance dell’unità organizzativa di appartenenza, alle competenze dimostrate e ai comportamenti professionali e organizzativi.
Ogni azienda dovrà fissare il Piano della Performance, documento programmatico triennale, redatto annualmente entro il 31 gennaio, che stabilisce gli obiettivi da raggiungere. In ogni azienda, un organismo indipendente dovrà "sorvegliare" sui meccanismi di valutazione, compreso il tener conto delle rilevazioni che il personale valutato potrà fare sui superiori.
Verremo classificati in tre o più fasce di merito (A – B – C)
Il ruolo della contrattazione aziendale, entro i limiti previsti dalla legge, sarà determinante sulla definizione delle percentuali di personale e di risorse per la distribuzione dei premi. Saranno di certo fatte delle graduatorie annuali e non necessariamente il 25% del personale sarà escluso dal sistema incentivante. Per legge i periodi di congedo di maternità, di paternità e parentale non possono essere considerati ai fine della valutazione individuale.
Come funzionerà tutto il sistema di valutazione?
Il Governo nominerà entro il 16 dicembre 2009 la Commissione Nazionale composta da 5 componenti che resteranno in carica per 6 anni. La Commissione avrà il compito di emanare linee guida dei modelli di valutazione e di supportare in sede locale o regionale gli "Organismi Indipendenti di Valutazione" (in sostituzione degli organi interni di controllo), che avranno il compito di: verificare l'adozione del sistema di valutazione; proporre la valutazione dei dirigenti; indagare annualmente sul sistema valutativo e relazionarne i risultati tenendo conto anche delle osservazioni dei "valutati".
La valutazione servirà quindi per assegnare, in sede aziendale, i seguenti premi: la produttività; il Bonus annuale delle eccellenze (assegnato ad aprile al 5% della fascia alta); il Premio annuale per l’innovazione (progetto individuale o di gruppo di pari valore del bonus annuale, attribuito dall’organismo indipendente); le Progressioni economiche; le Progressioni di carriera; l'attribuzione di incarichi di responsabilità (Posizioni Organizzative e Coordinamenti); l'accesso a percorsi di alta formazione e crescita professionale; il Premio di efficienza (in presenza di risparmi certificati).
Tali norme sono inderogabili e dovranno essere parte integrante del prossimo CCNL 2010-2012.
Le Regioni, e quindi i dipendenti del SSN, dovranno adeguare i propri ordinamenti e i contratti aziendali alle norme previste, entro il 31/12/2010, pena l'applicazione rigida dei criteri della stessa Riforma. Le amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 1° gennaio 2010, copriranno i posti disponibili nella dotazione organica per la progressione di carriera attraverso concorsi pubblici, con riserva non superiore al 50% a favore del personale interno. Il passaggio di fascia sarà attribuito a una quota limitata di dipendenti e anche in presenza di disponibilità del fondo non potrà essere dato a tutti.

I principi della selettività e del merito sono già presenti nei contratti e sono alla base della riforma del PI degli anni ’90 (aziendalizzazione), ora vengono ripresi ad agganciati ad un sistema di responsabilità dirigenziale più forte come gli aspetti disciplinari.
C’è sicuramente un problema di fondi per premiare il merito. Il merito sarà premiato a isorisorse, qualcuno si potrà vedere diminuire lo stipendio altri aumentare, in una situazione di stipendio già ampiamente insufficiente per le responsabilità e i disagi che comporta la professione. Sarà necessario vedere la nuova contrattualistica in merito alla composizione dei vari fondi (parte del fondo delle fasce potrebbe andare alla produttività: es. RIA, indennità infermieristica). Premiare la performance risulta oltremodo difficoltoso in uno stato di cronica carenza di personale. Il raggiungimento degli obiettivi rischia di mettere in primo piano la quantità di prestazioni piuttosto che la sicurezza dei pazienti e dei lavoratori. In sostanza un utilizzo strumentale e demagogico delle parole “merito” “premio” “fannullone”.

domenica, novembre 8

SCIOCCANTE... INGREDIENTI DEL VACCINO H1N1 PRESENTE IN EUROPA E ARRIVATO GIA' IN ITALIA:


1) Il vaccino anti-suina di GlaxoSmithKline Plc Tra i suoi ingredienti: Adiuvante alluminio (componente che danneggia il sistema immunitario e crea gravi disfunzioni cognitive), AS03: squalene (adiuvante che causa infiammazioni alle giunture, lupus e “sindrome da affaticamento cronico”), Daronrix (vaccino della Glaxo contro l’influenza aviaria), Formaldeide (nota sostanza cancerogena e tossica per l’apparato riproduttivo e per lo sviluppo), Octoxynol 10 (emulsionante, umidificante e antischiuma che può alterare l’attività metabolica, danneggiare le membrane e causare un rapido declino delle funzioni delle cellule), Polisorbato 80 (ingrediente noto per provocare infertilità, convulsioni epilettiche, aborti spontanei, e shock anafilattici anche mortali), Thimerosal (a base di mercurio, 50 volte più tossico del mercurio stesso, causa di gravi disfunzioni del sistema immunitario, neurologico e turbe motorie e comportamentali).


2) Cevalpan, il vaccino anti-suina di Baxter International Tra i suoi ingredienti:


Cellule Vero (cellule in coltura dal rene di una scimmia africana, prodotte in maniera molto dubbia, del cui processo non si sa ancora nulla), Trometamolo (composto organico che può essere nocivo se inalato, di cui non sono stati resi noti gli effetti a lungo termine), Cloruro di sodio polisorbato 80 (vedi sopra).


3) Focetria, il vaccino di Novartis International AG Questo è il vaccino attualmente in distribuzione in Italia. Tra i suoi ingredienti figurano:


Linea cellulare proprietaria (di provenienza ignota), Squalene (vedi sopra) e Span85 o Sorbitano Trioleato (emulsionante e addensante, usato anche come pesticida, è tossico e può avere effetti cancerogeni, neurotossici e di blocco della crescita nei bambini). Particolarmente allarmante: l’adiuvante “proprietario” MF59: derivato oleoso di un prodotto ideato per la guerra del Golfo, con capacità altamente distruttive per il corpo umano. Alcuni esperti della sanità affermano che questo principio debba rientrare nella categoria delle armi biologiche o farmacologiche. La legislazione impone che l’utilizzo del MF59 debba essere molto limitato negli esperimenti sugli animali e non prevede assolutamente il suo utilizzo sugli uomini (ma si sa: le case farmaceutiche sono al di sopra della legge). Molti immunologi sostengono che una dose anche microscopica di poche molecole di adiuvante, iniettata nel corpo umano, possa causare gravi e permanenti disturbi al sistema immunitario. La FDA americana al momento non ha ancora approvato l’utilizzo di MF59 in qualsiasi vaccino. Eppure troviamo questo adiuvante nel “Focetria” distribuito e somministrato in Italia proprio in questo momento. Detto questo… NON VACCINATEVI!


"Date le innumerevoli richieste da parte di utenti interessati all'argomento, ho cercato una serie di risposte riguardanti i componenti del vaccino anti-suina. Ho anche sottocitato le fonti di ricerca, e non essendo nè un chimico nè un medico, non posso personalmente dare una certezza di quanto sotto riportato".


ADIUVANTE ALLUMINIO: I dati dei primi studi che hanno messo a confronto 2 differenti formulazioni con diversi adiuvanti del candidato vaccino, Cervarix, per la prevenzione del tumore della cervice hanno rivelato che la risposta immunitaria del vaccino contenente l’adiuvante AS04 è maggiore e più duratura nel tempo, rispetto al vaccino in cui l’adiuvante era rappresentato dal solo sale di alluminio. Negli studi sugli esseri umani, i soggetti hanno ricevuto un ciclo di 3 dosi ( a 0, 1 e 6 mesi ) del vaccino anti-papillomavirus, preparato da GlaxoSmithKline, formulato con l’adiuvante AS04 o con il convenzionale sale di alluminio. E’ stato osservato che i livelli anticorpali indotti dal vaccino anti-HPV con adiuvante AS04 erano 1.5 e 2.1 volte maggiori per il tipo 16 e per il tipo 18 di HPV, rispettivamente, dopo 3.5 anni dalla vaccinazione, rispetto all’altro vaccino con il sale di alluminio come adiuvante. E’ stata anche dimostrata la capacità del vaccino con adiuvante AS04 di aumentare il numero delle cellule B di memoria. Dopo 1 mese dal termine del ciclo di 3 iniezioni, il numero delle cellule B di memoria era 2 e 3.6 volte più alto per HPV 18 e HPV16, nei soggetti trattati con il vaccino con adiuvante AS04.Le cellule B di memoria sembrano avere un ruolo chiave nella persistenza dei livelli anticorpali dopo vaccinazione. ( Xagena_2006 )Fonte: GlaxoSmithKline, 2006


AS03: SQUALENE: E’ contenuto nel vaccino pandemico Pandemrix. Anche questo è base di squalene, ma contiene anche altre sostanze, come il TIOMERSALE.

Il Tiomersale non è un adiuvante, ma un composto antimicrobico con funzioni di conservante; è a base di mercurio organico. Anche sul Tiomersale si è scatenata nel web un vera e propria campagna-contro, che parte dal presupposto che il mercurio (è questo è vero) provoca danni neurologici. Se il presupposto è fondato, le conclusioni, tuttavia, sono discutibili. Infatti, i danni neurologici causati dal mercurio sono dose-dipendenti; studi epidemiologici non hanno mostrato alcuna relazione fra vaccini con tiomersale e disturbi del neurosviluppo, tra cui l’autismo; la forma di mercurio contenuta nel tiomersale, che è l’etilmercurio, è escreta con molta rapidità.Il problema del Tiomersale ha riguardato soprattutto gli USA, dove esiste un diverso calendario vaccinale, comportante un accumulo di dosi, soprattutto nei bambini, perché hanno un peso corporeo più basso rispetto alla quantità di Tiomersale. Perciò, si sconsiglia l’uso di vaccini contenenti Tiomersale nei neonati e nei bambini al di sotto dei 6 mesi.Quello del Tiomersale è un falso problema; assumiamo molto più mercurio mangiando pesce, cosa che facciamo spesso, che vaccinandoci poche meno volte nella vita; eppure, mangiare pesce non è controindicato (e sarebbe assurdo se lo fosse), in quanto il mercurio eventualmente con esso assunto viene poi escreto abbastanza facilmente dall’organismo e non si arriva all’effetto cumulo.Diversa è la questione del mercurio che una volta era contenuto nell’amalgama delle otturazioni dentarie; qui il mercurio veniva lentamente liberato sotto forma di vapore, che andava direttamente nei recettori olfattivi della mucosa nasale e di qui direttamente nel sistema nervoso centrale, provocando disturbi di tipo neuropsichico.In ogni caso, l’EMEA, per non ravvisando nel Tiomersale sicuri effetti dannosi, ha raccomandato che venga gradualmente ridotto dai vaccini, fino ad essere completamente eliminato.Per la produzione di vaccini viene utilizzata anche la FORMALDEIDE, che ha lo scopo di “inattivare” il virus. Anche su questi eccipienti si è scatenata una ridda di voci contro nel web, assumendo come motivo che la formaldeide è cancerogena.FORMALDEIDE:La formaldeide è chiamata anche formalina o formolo. E’ vero, la formaldeide è cancerogena; la cancerogenicità della formaldeide è legata, però, alla continuità di esposizione e al dosaggio. Anche comuni detersivi in commercio, lacche, vernici, isolanti, persino alcuni alimenti conservati contengono formaldeide.Gli studi epidemiologici, finora, hanno dimostrato una correlazione certa fra formaldeide e tumori solo nelle persone esposte in ambienti di lavoro ad alte dosi.E’ corretto fare campagne che mirano alla riduzione nell’ambiente di questa sostanza, che è presente dappertutto, perché è un inquinante”ubiquitario” e il suo effetto tossico perdurante nel tempo anche a bassi dosaggi potrebbe essere sottovalutato.Tuttavia, nell’uso che viene fatto per la produzione di vaccini, anche quello della formaldeide è veramente un falso problema.


Fonti: OMS, EMEA, Ministero Lavoro-Salute-Politiche Sociali.


OCTOXYNOL 10 (anche conosciuto come Triton X-10): è un tensioattivo non ionico che ha un gruppo idrofilo di ossido di polietilene (in media ha 9,5 unità di ossido di etilene) e un gruppo lipofilico o idrofobico. Il gruppo idrocarbonico è del tipo 4-(1,1,3,3-tetrametilbutil). Esso è relativo alla gamma di detergenti "Pluronic" commercializzati dalla BASF. sono copolimeri tri-gruppo dell'ossido di etilene e di ossido di propilene. Alla temperatura ambiente è molto viscoso ed è quindi utilizzabile più facilmente dopo essere stato leggermente riscaldato. Utilizzo: Detergente comunemente usato nei laboratori di biochimica, può essere impiegato per permeabilizzare le membrane della cellula eucariota,è utilizzato in congiunzione con i detergenti come il CHAPS (o il CHAPSO) per solubilizzare le proteine di membrana nel loro stato nativo, è usato in quasi tutti i tipi di composti detergenti liquidi, pastosi e in polvere, spaziando da prodotti esclusivamente industriali ai detergenti delicati, può essere usato nella estrazione del DNA come parte della soluzione tampone della "lisi gently" (di solito in una soluzione del 5%).


POLISORBATO 80:Monoleato di poliossietilene sorbitano (20) Definizione: Il monooleato di poliossietilensorbitano consiste in una miscela degli esteri parziali del sorbitolo e delle sue mono- e dianidridi con acido oleico commerciale alimentare, condensato con circa 20 moli di ossido di etilene per mole di sorbitolo e delle sue anidridi. Tenore: Non <>


Fonte: Wikipedia


TROMETAMOLO: Il ketorolac trometamolo è un analgesico il cui meccanismo d'azione è riferibile all'inibizione della prostaglandina sintetasi. Questo farmaco presenta un notevole e rapido effetto analgesico e, in minor grado, un effetto antiinfiammatorio e antipiretico. Il ketorolac trometamolo può provocare lesioni gastrointestinali come ulcere e sanguinamenti, mentre è piuttosto rara l'alterazione della funzionalità epatica e renale.

ADIUVANTE MF59: Lo squalene è il precursore biochimico degli steroidi[1] e viene generalmente utilizzato come adiuvante nei vaccini. Con il termine steroide si identifica qualsiasi lipide con quattro anelli di carbonio fusi [policicloalifatici,A,B,C,D] per un totale di 17 atomi di carbonio ciclici collegati spesso a una coda alchilica; sono steroidi il colesterolo, gli ormoni sessuali (es. testosterone, diidrotestosterone, estradiolo, progesterone) e gli ormoni corticosurrenali (es. cortisolo, androsterone). Gli steroidi sono biosintetizzati attraverso la via metabolica dell'acido mevalonico. Caratteristica comune è la presenza dei quattro anelli di carbonio, 3 cicli a sei atomi [A,B,C] e 1 ciclo [D] a cinque atomi in disposizione analoga al ciclopentanoperidrofenantrene. Mentre i diversi steroidi si differenziano per la presenza o l'assenza degli atomi di carbonio identificati dai numeri da 18 in su e per i gruppi funzionali presenti sul resto della struttura. Sono noti centinaia di steroidi diversi, isolati da specie animali e vegetali. Il loro ruolo più importante nei sistemi viventi è quello di fungere da ormoni. Nella fisiologia e nella medicina umana, i più importanti steroidi sono il colesterolo, gli ormoni steroidei, nonché i loro precursori e metaboliti. Gli ormoni steroidei presenti nel plasma sono quasi completamente legati a proteine leganti che ne inibiscono l'azione biologica, stando alle conoscenze attuali solo la frazione libera esercita effetti biologici, entrando nel nucleo cellulare e legandosi a fattori di trascrizione nucleari che stimolano o inibiscono l'espressione genica a seconda dei geni coinvolti. È da sottolineare che la parola "steroide" si riferisce soltanto alla struttura chimica e non alle funzioni biologiche, infatti ad esempio il testosterone migliora l'azione dell'insulina, il cortisolo la inibisce, oppure il testosterone stimola la sintesi di massa ossea e muscolare, il cortisolo la degrada. Il colesterolo è un importante alcol steroideo (uno sterolo), essendo un comune componente delle membrane delle cellule animali. Da esso l'organismo produce un'ampia serie di altri steroidi, tra cui gli ormoni sessuali dei vertebrati.Per completezza d’informazione, riporto un articolo del New England Journal of Medicine (NEJM) con i risultati di un’analisi sull’impiego dello squalene, l’adiuvante contenuto nel vaccino della Novartis in distribuzione in Italia, che secondo una certa corrente del web sarebbe causa di reazioni immunitarie e di mallattie rare – come la sindorme di Guillain-Barré, già verificatasi nel caso della somministrazione di un analogo vaccino anti-pandemia nel 1976. L’OMS nega qualsiasi relazione fra di esse e l’impiego di MF-59: l’adiuvante è stato autorizzato in Italia nel 1997, e da allora ne sono state distribuite 22 milioni di dosi. Non si conoscono studi recenti che abbiamo monitorato l’insorgenza di malattie a carattere immunitario in soggetti che hanno fatto uso di vaccini.

L’OMS non ne cita.Veniamo ai dati della ricerca pubblicata dal NEJM:Abbiamo condotto un unico studio, che coinvolge 175 adulti, da 18 a 50 anni di età, per verificare l’influenza del monovalente A/California/2009 (H1N1)- vaccino antigene di superficie, in entrambe le forme adiuvato MF59 e non adiuvato. I soggetti hanno ricevuto – in modo random – due iniezioni intramuscolari di vaccino contenente 7,5 microg di emoagglutinina il giorno 0 in ogni braccio o una iniezione al giorno 0 e l’altra il giorno 7, 14, o 21, o due dosi 3,75 microg di MF59-adiuvato vaccino, o 7,5 o 15 microg di vaccino non adiuvato, somministrato al 21° giorno. Risposte anticorpali sono stati misurate mediante emoagglutinazione-test di inibizione e un test microneutralizzazione nei giorni 0, 14, 21, e 42 dopo l’iniezione della prima dose.Risultati di un’analisi delle risposte al vaccino adiuvato MF59 – dose da 7,5 μg – a 14 e a 21 giorni dalla somministrazione (dati relativi a quattro dei sette gruppi di studio, per un totale di 100 soggetti). Le reazioni più frequenti, locali e sistemiche, sono stati dolore al sito di iniezione e dolori muscolari, osservati nel 70% e il 42% dei soggetti, rispettivamente. Due soggetti hanno riportato la febbre, con una temperatura di 38 ° C o superiore, dopo la prima somministrazione. Titoli anticorpali, espressi come medie geometriche, sono stati in genere superiori a 14 giorni tra i soggetti che avevano ricevuto due 7.5-μg di dosi di vaccino adiuvato MF59-che tra coloro che avevano ricevuto un solo punto da questo momento (P = 0,04 dal emoagglutinazione – Saggio di inibizione e P <0,001 p =" 0,11" p =" 0.64," p="0.04" p="0.11" p="0.64,">


FONTI: WIKIPEDIA- YESPOLITICAL.WORDPRESS.COM

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