Il Piccolo di Trieste del 15/10/2008 ed. Nazionale p. 20
Gli infermieri si interrogano sulla deontologia e la responsabilità professionale. Lo fanno venerdì dalle 9 alle 14 in un convegno alla sala Saturnia della Stazione marittima dove arriverà anche Loredana Sasso dell'Università di Genova, presidente della Federazione europea delle professioni infermieristiche (Fepi), assieme alle dirigenti infermieristiche delle Aziende triestine a agli avvocati Francesco Bilotta, docente di Diritto privato all'Università di Udine, e Alessandro Giadrossi, esperto nell'ambito penale e della sicurezza sul lavoro. I lavori saranno coordinati dal presidente del Collegio Ipasvi, Flavio Paoletti.A livello europeo, annuncerà Sasso, la Federazione degli infermieri ha aderito alle indicazioni della Commissione Ue, creando un gruppo di lavoro con esperti di professione infermieristica, di etica e di diritto per studiare i migliori criteri utili a garantire la sicurezza e la tutela dei pazienti. «I diritti del paziente - ribadisce la Sasso - devono sempre occupare il primo posto nell'esercizio dell'assistenza».Un tema che sarà toccato anche da Giadrossi, che sottolineerà come «esiste una responsabilità dell'Azienda verso l'infermiere in quanto lavoratore, ma l'infermiere a propria volta è responsabile dell'attuazione delle regole di sicurezza volte a proteggere tutte le persone che sono presenti sul luogo di lavoro». Specie quando si tratta di pericolo di infezioni, di trasfusioni, di organizzazione sanitaria.Infine, Francesco Bilotta porterà ai professionisti triestini l'evidenza della responsabilità anche penale: «Nonostante il fatto che a oggi vi siano pochissime cause per la responsabilità professionale dell'infermiere, non è difficile immaginare nel futuro uno sviluppo di tale contenzioso, rispetto al quale occorre essere consapevoli, nell'ottica di prevenzione e soprattutto di protezione del paziente».
Il camice con le mostrine per riconoscere il medico
La Repubblica del 15/10/2008 , articolo di LAURA ASNAGHI ed. Milano p. 06
ALL'OSPEDALE Niguarda scatta la rivoluzione delle divise. Gli infermieri dovranno dire addio ai camici bianchi. A fine mese, le loro divise si coloreranno di azzurro.La stessa sorte toccherà alle ostetriche. Solo i medici continueranno a indossare la divisa bianca ma con il tesserino di riconoscimento sempre ben in vista. Il Niguarda è il primo ospedale a Milano ad adottare usi e abitudini che fanno parte della tradizione sanitaria anglosassone. L'obiettivo? «Farsi riconoscere dal paziente - spiega Pasquale Cannatelli, il direttore generale dell'ospedale - oggi, tutti circolano con i camici bianchi e spesso la gente è confusa. Non sa se ha parlato con un medico, un infermiere o un semplice ausiliario». Ecco perché il Niguarda, in vista del rinnovo del guardaroba del personale, ha deciso di differenziare i camici. Bianchi per i medici, azzurri per gli infermieri con tutta una serie di "mostrine" colorate (ai polsi, ai bordi delle tasche e sul girocollo) che indicano il ruolo specifico dell'operatore.Ma ecco nel dettaglio colori e funzioni dei vari operatori sanitari che rientrano nella categoria degli infermieri. Le mostrine lilla saranno attribuite agli infermieri professionali, quelle verdi ai generici. Il blu-elettrico farà da contrassegno per i caposala, mentre il giallo sarà il colore di riferimento per i dietisti.L'arancio è destinato al personale di supporto in corsia mentre il bordeaux è riservato ai tecnici sanitari. Per i fisioterapisti la divisa consiste in un paio di pantaloni abbinati a una polo bianca con i risvolti color sabbia. Un'altra novità riguarda il personale che lavora nei reparti di pediatria: le loro casacche avranno un carré con stampe di fiorellini e orsacchiotti. Per varare questa operazione, il Niguarda ha investito 200mila euro, soldi che sono serviti all'acquisto di circa 15mila divise. Gli operatori sanitari dell'ospedale sono circa 3mila, e ognuno di loro ha diritto a 5 "cambi", che corrispondono ad altrettanti camici da usare in corsia.
Foto: Al Niguarda camici diversi per i vari ruoli, dal portantino al primario
E gli infermieri sfilano a Roma
Il Centro del 15/10/2008 ed. Edizione unica regionale p. 31
VASTO. Gli infermieri del Vastese vanno a Montecitorio per manifestare il disagio della categoria. Il 23 ottobre saranno anche loro al fianco dei 300 infermieri provenienti da tutta Italia che andranno a chiedere al governo aumenti salariali e turni più dignitosi, l'istituzione dell'ordine professionale della categoria, la detassazione dello straordinario. «Nel Medio e Alto Vastese l'area emergenza-urgenza è piuttosto carente», denunciano i sindacati.«Occorre potenziare le unità ospedaliere territoriali», incalza Enrico Del Villano, segretario provinciale del sindacato Nursind. «Ci sono solo cinque postazioni e poco personale».
Trasloco al nuovo ospedale L'Asl 12 distribuisce i premi
La Nuova Venezia del 15/10/2008 ed. Nazionale p. 22
Dopo un lungo braccio di ferro Asl 12 e sindacati hanno sottoscritto l'accordo per l'attribuzione degli incentivi al personale che, la scorsa estate, ha partecipato attivamente al trasloco dall'Umberto I al nuovo ospedale dell'Angelo.Un premio elargito ai circa 1.400 lavoratori del comparto. Il bonus va dai 250 euro degli operatori tecnici, portinai, centralinisti e amministrativi ai 300 per gli assistenti tecnici e gli autisti dell'autorimessa, gli infermieri generici e gli operatori socio sanitari e le assistenti sociali, ai 320 per gli autisti delle ambulanze ai 350 euro riservati ai coordinatori di autisti e ambulanze, a logopediste e vigilatrici d'infanzia.Quote più consistenti sono state riservate agli infermieri, ai tecnici di radiologia e perfusionisti (370 euro) e ai caposala o capotecnici (450).Esclusi dal premio dipendenti in aspettativa a vario titolo o in gravidanza, compenso dimezzati per dipendenti che in quel periodo hanno beneficiato di permessi, congedi parentali, malattia e ferie che hanno comportato assenze significative. Premi anche per il personale part-time e neo assunto, purchè coinvolto nel trasloco.Accordo siglato, dunque. A verbale, però, Cgil Fp, Cisl Fps e Uil Fpl hanno aggiunto una nota in cui si evidenzia che «pur condividendo i contenuti di massima dell'accordo» si chiedono ulteriori chiarimenti in merito ad alcuni punti.La direzione, infatti, mentre ha esplicitato attraverso una tabella i premi elargiti alle suddette categorie professionali, ha evitato di indicare nel dettaglio, come lamentano i sindacati, «come sia stata utilizzata la quota residua di un milione 200 mila euro (sul milione 900mila euro totale, ndr) stanziato dalla Regione.Ignota anche «la quota destinata al personale appartenente alla direzione medica» e alla cosiddetta «squadra rosa». In pratica al direttore sanitario dell'ospedale dell'Angelo, alle componenti della direzione medica e alla responsabile del servizio infermieristico, le sue principali collaboratrici. Top secret anche i premi elargiti ai medici e, soprattutto, ai primari.Incerta, infine, anche l'attribuzione del bonus a personale che nel periodo del trasloco lavorava nei poliambulatori o in altre sedi, diverse dall'Umberto I.La delibera sul «Progetto incentivante per il personale del comparto» approvata nell'agosto scorso stabiliva premi per 700mila euro complessivi (525mila per incentivi al personale e 175mila di oneri a carico dell'azienda). Una delibera in cui si stabiliva che la liquidazione e il pagamento erano subordinati alla verifica della reversale da parte della Regione. Come dire: nessun euro prima di averli nelle casse dell'Asl.Anche l'iter di approvazione era stato piuttosto travagliato. In un primo incontro con i sindacati, infatti, la direzione strategica aveva abbandonato il tavolo di trattativa in mattinata, salvo poi ritornare a discutere nel pomeriggio.(Massimo Scattolin)
Scienze infermieristiche resta
La Sicilia del 14/10/2008 ed. Nazionale p. 36
Piazza Armerina. Evitata la chiusura del corso universitario. Il sindaco Nigrelli: «Entro l'anno i primi laureati»
LA SEDE UNIVERSITARIA PIAZZA A RMERINA . Scongiurata definitivamente la chiusura del corso di Scienze infermieristiche nella città dei mosaici. Ieri mattina, una riunione tra Asl, studenti e amministrazione comunale ha definito percorsi comuni. La riunione, voluta dagli studenti, è servita soprattutto a chiarire lo stato delle cose. Intanto, il primo anno del corso di scienze infermieristiche sarà gestito dalla Kore, mentre non si sa ancora definitivamente se il secondo ed i terzo anno saranno gestiti dall'università di Messina o da quella ennese. In ogni caso comunque, le due università collaboreranno per fornire un prodotto formativo all'altezza della situazione. Intanto, il sindaco della città Carmelo Nigrelli, tranquillizza gli studenti. «Rispetto a qualche settimana addietro dice Nigrelli - la situazione è molto migliorata. Addirittura qualcuno diceva che il corso doveva chiudere invece adesso abbiamo la possibilità di aumentare il numero degli allievi del primo anno da 40 a 55. La scorsa settimana, insieme a direttore della scuola di Messina e a due primari, ho verificato il numero di alunni che i locali piazzesi possono ospitare e abbiamo convenuto che, da questo punto di vista. non ci sono problemi. «Inoltre - continua il sindaco piazzese - voglio dare a tutti una bella notizia. Entro la fine dell'anno dovremmo avere i primi laureati. I neo-laureati dovrebbero prima sostenere l'esame finale a Messina e, qualche giorno dopo, essere proclamati a Piazza". Infine, il sindaco si rivolge agli studenti. «I ragazzi devono stare tranquilli - dice ancora il primo cittadino -; l'amministrazione comunale si farà portavoce presso tutti i tavoli tecnici, che si svolgeranno da adesso in avanti, di tutte le istanze degli studenti. Ab-
ER. MEDICI IN PRIMO PIANO
GQ del 14/10/2008 N. 109 - OTTOBRE 2008 p. 242
ALTRO CHE FICTION: I MEDICI E GLI NFERMIERI DEL PRONTO SOCCORSO REALE SANNO RICONOSCERE AL VOLO I MALATI VERI, TENERE A BADA I PARENTI ANSIOSI, TROVARE LE PAROLE PIÙ DIFFICILI DA DIRE. IN EQUILIBRIO IL DOLORE E LA SODDISFAZIONE.
Nessun commento:
Posta un commento