Ma la Regione non ci ascolta»
Corriere della Sera del 10/10/2008 ed. MILANO p. 5
«Trentacinquemila firme, ma la Regione continua a ignorarci: chiediamo che si muova e che ci ascolti». Questo l'appello lanciato dagli oltre cento tra enti e associazioni aderenti alla Campagna per la salute mentale a tutela delle migliaia di famiglie lombarde alle prese col dramma della malattia psichica. L'appello viene rilanciato oggi in concomitanza con la Giornata mondiale della salute mentale e col sostegno del cardinale Dionigi Tettamanzi che invoca non solo la «sconfitta di pregiudizi e paure» ma soprattutto un impegno «della società civile, della comunità cristiana e dalle istituzioni pubbliche: sono infatti le buone leggi che governano la società - sottolinea l'arcivescovo - a poter favorire o meno l'inserimento in essa delle persone con disagio mentale, la presa in carico della loro situazione, il sostegno alle loro famiglie, la sensibilizzazione del contesto sociale».Tra le associazioni che già in marzo avevano appunto raccolto 35 mila firme per una petizione consegnata all'assessorato regionale alla Sanità figura la Casa della Carità che si associa ora alla denuncia di questi «sei mesi di vuoto». le associazioni chiedono in particolare un «aumento delle risorse per la salute mentale portandole ad almeno il 5 per cento della spesa sanitaria regionale», un «piano per dare possibilità di lavoro alle persone con sofferenza psichiatrica», lo sviluppo di case di accoglienza per una «ospitalità leggera, che finora stenta a decollare», infine la «costituzione di un Comitato all'interno dell'assessorato con la partecipazione, a pieno titolo e con pari dignità, di rappresentanti dei famigliari e del privato sociale».
La psichiatria trent'anni dopo la legge Basaglia
Il Resto del Carlino del 10/10/2008 ed. Forli p. 7
SONO PASSATI 30 anni dalla legge Basaglia, che riformò l'approccio sanitario alla malattia e portò l'abolizione dei manicomi e in occasione della giornata mondiale della salute mentale, le cooperative sociali 'Al Margine' e 'Tragitti' propongono due incontri di riflessione sul trattamento delle malattie psichiatriche. Il primo appuntamento è oggi alle 9,30 alla sala Gandolfi di corso Diaz dedicato alla pratica del 'recovery', approccio clinico alla malattia mentale che prevede il coinvolgimento della rete sociale nel trattamento del paziente. «Il disagio mentale va trattato anche da un punto di vista sociale. Mettendo la persona al centro della terapia e ricostruendo intorno ad essa una rete di relazione, si riesce a incidere efficacemente sul recupero del paziente» spiega Lillia Soglia, responsabile della cooperativa 'Al Margine'. L'associazione è nata 30 anni fa dai familiari dei pazienti per aiutare il processo di superamento delle strutture manicomiali e oggi gestisce il Villaggio marino, un centro residenziale per il disagio mentale. Il secondo incontro è in programma il 24 ottobre alle 9 all'Hotel Globus: «Follia e ragione, 30 anni di legge Basaglia». Un'occasione per riflettere sui risultati ottenuti nel nuovo modello di psichiatria adottato sul territorio e sulle criticità ancora aperte. Senza la cooperazione sociale molte esperienze di recupero non sarebbero possibili. Le cooperative gestiscono residenze e centri diurni per il reinserimento dei pazienti: l'idea strategica è quella di comunità terapeutica. «La legge Basaglia è figlia di un periodo importante di rivendicazione dei diritti della persona e ha restituito dignità al paziente, -chiarisce Patrizia Turchi di 'Tragitti - Il lavoro da fare è l'applicazione alle esigenze del territorio. Quello che resta ancora da cambiare è l'atteggiamento culturale nei confronti del soggetto psichiatrico, troppo spesso visto come socialmente pericoloso».
Il disagio della normalità
La Nazione del 10/10/2008 , art di LAURA DALLA RAGIONE* ed. Umbria p. 1
SECONDO i dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si stima che 450 milioni di persone nel mondo siano affette da problemi mentali, neurologici e comportamentali. Come ogni anno il 10 ottobre l'OMS dedica la Giornata Mondiale della Salute Mondiale alla sensibilizzazione e alla diffusione di informazioni su queste devastanti patologie, correlate spesso ad una condizione di stigma e isolamento sociale. Quest'anno la scadenza,in Italia, si collega anche ad un'altra importante data: sono trascorsi trent'anni dalla legge 180 , la cosiddetta legge Basaglia ,che trasformò radicalmente l 'assistenza psichiatrica nel territorio nazionale dando vita a quella straordinaria esperienza di cambiamento che è stata la chiusura degli Ospedali Psichiatrici e la costruzione di un nuovo modo di intendere il malato, ridandogli la dignità di cittadino. In Umbria le legge fu anticipata da un processo di trasformazione straordinario e negli anni '70 la psichiatria diventa il luogo dove i saperi si contaminano, nell'urgenza non solo di modificare l'esistente (il manicomio) ma di rifondare i fondamenti scientifici ed epistemologici che l'avevano sotteso. Si cominciano così a mettere in discussione anche i paradigmi, prima di tutto medici e poi psichiatrici, che fondano con il loro potere il destino dei malati. Questo fermento culturale e politico si coagula intorno a Carlo Manuali, psichiatra e uomo di scienza, che inizia una critica serrata e radicale ai fondamenti stessi del sapere medico. Sono anni in cui Perugia diventa il luogo dove si incontrano neuro-scienziati (Francisco Varela, Von Foerster, Atlan) filosofi ed epistemologi (Edgard Morin,Gargani) biologi e fisici (Prigogine, Goodwin). Perugia diventa sede degli incontri della Fondazione Waddington, una delle più importanti fondazioni di biologi teorici del mondo. Oggi a trent'anni di distanza in Umbria sono presenti servizi psichiatrici d'avanguardia che vanno ad accogliere la domanda di cura di vecchi e nuovi bisogni. E che su questo vivono un nuovo processo di trasformazione, per poter intercettare fenomeni nuovi che riguardano soprattutto il mondo giovanile (disturbi di personalità, del comportamento alimentare, autolesionismo, bullismo). Esiste una modificazione del disagio psichico, e i disturbi sono in questo senso in continua evoluzione. ll grande psicopatologo Jaspers utilizzava la parola «Zeitstil» per definire questa reciproca risonanza, o stile particolare di una malattia secondo i tempi. In questo senso viene usata la parola patoplasticità: i disturbi sono «plastici», adattabili, flessibili ai decorsi storici. La forma espressiva che assume è l'effetto del contesto specifico nel quale si iscrive. Fattori patoplastici sono tutti quelli che concorrono ad abbozzare la fenomenologia del malessere, senza tuttavia determinarlo; essi esercitano, diversamente dai fattori causali (che nelle patologie psichiatriche rimangono elusivi), un'azione predisponente, modellante e formativa. Una violenza diffusa, una perdita di confini, una difficile costruzione dell'identità riguardano tantissimi giovani e le loro famiglie e dunque il compito di chi si occupa di Salute Mentale diventa ancora più complesso e nello stesso tempo si tratta di una sfida che ci riguarda tutti, che riguarda una intera Comunità. * Psichiatra Resp.Centro DCA ASL 2 di Todi; Referente Scientifico Ricerca Ministero della Salute
Pycha: grazie ai volontari
Alto Adige del 10/10/2008 ed. Nazionale p. 38
BRUNICO. «Il piano psichiatrico provinciale del 1997 è stato realizzato finora all'80%; ora bisogna completare il restante 20%, anche se difficile»: lo dice Roger Pycha, primario di psichiatria a Brunico, per la Giornata mondiale della salute mentale che si celebra oggi. Pycha ricorda il fondamentale lavoro impegno di associazioni «come la Lichtung-Girasole, cresciuta fino a contare 400 iscritti. I suoi membri sono esempi di coraggio civile».
«Sinigo è all'avanguardia»
Alto Adige del 10/10/2008 ed. Nazionale p. 34
Oggi la giornata mondiale della salute mentale - Alle ore 14 dibattito aperto con politici e forze dell'ordine
MERANO. «Sinigo è un importante laboratorio di convivenza tra malati mentali e popolazione, un esempio vincente a livello europeo, forse anche mondiale». Così si è espresso Lorenzo Torresini, primario del servizio di salute mentale, nel presentare il dibattito a porte aperte "Perdere le fobie del contatto" che si terrà oggi alle 14 a Casa Basaglia, alla presenza di politici e forze dell'ordine, in occasione della "Giornata mondiale della salute mentale".E' una fortuna che le malattie mentali oggigiorno non siano più un così grande tabù come negli anni passati. Tuttavia su questo tema esistono ancora dubbi ed incertezze che il team del Servizio di salute mentale di Merano ha pensato di fugare e dissipare in occasione dell'odierna Giornata mondiale della salute mentale.«Tra gli ospiti di casa Basaglia e i residenti nel circondario, ovvero nella frazione di Sinigo, non esistono grossi problemi di convivenza - ha dichiarato il primario Torresini presentando le iniziative messe in campo per la ricorrenza - si può dire che il nostro è un laboratorio di valenza europea, se non mondiale».Nel corso dell'odierna giornata casa Basaglia, per la precisione alle 14, ospiterà un dibattito a porte aperte (tutti gli interessati sono invitati) dal titolo "Pensare globalmente, organizzare nazionalmente e agire localmente". Un motto che indica l'impostazione di base dell'assistenza nella moderna psichiatria. Proprio nella consolidata assistenza psichiatrica locale esistono molte incertezze e vengono diffuse molte voci tra la popolazione. «Cogliamo l'occasione che la Giornata mondiale della salute mentale offre, per eliminare i dubbi e i pregiudizi - ha precisato Torresini - in un'aperta discussione forniremo informazioni, spiegheremo, consiglieremo la gente».L'invito è rivolto in particolare all'equipe del Servizio psichiatrico e alla popolazione abitante nelle immediate vicinanze di Casa Basaglia a Sinigo.«Come in una zona residenziale, dove possono esistere rapporti di buon vicinato solo se ci si conosce e ci si rispetta, così anche per una struttura come la nostra è importante un buon contatto con i vicini - ha aggiunto il primario - e noi vogliamo curare questi rapporti di buon vicinato».Rappresentanti del team medico ed infermieristico di casa Basaglia, ma anche membri del consiglio comunale e delle forze dell'ordine operanti nel territorio comunale meranese saranno a disposizione per rispondere a domande ed a fornire informazioni.«Soltanto chi è sufficientemente informato puó riporre fiducia nel nostro lavoro» ha concluso il primario Toresini motivando così quest'iniziativa.Il dibattito si svolgerà in lingua italiana e tedesca, l'entrata è libera.
Eyal Lerner, la musica per la pace
Alto Adige del 10/10/2008 ed. Nazionale p. 29
Alle 20,30 al Teatro di Gries ebrei, musulmani e cristiani insieme
GIORNATA DELLA SALUTE MENTALE
BOLZANO. Si celebra oggi la XVI Giornata mondiale della salute mentale, proclamata dall'Organizzazione mondiale della Sanità (O.M.S.), l'agenzia delle Nazioni Unite fondata il 7 aprile 1948 con sede a Ginevra. L'Associazione - Verein "Il Nostro Spazio - Ein Platz für uns", il "Gruppo Deberiëda" Distretto Sociale Val Gardena, l'Associazione Parenti e Amici di Malati Psichici, l'Associazione Lichtung/Girasole, l'Associazione Alma Karlin Verein propongono alle 20,30, presso il Teatro di Gries un evento musicale, divenuto ormai una tradizione. In "Voci di pace. Quando ebrei, musulmani e cristiani fanno musica insieme" si esibiranno Eyal Lerner (ideatore e direttore) con l'Ensemble Nu Yallah e i Mala Cantores. Lerner è un artista eclettico, ha iniziato la sua formazione con il flauto dolce, studiando inizialmente col padre quindi presso il Conservatorio di Givataim. Come flautista ha collaborato con importanti orchestre quali La Filarmonica d'Israele e con membri dei Berliner Philarmoniker e della London Simphony Orchestra. Trasferitosi in Italia nel 1995, ha diretto i cori Kol Hakolot e Orlando di Lasso (2000-2003); ha fondato e dirige stabilmente l'ensemble vocale e strumentale Shlomot. Lo spettacolo Voci di Pace offre musica etnica, ebraica ed araba (nella forma originale o con arrangiamenti appositamente realizzati), illustrata da varie letture. Il progetto è il frutto di una conoscenza casuale fra due musicisti: Eyal Lerner, israeliano e Ghazi Makhoul, libanese, entrambi residenti in Italia.L'ingresso è libero.
Cura dei disagi mentali porte aperte ai centri
Alto Adige del 10/10/2008 ed. Nazionale p. 28
BOLZANO. Oggi si celebra anche la giornata mondiale della salute mentale. Diverse le iniziative proposte dall'Azienda sanitaria per sensibilizzare: dalle ore 10 alle 13 porte aperte al Centro di salute mentale e centro diurno in via Rosmini 42; dalle 15 alle 17 porte aperte al Centro di salute mentale in via del Ronco 3 con ballo, giochi e rinfresco; dalle 18 torneo di calcetto alla Sport City in via Maso della Pieve.
Banfi, la «matta» scrittrice «Non si leghino i pazienti»
Corriere dell'Alto Adige del 10/10/2008 ed. BOLZANO p. 6
BOLZANO - Quando la paura lascia spazio all'ignoto e la vertigine sembra trascinare laddove le forme non sono più distinguibili, si è di fronte al confine della malattia psichiatrica. Alla frontiera, in bilico, da una parte c'è il mondo familiare e affettivo che guarda attonito e senza strumenti alla trasformazione, dall'altro l'individuo colpito che si trasforma in paziente prima, in «matto» poi. La malattia mentale di cui Alice Banfi parla nel suo «Tanto scappo lo stesso, Romanzo di una matta» (Stampa Alternativa), presentato ieri alla Kolpinghaus (oggi si celebra la Giornata mondiale della salute mentale), fa scivolare in un mondo senza regole.Alice è una bambina intelligente e vivace, ama dipingere e coltiva i suoi sogni all'interno di una famiglia un po' anomala e allargata, con tre papà e due mamme. Ma evidentemente la fotografia che la vita le ha incollato addosso non fa per lei e per la sua mente. La gioia della speranza si trasforma nella rabbia del presente che Alice finisce nel riversare sul suo corpo: alcool, anoressia, autolesionismo. Un tappeto rosso per il primo ricovero in reparto psichiatrico. La diagnosi è chiara e la parola stavolta invece di circoscrivere il problema sembra allargarlo all'infinito: disturbo di personalità borderline.«Tempo addietro - dice Banfi - ho letto le affermazioni di uno psichiatra: in un'intervista sosteneva che i malati psichici, piuttosto che essere ignorati, vanno legati. È questo l'errore più grande - continua - perché la contenzione, pratica ancora in uso nella maggior parte degli ospedali, è pratica ancora lontana dall'essere superata. Le camice di forza non sono la soluzione a quello che dev'essere un recupero del malato». Alice ci ricorda delle violenze e dei soprusi subiti in reparto e della inadeguatezza dei servizi. Al dolore del male dunque aggiunge la sofferenza per il trattamento subito raccontato con una lucidità che, appunto, riesce a trasformarla da paziente a scrittrice. «In Italia i manicomi non esistono più - aggiunge Banfi - ma l'alternativa è quasi inesistente. Basti pensare che presso gli ospedali sparsi sul territorio sono attivi 285 servizi psichiatrici di diagnosi e cura. Sette su dieci di questi servizi dichiarano di usare la contenzione meccanica ». In parole semplici, si legano i pazienti al letto.Thomas Laconi Coraggiosa A destra l'autrice del libro, Alice Banfi
I diritti dei malati di mente
Giornale di Brescia del 10/10/2008 p. 51
«I malati mentali hanno gli stessi sentimenti e bisogni di ogni altra persona e, come ogni altra persona sono in grado di cambiare, infatti oggi si può parlare di cura e di riabilitazione anche per le persone con problemi gravi e persistenti». «Il malato di mente, in cui risplende a modo suo la lucerna dello Spirito del Creatore, va protetto con ogni mezzo dal vento della paura e della cattiveria perché sia ancora possibile parlare oggi di carità». (Fra Pierluigi Marchesi). Dopo tre decenni, sono ancora più o meno queste le parole che i cittadini desiderano ascoltare «una tantum» in occasione della giornata mondiale della Salute Mentale che ricorre il 10 ottobre di ogni anno e che alcuni giorni fa il Cardinale Arcivescovo di Milano ha inteso ricordare nel suo messaggio dove si è chiesto e ci ha chiesto: «Che ne sarà di queste persone quando i familiari verranno meno?». A giro di posta l'involontaria replica di un vice sindaco che intervistato, in merito a un fatto delittuoso avvenuto il 9 settembre, si è chiesto e ci ha chiesto: «Ma perché poteva girare per strada», constatando preoccupato che: «Basti dire che attualmente sono circa un migliaio le persone in cura psichiatrica mandate dai centri psicosociali nelle case popolari del Comune» (di Milano). «Libere cioè di circolare per la città». Gentile Direttore, nonostante il radicato pregiudizio del «criminale psicotico» riproposto di continuo dalla cronaca, i «malati mentali» non sono più violenti delle persone «sane» che, per di più, dispongono e non riescono ancora a disfarsi della meschina arma dello stigma. ALDO CHIOSSI Segretario di Alleanza per la Salute Mentale Brescia ©
Disagio psichico, è allarme Sono 600 i nuovi casi ogni anno
La Citta di Salerno del 10/10/2008 ed. Nazionale p. 29
l'iniziativa La campagna di "Voloalto"• E' giunta al secondo anno la campagna di sensibilizzazione per la salute mentale, organizzata dalla cooperativa sociale "Voloalto" e dall'associazione di volontariato Amici di Voloalto onlus di Battipaglia. Sono state promosse sul territorio diverse azioni che hanno coinvolto tutto il tessuto sociale, con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, dell'Asl Sa/2, dei comuni di Battipaglia, Eboli, Olevano, Bellizzi, Montecorvino Pugliano, Pontecagnano. E il prossimo appuntamento si celebrerá questo pomeriggio, in occasione della giornata mondiale della salute mentale. A partire dalle 15,30, i volontari dell'associazione e gli operatori della cooperativa saranno al centro sociale per incontrare quanti vorranno chiarimenti, consigli, orientamento, su tutti gli aspetti e le problematiche legate alla salute mentale. Sará, inoltre, distribuito materiale informativo: alle 19,30 poi inizierá una festa di socializzazione all'insegna dell'integrazione, per trascorrere in allegria momenti ludici e conviviali. La presidente Carmela Morra ha spiegato il perché della giornata mondiale sulla salute mentale. • «Il disagio psichico è ormai un problema sociale. L'Organizzazione Mondiale della Sanitá calcola che sono 450 milioni le persone, nel mondo, che hanno o hanno avuto un problema di disagio psichico. Oggi, in Italia, ne è colpita una persona su cinque. Un dato drammatico. - spiega Morra - Il nostro territorio, su una popolazione di circa 60mila abitanti, conta mediamente circa 600 nuovi casi all'anno di utenti che si rivolgono alla struttura pubblica, senza contare tutti quelli che ricorrono a cure psichiatriche private». • «Numerosissimi sono, inoltre, i casi non censiti perché il dramma della malattia mentale di un proprio caro è, spesso, consumato fra le mura domestiche. C'è bisogno, quindi, - prosegue - di serie politiche di prevenzione, informazione e inclusione per ridare, a chi ne è stato privato, il diritto alla salute, all'istruzione, al lavoro, alla vita sociale. La maggioranza degli psichiatri e psicologi sono concordi nel ritenere che nel trattamento della malattia mentale è fondamentale affiancare alla cura farmacologica la riabilitazione sociale per riacquisire autonomia, favorire i processi di guarigione, conseguire una concreta integrazione».
La crisi può far perdere la testa
La Prealpina del 10/10/2008 ed. VARESE p. 3
GINEVRA - (ansa) La crisi finanziaria rischia di provocare un aumento dei disturbi mentali, del consumo di alcol e dei suicidi tra le fasce più vulnerabili della popolazione a causa dell'impoverimento che risulterebbe da una recessione, ha ammonito l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). «Non dobbiamo sottovalutare le probabili conseguenze della crisi finanziaria» sui disturbi mentali, ha detto a Ginevra il direttore generale dell'Oms Margaret Chan in occasione della Giornata mondiale della salute mentale e del lancio di un nuovo Programma d'azione. Ma attenzione, «non stiamo parlando dello speculatore di borsa che ha perso tutto e che si butta dalla finestra», ha precisato Benedetto Saraceno Direttore del Programma Salute mentale dell'Oms. «Il timore dell'Oms non è tanto l'effetto diretto della crisi finanziaria come fattore di rischio per le malattie mentali. Ci possono essere episodi isolati di persone che stanno male e forse si suicidano. Ma l'attenzione dell'Oms va all'impatto del fenomeno complessivo di una recessione economica», spiega Saraceno. «Una grande recessione si accompagna con dei fenomeni di impoverimento che a cascata possono portare a colpire le popolazioni più vulnerabili, per esempio le donne sole con figli a carico e in situazioni già difficili o i contadini indebitati in alcuni Paesi in via di sviluppo. Questi fenomeni a cascata possono determinare un aumento del consumo dell'alcol, un aumento dei suicidi, di episodi depressivi gravi, legati al progressivo impoverimento delle fasce più vulnerabili della popolazione». Questo fenomeno rende ancora più necessario il nuovo Programma d'azione dell'Oms sui disturbi mentali. Esso intende proprio ad «aumentare le opportunità di cura dei probemi di salute mentale per le popolazioni più vulnerabli e povere», ha spiegato Saraceno. Il programma è destinato a colmare le gravi lacune nella lotta ai disturbi mentali, neurologici e legati all'uso di sostanze psicoattive. Oltre il 75% delle persone colpite da disturbi mentali nei Paesi in via di sviluppo non riceve alcuna cura o terapia e la maggioranza dei Paesi destina meno del 2% del budget sanitario alla salute mentale. Per l'Oms è possibile aiutare decine di milioni di persone colpite da disturbi quali la depressione, la schizzofrenia o l'epilessia anche quando le risorse sono rare.
in breve
La Sicilia del 09/10/2008 ed. Nazionale p. 34
CONGRESSO MEDICO Prospettive future sulla prevenzione dei tumori Sabato si svolgerà a Caltanissetta nella Sala Congressi "Michele Abbate" (Ex Macello) il Congresso medico organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori dal titolo "La prevenzione dei tumori. Stato dell'arte e prospettive future". Il Corso Ecm ha lo scopo di comunicare lo stato dell'arte e di realizzare un confronto scientifico, paritetico e costruttivo con esperti e cultori delle varie Discipline. Ad aprire i lavori il Direttore del Congresso il Dott. Giuseppe Giannone (Direttore dell'Unità Operativa di Ginecologia ed Ostetricia, Azienda Ospedaliera S.Elia di Caltanissetta) e il Dott. Giovanni Ferro (Presidente Sezione Provinciale Lilt di Caltanissetta). Le Sessioni si svolgeranno con l'obiettivo di mettere a confronto i professionisti dei vari campi e saranno moderate da Professori dell'Università di Palermo. Il Congresso è stato organizzato con la collaborazione dell'Università di Palermo (Polo di Caltanissetta), Città di Caltanissetta, Collegio delle Ostetriche della Provincia di Caltanissetta, Fimg (Federazione Italiana Medici di Famiglia), Fnomceo (Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Caltanissetta), Ipasvi (Federazione Nazionale Collegi Infermieri), Simg (Società Italiana di Medicina Generale) Sism (Segretariato Italiano Studenti Medicina).
Montino-Frati, lite sui 95 milioni
Corriere della Sera del 10/10/2008 , art di Francesco Di Frischia ed. ROMA p. 5
Scontro tra Regione e «La Sapienza» su Umberto I e Sant'Andrea Montino: «Tutti devono fare la loro parte per ridurre i costi». Replica Frati: «Dalla Regione mai soldi per i prof»È guerra tra Regione e Università «La Sapienza» sul Policlinico Umberto I e sul Sant'Andrea: mancano 95 milioni di euro per fare quadrare i conti e la stipula del protocollo d'intesa, prevista entro il 30 settembre, appare molto lontana. Lo scontro si sta consumando mentre ieri centinaia di infermieri, caposala e ausiliari hanno protestato contro il taglio di 200 euro al mese negli stipendi: il direttore generale dell'ospedale, Ubaldo Montaguti, il 30 settembre aveva inviato una lettera a circa 2 mila lavoratori perché i fondi sono stati erogati da oltre 2 anni «senza l'adeguata copertura». A scoprire il guaio è stato il Collegio dei sindaci del Policlinico. Dopo una riunione tra Montaguti ed i sindacati il provvedimento è stato revocato.Esterino Montino, vicepresidente della giunta regionale, attacca i vertici della Sapienza: «È necessario rientrare nello spirito del Piano di rientro dal deficit. Tutti devono fare la loro parte per ridurre i costi. E si devono separare le spese per l'assistenza, che spettano a noi, da quelle per didattica e ricerca che competono all'ateneo». In pratica «la distanza tra Regione e Sapienza è fatta da 60 milioni per il Policlinico e da 35 per il Sant'Andrea - precisa Montino -. Questi sono costi impropri per la didattica che non possono pesare sulla Regione, ma c'è stata anche una intollerabile proliferazione degli incarichi». Nell'assestamento di bilancio la giunta Marrazzo «ha erogato 170 milioni per tutti i policlinici del Lazio come spese extra - sottolinea Montino - e all'Umberto I abbiamo assegnato, oltre ai fondi per le prestazioni erogate, anche 73 milioni e mezzo per l'alta specializzazione e la didattica. E al Sant'Andrea altri 19 milioni: Frati deve capire che non ci sono più isole felici...».Il neo rettore della Sapienza replica: «Come fa Montino a dire che ha messo un solo euro per la didattica? I professori li pago io». Per 6 mesi «abbiamo fatto riunioni tecniche con la Regione - ricorda il neo magnifico -. Ma Montino mi dovrebbe spiegare perché nei policlinici di Bologna, Padova e Milano infermieri e ausiliari li pagano le Regioni e qui lui vorrebbe che li finanzi l'ateneo». Frati rincara la dose: «La giunta Marrazzo non ha risposto alla lettere dell'ex rettore Guarini e Montino sa bene che noi costiamo pressoché nulla a loro: se però le tariffe regionali sono insufficienti non è colpa nostra il deficit nei bilanci». Ma cosa chiede alla Regione? «Non voglio neanche un euro in meno del San Camillo. Anche noi siamo un ospedale pubblico...».
Un momento dell'acceso confronto avvenuto ieri pomeriggio tra Ubaldo Montaguti (a sinistra nella foto Jpeg), direttore generale del Policlinico Umberto I, e alcuni sindacalisti che gli contestavano il taglio degli stipendi per circa 2 mila tra infermieri, ausiliari, caposala e amministrativi
Conegliano Nel reparto di psichiatria ci sono stati, ...
Il Gazzettino del 09/10/2008 ed. TREVISO p. X
Conegliano
Nel reparto di psichiatria ci sono stati, anche di recente, episodi di aggressione al personale da parte dei malati. Né al personale né ai malati vengono garantite condizioni di sicurezza a causa della strutturale carenza di personale.La denuncia arriva da Rappresentanze sindacali di base ed è contenuta nella lettera che verrà inviata oggi al prefetto, lettera con la quale le due sigle Rdb e Cub (Confederazione unitaria di base), proclamano lo stato di agitazione all'Usl 7.
«La carenza sia di infermieri che di operatori socio-sanitari in psichiatria sostengono Federico Martelletto e Germano Raniero in rappresentanza dei due sindacati - non permette di garantire la sicurezza né nel turno mattutino né in quello pomeridiano». «Per il reparto di psichiatria - aggiungono - la legge prevede che ci siano tre infermieri e due operatori socio-sanitari sia al mattino che al pomeriggio e due infermieri e un operatore la notte. Numeri che, al Santa Maria dei Battuti, non vengono mai rispettati con tutte le conseguenze che ciò comporta sia per quanto concerne la sicurezza che per i carichi di lavoro».«L'unica aggressione è avvenuta la scorsa settimana replica il direttore generale dell'Usl, Lino Del Favero e non ha nulla a che vedere con la carenza di personale. Quella del sindacato è una bieca strumentalizzazione».
«L'Usl continua a far orecchie da mercante, se anche la richiesta di incontro di conciliazione chiesto al prefetto avrà esito negativo avvertono i sindacati di base siamo pronti a scioperare». Rdb e Cub oltre alla carenza di personale che riguarda non solo la psichiatria ma un po' tutti i reparti, puntano il dito anche su altre due problematiche relative, rispettivamente, all'inquadramento di alcuni operatori del De Gironcoli e il problema del trasporto pazienti tra i due nosocomi cittadini. «Si tratta di questioni che da tempo sono sul piatto e rispetto alle quali non vi è stato alcuna disponibilità a risolverle da parte dell'Usl 7 - sostengono Raniero e Martelletto -. La proclamazione dello stato di agitazione è la conseguenza del totale silenzio dell'azienda a fronte delle nostre richieste. Se neanche la richiesta di incontro di conciliazione avanzata al prefetto avrà esito positivo siamo pronti a scioperare».
Elisabetta Gavaz
Non decolla la seconda centrale del 118
Il Tirreno del 10/10/2008 ed. Pontedera p. 3
Spuntano incertezze sulle modalità d'impiego di infermieri e automediche
PONTEDERA. Sono anni che l'Asl promette di impiegare infermieri nel servizio delle emergenze. Dovevano affiancare gli operatori della centrale o andare sulle automediche - anche queste rimaste una promessa. Ora, a dire il vero, gli infermieri - anche se con grande difficoltà - sono stati trasferiti dai reparti al 118. Ma l'Asl non ha ancora deciso come impiegarli. Questo spiegherebbe, almeno in parte, perché i bandi di selezione interna indetti dall'Asl per cercare infermieri da destinare al servizio di emergenza hanno avuto un scarso appeal. Poche domande, rispetto a quella che era l'aspettativa.Il fatto è che le associazioni di volontariato hanno un ruolo di gestione quasi esclusiva (e quindi condizionante) della centrale del 118 e in questo momento si è arenata la discussione su come gestire la centrale di secondo livello, quella del trasporto ordinario. Un confronto che si trascina stancamente da mesi senza alcun effetto. Al sindacato degli infermieri, il Nursind, nei mesi scorsi era stata prospettata la possibilità di dodici nuove assunzioni di infermieri per colmare l'ormai storica anomalia, presente fin dalla nascita della centrale del 118 al Lotti. Inizialmente sono stati impiegati cinque infermieri e con un secondo bando ne sono stati "arruolati" altri due. Ma per tutti il futuro è incerto: lavoreranno in centrale o sulle automediche? Non meno incerto è il destino dei dipendenti delle associazioni di volontariato che lavorano in centrale. Ognuno ha uno stipendio diverso dall'altro pur svolgendo lo stesso tipo lavoro: ma anche questa è storia vecchia. Eppure l'Asl versa alle diverse associazioni la stessa cifra (circa 350mila euro complessive) per questo servizio.Quando entrerà in funzione la centrale di secondo livello, per gestire il trasporto ordinario, è probabile che l'Asl chieda a questi operatori di andare a lavorare per Esculapio, la società fiorentina che gestisce questo tipo di servizi in altre realtà. Ma non tutti sono d'accordo e poi, di fatto, la Croce Rossa resterebbe fuori, visto ad Esculapio fanno essenzialmente riferimento Pubblica assistenza e Misericordia.Sullo sfondo di tutto questo è ovvio che ci sono interessi: chi non vuole l'automedica, chi non condivide l'idea che ci sia una centrale di secondo livello che probabilmente comporterebbe una diversa organizzazione anche delle ambulanze senza medico e forse anche diversi rimborsi alle associazioni. Intanto però la crisi del volontariato avanza, molte associazioni fanno orario di ufficio e non sono in grado di garantire le ambulanze da lasciare a disposizione del 118. Basta telefonare di sera o nei giorni festivi per rendersene conto: se va bene risponde una segreteria telefonica. Molti si chiedono a chi giovi una gestione così lenta dei problemi dell'emergenza.S. C.
Infermieri, 40 nuovi iscritti
Il Tirreno del 10/10/2008 ed. Lucca p. 4
Al via il secondo anno del corso di laurea decentrato
LUCCA. Si è aperto ufficialmente ieri, nell'auditorium del Polo didattico e formativo del complesso di Maggiano, il corso di laurea in infermieristica di Lucca. La giornata è stata avviata dall'assessore regionale al diritto alla salute Enrico Rossi, il quale ha evidenziato l'importanza del percorso di decentramento portato avanti in questi ultimi anni dalla Regione insieme all'università di Pisa.Gli studenti iscritti per l'anno accademico 2008/09 al 1° anno di corso sono 40. Quelli che frequentano il 2° anno di corso sono 34. Infine gli studenti che frequentano la parte solo professionalizzante, del 3° anno sono 36. La parte professionalizzante è comprensiva di moduli didattici teorici infermieristici e di tirocinio.I corsi vengono svolti grazie all'attività integrata di molti professionisti che si impegnano costantemente per garantire una didattica di alto livello qualitativo. I docenti sono professori della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'università di Pisa e dipendenti dell'azienda Usl 2: infermieri, psicologi e medici nominati previa valutazione attenta dei curriculum e tutti in possesso dei requisiti previsti per l'esercizio della docenza universitaria.Dopo il saluto dell'assessore Rossi, il direttore generale dell'Asl 2 Oreste Tavanti ha evidenziato l'importanza del polo didattico e formativo di Maggiano e della figura dell'infermiere.Sono seguiti gli interventi del presidente dell'Ordine dei medici lucchese Umberto Quiriconi, del presidente della Conferenza dei sindaci Giorgio Del Ghingaro e del presidente dell'Articolazione zonale Valle del Serchio Umberto Sereni.Sono entrati più nello specifico della preparazione universitaria il vicepreside della facoltà di Medicina dell'università di Pisa Stefano Taddei, il coordinatore organizzativo e gestionale del Polo didattico di Lucca Mario Giuliani e la responsabile della Formazione infermieristica dell'Asl 2 Manuela Ricci.
Alla scuola infermieri si può andare con l'autobus
La Provincia di Sondrio del 09/10/2008 p. 16
(d. lu.) Si svolge da lunedì a venerdì ad eccezione dei giorni e dei ponti festivi il servizio di trasporto rivolto agli studenti del corso di laurea per infermieri di Faedo. Ad attivarlo, dallo scorso primo ottobre, la Cm di Sondrio in collaborazione con la Provincia, la Cm di Morbegno ed il Comune che ospita la facoltà. «Vogliamo dare un sostegno convinto a questa sezione valtellinese del corso per infermieri ? dice Bruno Orsini, assessore ai Servizi sociali ? in quanto riteniamo che la sua presenza sul nostro territorio possa essere una valida opportunità formativa ed occupazionale per i nostri giovani». Orsini non ha mancato di ricordare che «l'intervento è stato reso possibile anche grazie al contributo dell'amministrazione provinciale, della Cm di Morbegno e del Comune di Faedo che ringrazio». Quattro le corse giornaliere del servizio di trasporto. Si parte alle 8.40 dalla stazione ferroviaria con uno stop all'istituto salesiano ed arrivo in facoltà alle 8.55. Da Faedo riparte la seconda corsa alle 13.20 in direzione dell'ospedale dove giunge dieci minuti più tardi. Tappa, questa, che permette agli studenti che lo desiderano di usufruire del servizio mensa di cui dispone il nosocomio sondriese. Terminato il pranzo, alle 14.20 dall'ospedale il bus ritorna a Faedo. Infine l'ultima corsa con partenza dalla facoltà alle 17.05 ed arrivo in stazione alle 17.15, per terminare alle 17.20 dai salesiani.09/10/2008
Policlinico inagibili
le gallerie revocato il taglio degli stipendi
EPolis Roma del 10/10/2008 p. 21
Le gallerie ipogee dell'Umberto I, i famosi sotterranei degli orrori del Policlinico, sono ancora inagibili. Inaugurate in pompa magna il luglio del , dopo quattro mesi di lavori non-stop per rispettare il count down e un budget di , milioni di euro, parte di un fondo complessivo di milioni approvato dalla Pisana nel marzo , le gallerie sono ancora in cantiere. «Hanno inaugurato cento metri di gallerie ipogee sotto pediatria il luglio - dice un infermiere - ma per il resto sono chiuse. Manca il collaudo e ci stanno ancora lavorando». Intanto, ieri il direttore generale del Policlinico Ubaldo Montaguti, dopo la vibrante protesta di circa dipendenti, ai quali nei giorni scorsi era stato comunicato il taglio di euro in busta paga a partire da ottobre, è tornato sui suoi passi. itirando dopo un confronto di fuoco con il personale la delibera con cui, oltre al taglio in busta paga per duemila dipendenti del comparto sanità infermieri, tecnici, amministrativi, portantini ecc , si chiedeva la restituzione di mila euro pro-capite in emolumenti già elargitia partire dal . CAPIT L GALLERIE. Sotto le cucine, un centinaio di metri dopo l'ingresso del tunnel in parte rinnovato , ci sono ancora le transenne dei lavori, con viavai di operai, che bloccano il passaggio prima del cantiere. Gli ascensori nelle gallerie non ci arrivano non c'è l'ombra di medici, infermieri, carrelli della biancheria n passaggio di barelle. Insomma, il collaudo dei sotterranei dell'Umberto I, un reticolo di . metri, sembra lontano. «Una settimana fa - racconta un infermiere - c'è stato un principio di incendio per un cortocircuito in galleria, ma il sistema anti incendio non funziona. Per fortuna, l'hanno spento subito». Secondo quanto si apprende, ad oggi sarebbe stata completata la ristrutturazione di metri su un totale di . metri del reticolo sotterraneo. CAPIT L STIPE I. Ieri mattina Cgil, Cisl, Uil, Cobas e altre sigle hanno indetto un'assemblea nell'androne del Policlinico, per protestare contro la direttiva del direttore generale Ubaldo Montaguti, per la sospensione del trattamento economico due fasce retributive percepite dal dal personale sanitario. Un taglio in busta paga fra e euro per il comparto sanità lavoratori . Il provvedimento prevedeva poi il recupero delle somme già percepite dai dipendenti dal , per un importo procapite di mila euro. «Io ho anni di servizio e prendo euro al mese - ha detto un'infermiera - se mi togli euro come faccio». «Sono stato costretto dal collegio dei sindaci ha risposto Montaguti - ci sono delle regole da rispettare. I salari si costruiscono con le regole». Alle fine, nel pomeriggio di ieri, la revoca. «Non si poteva tornare indietro su una decisione assunta due annie mezzo faha detto Mauro Mastropietro, segretario generale della Cgil oma Centro - con un atto sottoscritto con i sindacati. I lavoratori nel frattempo hanno preso i soldi. Lui Montaguti ndr dalla sera alla mattina giustificandosi con il collegio dei revisori dei conti, aveva deciso di sospendere il pagamentoe il recupero di due anni e mezzo di emolumenti». Volta troppo bassa Nella zona di scarico merce sotto le cucine l'arco di volta è troppo basso, cosìi camion non passano Undici auto pignorate Pignorate ieri per fermo amministrativo auto del Policlinico per il trasporto di cellule staminali ai laboratori di via Benevento.
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