"Il triage del Pronto soccorso è ben gestito dagli infermieri"
La Stampa del 14/09/2008 , articolo di ROBERTO PAVANELLO ed. SAVONA p. 55
Il sindacato: e c'è sempre la supervisione di un medico
SAVONA
La proposta l'aveva lanciata a inizio settimana proprio su La Stampa Renato Giusto, presidente provinciale del sindacato dei medici di famiglia e vice presidente dell'Ordine dei medici savonese: «Mettiamo i medici di famiglia a fare il triage al pronto soccorso», una trovata che non ha per nulla fatto la felicità degli infermieri. Sono loro, infatti, i responsabili del triage, ovvero della prima valutazione del danno e il grado di gravità del paziente, che arriva con mezzi propri.
«Rivendichiamo - è l'orgogliosa risposta con la voce del sindacato di categoria della Cgil - la dignità e la professionalità degli infermieri che attraverso un percorso formativo permanente svolgono mansioni riconosciute ed attribuite dalla legge che ha regolamentato, attraverso procedure ben definite, la gestione dell'emergenza». E ricordano che: «L'infermiere opera sotto la supervisione del medico in servizio, responsabile dell'attività, e secondo protocolli predefiniti riconosciuti e approvati, dal responsabile del Pronto soccorso».
Per quanto riguarda le lunghe code al Ps, la Cgil ricorda la posizione nazionale della Funzione Pubblica: «Il territorio risulta indispensabile per due funzioni fondamentali: le prestazioni che può erogare direttamente, e la gestione dei percorsi assistenziali che possono prevedere anche tragitti ospedalieri».
E quindi va ridisegnata la rete medica che opera sul territorio nell'arco delle 24 ore, ad esempio «eliminando la divisione tra medici di assistenza primaria, di continuità assistenziale, di 118, specialisti ambulatoriali e pediatri. Da ciò derivano difficoltà di collegamento e di integrazione tra le varie figure professionali, e tra queste e gli altri livelli del sistema quali il distretto e l'ospedale».
La qualità dell'offerta turistica si nota anche nei piccoli accorgimenti. E' il parere di Paolo Patruno, segretario cittadino di Varazze per Alleanza Nazionale, dopo un'estate con più ombre che luci. «Occorre incentivare miglioramento e riqualificazione delle strutture ricettive. Serve una politica turistica reale per affrontare una competizione internazionale sempre più forte e soddisfare una domanda più esigente ed evoluta. Una città che vuol tornare competitiva, deve anche saper trovare una soluzione a fenomeni di degrado sempre crescente». Continua Patruno: «Alcuni esempi evidenti sono la presenza di colonie di topi sul lungomare che si cibano di rifiuti nei pochi cestini esistenti, il pessimo stato di manutenzione di alcune aiuole e dell'illuminazione dei giardini, un'inadeguata sistemazione e messa in sicurezza del lungomare del Borgo Solaro, il degrado del sottopasso ferroviario, la scarsa pulizia meccanizzata notturna delle strade».
Asl, 45 precari assunti e 60 posti a concorso
Il Messaggero del 14/09/2008 ed. UMBRIA p. 42
L'unica nota positiva emersa dal quadro della situazione occupazione nel Folignate fatta dalla Cgil, riguarda la Asl. La sigla dell'accordo per la stabilizzazione dei precari ha portato all'assunzione di 11 persone che avevano un contratto da collaboratore e che ora sono entrati a regime con la qualifica di coadiutori amministrativi. Altre 5 assunzioni ci sono state in seno alle categorie protette con i neo-lavoratori divenuti assistenti amministrativi. Sono stati inquadrati a ruolo ulteriori 25 operatori socio-sanitari che al completamento del 36esimo mese di attività entreranno in pianta stabile. Ci sono poi incrementi occupazionali al laboratorio analisi, che può ora contare su 4 nuovi tecnici. Importanti miglioramenti sono stati ottenuti sul versante della riabilitazione. L'apertura del repartino per gravi cerebrolesioni ha richiesto l'assunzione a tempo determinato di 10 infermieri e 6 opratori socio-sanitari ed inoltre si è proceduto al potenziamento del polo di Cascia con 3 operatori socio-sanitari ed un infermiere. Assunzioni che non solo hanno rappresentato la risposta occupazionale a chi per anni ha vissuto da precario, ma che sono anche state la risposta a più d'una esigenza del complesso dei servizi offerti dalla Asl.
Ed ora l'ondata di stabilizzazioni prosegue. Il sindacato segnala bandi di concorso per 20 operatori socio-sanitari, a fine anno un concorso per 25 infermieri, 9 nuovi tecnici per il Dipartimento di prevenzione (che si occupa anche di luoghi di lavoro, incidenti compresi), un nuovo concorso per 4 logopedisti e 2 ortonsisti. I sindacalisti della Cgil hanno inoltre ribadito come la Asl abbia introdotto e reso operativo un sistema di valutazione premiale dei propri dipendenti basato su una doppia scheda i cui contenuti portano miglioramenti economici e danno possibilità di avanzamento di carriera. Si tratta di un sistema articolato di valutazioni incrociate condivise con il sindacato e ritenute interessanti da parte dei dipendenti il cui lavoro viene premiato prima dal lato professionale e poi anche da quello dell'incentivazione economica.
Gio.Ca.
«Infermieri discriminati rispetto ai medici»
Il Messaggero del 12/09/2008 ed. ANCONA p. 41
di MARINA VERDENELLI
Infermieri con il doppio lavoro, tra un mese i risultati dell'inchiesta interna aperta dall'Azienda Ospedali Riuniti. Intanto il Nursind, il sindacato della categoria, difende gli infermieri a spada tratta e rivela che se non hanno tenuto fede all'esclusività della professione pubblica è per mancanza d'informazione. «Negli ospedali - spiega Enzo Palladino, segretario nazionale dell'ufficio coordinamento vertenze legale del Nursind - manca il regolamento di disciplina previsto dal decreto ministeriale 165 del 2001». Sempre il sindacato denuncia una posizione privilegiata dei medici che in ospedale avrebbero addirittura camere riservate per dormire durante i turni notturni. Questo accadrebbe nella Zona territoriale 7 e all'ospedale di Torrette. Ma dall'Azienda Ospedali Riuniti smentiscono. «Non ci sono camere riservate - risponde Nadia Storti, direttore sanitario - ma spazi con brandine o poltrone per stendere le gambe».
L'inchiesta. Dopo le denuncie del Nas e della Guardia di Finanza, scattate alla fine di luglio e che hanno portato allo scoperto 41 casi di infermieri sorpresi a fare la doppia professione vietata dal contratto pubblico, la direzione sanitaria sta controllando la posizione dei propri dipendenti. Diversi quelli al vaglio dell'azienda sui quali pende un provvedimento disciplinare. Gli infermieri rischiano un'ammenda e il posto di lavoro. Per ora ognuno di loro è ancora al proprio posto.
Il Nursind. «Le strutture - continua Palladino - sono tenute per legge ad adottare un regolamento di disciplina del dipendente. Ma, almeno per quanto riguarda la zona territoriale 7, ancora non adempiono. Le norme valgono solo quando si deve punire il dipendente ma non la si rispetta quando prevede la formazione dello stesso. Il decreto 165 obbliga ogni singola amministrazione a dotare un proprio codice di comportamento. Un documento dove sono previste tutte le violazioni oggetto di provvedimento disciplinare e relative sanzioni». Sempre lo stesso decreto prevede, stando al Nursind, che le pubbliche amministrazioni organizzano attività di formazione del personale per la conoscenza e la corretta applicazione del codice. «A distanza di 8 anni - aggiunge Palladino - la Zona territoriale 7 non ha provveduto alla realizzazione del codice di comportamento e tanto meno alla formazione dei dipendenti». Sulla questione dei medici il sindacato interviene dopo il caso, anticipato dal Messaggero il 3 settembre scorso, di un infermiere accusato da un camice bianco e dal un capo sala di dormire di notte. «La vicenda è tutta da provare - dice Palladino - ben più grave è pagare gli ausiliari che rifanno i letti ai medici del turno di notte che hanno tanto di camere per dormire. Gli infermieri allungano un po'le gambe dopo aver fatto il loro dovere e non si allontanano mai dal campanello di allarme».
Da Torrette puntualizzano. «Se ci sono camere della degenza libere - spiega Storti - i medici di guardia le utilizzano per riposarsi un po' quando non sono impegnati con i pazienti i turni notturni. Non ci vedo nulla di male. Il letto rifatto? Tutto quello che c'è dentro l'ospedale viene pulito e riordinato dagli ausiliari, dagli uffici alle camere. Non sono servizi esclusivi».
L'«esercito» della Croce Rossa scende
in pista con duecento volontari
Il Giorno del 13/09/2008 ed. Brianza p. 5
GLI ANGELI della Croce Rossa vegliano sul Gran premio. Il Comitato Provinciale di Milano della Croce Rossa italiana mette in campo le sue infrastrutture. I circa 200 operatori al giorno della Cri saranno mobilitati per l'evento sia per i piloti che per il pubblico. Saranno allestiti un centro medico con 2 sale di rianimazione e 2 equipe di specialisti; 4 sale mediche per infortuni leggeri, un centralino per il contatto radio con tutte le postazioni. In più 4 vetture veloci con 1 rianimatore e 1 infermiere e 2 elicotteri pronti al decollo che collegano il centro medico con gli ospedali San Gerardo di Monza, San Raffaele e Niguarda. Vanno aggiunti 3 centri mobili di rianimazione, 3 equipe di estrazione con 1 medico rianimatore, 1 infermiere professionale e 4 volontari, 21 ambulanze, dislocate su tutto il circuito, per l'assistenza ai piloti in pista e 10 responsabili del servizio in direzione corsa. A disposizione del pubblico ci saranno 7 postazioni fisse per l'assistenza sanitaria con 2 squadre di volontari appiedate, 2 ambulanze operative per postazione, 1 medico, 2 infermieri professionali oltre a 2 ambulanze in supporto presso il centro medico dell'autodromo. Nell'operazione sono coinvolti 50 operatori Cri di Monza. Ma è la kermesse di Monzapiù che vede il maggior sforzo. Fino a domenica un'ottantina di persone si alterneranno suddivise su 24 servizi. «Il momento più delicato - spiega il presidente del comitato di Monza Mirko Damasco (nella foto) - sarà il concerto di sabato in piazza Cambiaghi». Anche gli altri eventi saranno coperte. «L'opera sanitaria è frutto della professionalità acquista dai nostri operatori» commenta il presidente provinciale della Cri Alberto Bruno. Cristina Bertolini
Formazione per infermieri e studenti
Il Tempo del 14/09/2008 ed. Molise
ISERNIA L'Associazione italiana infermieri di Chirurgia e Riabilitazione, con il patrocinio del Collegio Ipavsi Campobasso-Isernia, ha organizzato il corso di aggiornamento in Ecm «Evidence Based Nursing e qualità dell'assistenza infermieristica» che si svolgerà il 10 e 11 ottobre 2008, presso l'Istituto statale di istruzione superiore «Mattei-Fascitelli» di Isernia.
L'evento è accreditato presso il ministero della Salute e prevede l'assegnazione di 11 crediti formativi.
I direttori del Corso sono il dott. Vittorio Artiola, il dott. Ciro De Rosa e il dott. Salvatore Paribello.
Il corso è rivolto a infermieri e studenti dei corsi di laurea in Infermieristica, fisioterapia ed ostetricia.
Il corso è a numero chiuso e sono previsti 75 partecipanti.
Le modalità di iscrizione prevedono il versamento di Euro 40,00 (per i soci AICR), Euro 45,00 (per i non soci), Euro 15,00 (per gli studenti dei corsi di laurea), sul c/c postale n. 27039866 intestato a: A.I.C.R. Via Orazio Flacco, 24 - 70124 Bari (nella causale scrivere: Corso EBN Isernia 2008), entro il 30 Settembre 2008.
L'organizzazione fa sapere di contattare la segreteria organizzativa dopo aver effettuato il versamento.
La quota di partecipazione comprende: l'iscrizione all'Aicr, il kit congressuale, la dispensa, i crediti formativi, l'attestato di partecipazione, un coffee break, la partecipazione alle attività dimostrative.
Ecco i contatti della segreteria organizzativa per le Pre-iscrizioni - Infoline: Tel. 338 8118882 - 338 3474138 - 339 5687717 e-mail: salvpar@libero.it
ISERNIA L'Associazione italiana infermieri di Chirurgia e Riabilitazione, con il patrocinio del Collegio Ipavsi Campobasso-Isernia, ha organizzato il corso di aggiornamento in Ecm «Evidence Based Nursing e qualità dell'assistenza infermieristica» che si svolgerà il 10 e 11 ottobre 2008, presso l'Istituto statale di istruzione superiore «Mattei-Fascitelli» di Isernia.
L'evento è accreditato presso il ministero della Salute e prevede l'assegnazione di 11 crediti formativi.
I direttori del Corso sono il dott. Vittorio Artiola, il dott. Ciro De Rosa e il dott. Salvatore Paribello.
Il corso è rivolto a infermieri e studenti dei corsi di laurea in Infermieristica, fisioterapia ed ostetricia.
Il corso è a numero chiuso e sono previsti 75 partecipanti.
Le modalità di iscrizione prevedono il versamento di Euro 40,00 (per i soci AICR), Euro 45,00 (per i non soci), Euro 15,00 (per gli studenti dei corsi di laurea), sul c/c postale n. 27039866 intestato a: A.I.C.R. Via Orazio Flacco, 24 - 70124 Bari (nella causale scrivere: Corso EBN Isernia 2008), entro il 30 Settembre 2008.
L'organizzazione fa sapere di contattare la segreteria organizzativa dopo aver effettuato il versamento.
La quota di partecipazione comprende: l'iscrizione all'Aicr, il kit congressuale, la dispensa, i crediti formativi, l'attestato di partecipazione, un coffee break, la partecipazione alle attività dimostrative.
Ecco i contatti della segreteria organizzativa per le Pre-iscrizioni - Infoline: Tel. 338 8118882 - 338 3474138 - 339 5687717 e-mail: salvpar@libero.it
Trapianti, primi in Toscana La scuola pisana d'eccellenza
scommette sulla formazione
La Nazione del 13/09/2008 , articolo di PAOLA ZERBONI ed. Pisa p. 9
di PAOLA ZERBONI CON 174 PAZIENTI trapiantati dall'inizio dell'anno, ben 92 donatori effettivi e 76 organi già utilizzati, l'Organizzazione Toscana Trapianti diretta dal professor Franco Filipponi, che guida il dipartimento di trapiantologia, epatologia e infettivologia dell'Aoup e l'Unità operativa di chirurgia generale e trapianto di fegato, gioca senz'altro un ruolo di primo piano non soltanto entro i confini italiani. E all'interno di questo circuito, il centro di Cisanello non è secondo a nessuno: nei primi nove mesi del 2008 a Cisanello sono stati effettuati ben 70 trapianti di fegato, di cui l'ultimo proprio giovedì notte, sei di pancreas e rene, tre di pancreas isolato e 21 di rene. Numeri che, da soli, illustrano i risultati di assoluto prestigio raggiunti dall'equipe del professor Filipponi e dal centro di trapiantologia pisano. Un centro di eccellenza che, per il terzo anno consecutivo, decide - attraverso la facoltà di medicina e chirurgia del nostro Ateneo, di investire anche sulla formazione, in modo da trasmettere le tecniche e le professionalità acquisite ai medici trapiantologi e agli infermieri di domani. UN MASTER di primo livello, rivolto a 30 neolaureati, per il coordinamento infermieristico di donazione e trapianto di organi e tessuti, un master di secondo livello in trapiantologia d'organo per 10 laureati in medicina e chirurgia, con borsa di studio di un anno e un dottorato di ricerca per tre borse di studio in scienze dei trapianti rivolto a neolaureati in medicina e chirurgia, scienze biologiche e scienze infermieristiche, che ha lo scopo di formare esperti nella ricerca scientifica delle discipline specialistiche trapiantologiche. Non solo una ''fabbrica di chirurghi'', quindi, come ha spiegato il professor Filpponi, che insieme al preside della facoltà di medicina, professor Luigi Murri e alla dottoressa Monica Scateni, direttore del dipartimento infermieristico, è intervenuto alla presentazione del pacchetto di nuove offerte informative - le prime di questo livello in Italia - a Palazzo del Rettorato. «IN ITALIA abbiamo circa 3.500 trapianti all'anno - ha precisato il professor Filipponi - e quando pensiamo al trapiantologo non dobbiamo pensare solo al chirurgo, a colui che opera. Lavoriamo su un campo multidisciplinare, perché il trapiantato deve essere seguito anche prima e dopo l'operazione. E la medicina sostitutiva, dei trapianti o protesica, è la medicina del futuro. Ma già oggi, praticamente, non c'è medico di famiglia che non abbia tra i suoi assistiti almeno un trapiantato. Per questo sarebbe opportuno che tutti i medici avessero una conoscenza di base in materia di donazione di organi e trapiantologia». Una proposta che il preside Murri intende portare all'esame del Senato Accademico. Intanto ci sono i due master, giunti al terzo anno di attivazione e il dottorato di ricerca in scienze dei trapianti, i cui bandi sono aperti. «E le domande - spiega il professor Filipponi - stanno giungendo da tutta Italia». «E stiamo parlando di corsi si alta specializzazione - ha evidenziato il preside Murri - con prezzi accessibili davvero a tutte le tasche, nell'ottica dell'equità della formazione che ci ha sempre ispirato».
L'effetto Brunetta all'Asl non funziona
Il Tirreno del 14/09/2008 ed. Pisa p. 1
Tra i dirigenti le assenze per malattie sono addirittura aumentate
PISA. Il calo delle assenze dei dipendenti dell'azienda sanitaria locale, registrato nel mese di luglio di quest'anno rispetto al 2007, è stato del 35 per cento per quanto riguarda i dipendenti del comparto: da 2.331 si è passati a 1.531. Dai dati emerge che prima risultavano dovute a malattia le assenze per visite mediche, dietro presentazione del certificato, mentre oggi i dipendenti fissano l'appuntamento dal medico fuori dall'orario di lavoro oppure prendono un giorno di ferie. Sono aumentate invece le giornate di malattia dei dirigenti, che da 284 nello scorso anno sono passate a 315.
«Nella nostra azienda - ha dichiarato il direttore generale Maria Teresa De Lauretis - non vi è stato un calo così netto delle assenze dovute a malattia e l'effetto Brunetta si è fatto sentire in maniera marginale. Addirittura tra i dirigenti si è riscontrato un fenomeno contrario, per cui le assenze sono aumentate rispetto allo scorso anno. In generale però le giornate di malattia non erano molte e il calo del 35% del comparto è dovuto soprattutto alla dimunuzione delle assenze dovute alle visite mediche. In passato risultavano giorni di malattia con la presentazione del certificato medico, mentre oggi i dipendenti cercano di prenotare gli appuntamenti fuori dall'orario di lavoro e, quando non è possibile, prendono un giorno di ferie».
Dall'indagine svolta dalla Scuola Sant'Anna l'Asl 5 è risultata tra le migliori in Toscana: sono positivi il tasso di assenza, l'indice di performance della degenza media,il tasso di infortuni dei dipendenti e la valutazione del budget. In generale l'azienda si è distinta per la grande capacità di cambiamento, avendo riportato la più elevata percentuale di indicatori in miglioramento. Ci sono però alcune difficoltà a reperire personale. «Per gli infermieri - ha spiegato la dottoressa De Lauretis - abbiamo qualche difficoltà a Volterra e per le strutture residenziali per anziani. In tutta l'azienda però il personale infermieristico e gli operatori sociosanitari sono aumentati di 15 unità. Stiamo inoltre provvedendo a stabilizzare i precari secondo l'accordo regionale dell'inverno scorso: in tre anni il procedimento rigurderà 50 persone su 2.200 dipendenti, tra medici, amministrativi e tecnici».
La fase due del progetto di riorganizzazione della pubblica amministrazione del ministro Renato Brunetta ha visto la pubblicazione di 100 storie di buona pubblica amministrazione, che a fine anno arriveranno a 1.000. «Da anni il nostro obiettivo - ha sottolineato il direttore generale della Usl 5 - è premiare i migliori e far valere sempre di più il lavoro che viene svolto bene. Nell'ambito del progetto "La carta degli impegni dell'operatore sanitario" sono stati premiati i dipendenti che si erano distinti per le buone pratiche, in prevalenza tra il personale infermieristico». La finalità del progetto è promuovere negli ospedali toscani la centralità della dignità della persona attraverso azioni finalizzate a garantire eguaglianza, imparzialità, non discriminazione; tutela dei diritti; diritto di scelta tra alternative terapeutiche praticabili; informazione obiettiva e completa dello stato di salute; partecipazione; rispetto della privacy; personalizzazione del servizio; accoglienza e orientamento; urbanità e socialità e continuità assistenziale. Con lo slogan "Ci sei tu al centro del nostro impegno" anche l'Asl 5 ha aderito al progetto, che da quest'anno è esteso a tutte le strutture aziendali.
Daniela Salvestroni
Cento trapianti in 8 mesi a Cisanello
Il Tirreno del 13/09/2008 ed. Pisa p. 2
E l'ateneo fa offerte formative a chi vuole specializzarsi nel settore
PISA. Una città all'avanguardia per i trapianti di organi, come confermano i prestigiosi interventi eseguiti di recente. E per chi, medico o infermiere, volesse specializzarsi nel settore, l'università mette a disposizione un'ampia offerta formativa. E' quanto emerge dal bilancio annuale dell'attività sui trapianti di organi in Toscana presentato ieri dal professor Franco Filipponi, direttore del dipartimento di Trapiantologia epatica, epatologia e infettivologia dell'Azienda ospedaliero-universitaria. I dati illustrati sono relativi agli interventi eseguiti nei primi otto mesi del 2008. Su un totale di 174 trapianti effettuati in tutta la regione, 70 riguardano il fegato, 3 il pancreas e 6 pancreas e reni insieme: si tratta di operazioni che si eseguono solo a Pisa, a differenza dei reni, trapiantati anche a Firenze e Siena. Per questi ultimi organi, l'azienda ospedaliera ha registrato dall'inizio dell'anno 21 interventi. «Il trapianto non è più una mosca bianca - spiega il professor Filipponi - anzi, in più ad operazioni su organi vitali si eseguono nella nostra regione interventi sulla cornea, sulla cute, indispensabile per i centri ustioni come quello pisano, e sul tessuto osseo, utile per riparare lesioni di sportivi». Anche per quanto riguarda le donazioni, la Toscana ha registrato negli ultimi due anni il record nazionale, con un numero di donatori da 40 a 42 per milione di persone. Per chi volesse poi specializzarsi nel settore delle donazioni degli organi, l'università mette a disposizione una vasta gamma di iniziative didattiche, uniche in Italia. Per gli infermieri è stata attivata la terza edizione del master di primo livello in coordinamento infermieristico di donazione e trapianto organi e tessuti, istituito in collaborazione con Aido e Centro nazionale trapianti, a cui è possibile iscriversi entro il 24 ottobre. A partire da quest'anno, poi, due importanti novità. Un master di secondo livello per medici, con scadenza il 31 ottobre, in trapiantologia d'organo, al termine del quale i tre studenti migliori potranno usufruire di una borsa di studio di un anno per un tirocinio presso una struttura dell'università. Al via, inoltre, un dottorato di ricerca in scienze dei trapianti, per il quale si può presentare domanda di ammissione fino al 22 settembre. Soddisfatto dell'ampia offerta formativa Luigi Murri, preside della facoltà di Medicina e chirurgia, che precisa: «Accanto agli strumenti tecnologici è importante formare anche le persone. E il fatto che sia stato istituito pure un dottorato di ricerca dimostra come quella dei trapianti sia ormai una scienza matura». Anche il direttore del dipartimento infermieristico Monica Scateni esprime la sua approvazione: «È un riconoscimento importante di tutte le professionalità, sia mediche che infermieristiche, che ruotano intorno al settore dei trapianti». Una disciplina che, afferma Filipponi, è «fortemente interdisciplinare e complessa, poichè comporta seguire i pazienti anche prima e dopo l'intervento. Pazienti che spesso, in molti ospedali, hanno difficoltà a ricevere assistenza se nella struttura non c'è un centro trapianti». Le donazioni, inoltre, non hanno registrato cali dovuti alla vicenda dello scorso anno sugli organi infetti. «Basti pensare - precisa Filipponi - ai recenti risultati di prestigio, con i quattro trapianti di fegato avvenuti a Pisa negli ultimi giorni».
Irene Bagni
Crocerossine volontarie alle Terme
Il Tirreno del 13/09/2008 ed. Montecatini p. 2
MONTECATINI. Le crocerossine da ieri presidiano le Terme per assistere i curisti con le loro prestazioni infermieristiche nelle mattine dei fine settimana (da venerdì a domenica) fino a tutto ottobre. Un'iniziativa che nasce dalla convenzione tra Terme e Croce Rossa Italiana - Corpo Infermiere Volontarie, siglata dall'amministratore Giovanni Fiori e dall'ispettrice nazionale sorella Nila Brachetti Pieretti. Accordo che prevede, tra l'altro, particolari sconti per le 16.000 crocerossine che vogliano usufruire dei trattamenti termali.
Il servizio volontario che le crocerossine offrono in questi due mesi alle Terme, negli stabilimenti Tettuccio e Salute, consiste nell'affiancare il medico fornendo ogni conforto infermieristico (in primis la misurazione della pressione) agli ospiti che praticano le cure.
«L'idea è stata del direttore sanitario Antonio Galassi - ci dice Maria Luisa Achilli, ispettrice di Pescia - così ho informato le sorelle ed esteso l'invito all'ispettrice di Pistoia, Anna Maria Nelli, che ha accolto favorevolmente l'iniziativa. Ed oggi siamo qua, felici di contribuire col nostro lavoro volontario al benessere dei curisti».
Un lavoro importante, giudicato "ottimo" da Daniela Lotti, capo stabilimento delle Terme, che ieri ha raccolto i commenti degli ospiti: «Sono tutti entusiasti della presenza delle crocerossine, oltre che per la loro figura e il significato storico e umano che le accompagna, per l'assistenza pratica che sono in grado di dare. Infatti, molti curisti anziasoffrono di ipertensione, per cui (essendo le nostre acque salso-bromo-iodiche) temono l'innalzamento della pressione e chiedono giornalmente di misurarla. L'assistenza delle crocerossine è per i curisti di indubbio conforto».
Donata un'ambulanza alla Protezione civile
La Gazzetta di Parma del 14/09/2008 p. 15
CERIMONIA GRAZIE ALLA GENEROSITA' DELLA FAMIGLIA CORTESI E AI VOLONTARI DEL SEIRS Donata un'ambulanza alla Protezione civile Il nuovo mezzo è dotato di un centro mobile di rianimazione Monica Calamandrei II Grazie ad un gesto di generosità della famiglia Cortesi e al lavoro dei volontari dell'associazione Seirs, che da anni opera sul nostro territorio nel campo dell'assistenza sanitaria, ieri mattina nella sede della Protezione civile di via Del Taglio è stata inaugurata una nuova ambulanza dotata delle più moderne tecnologie per il primo soccorso e il trasporto di pazienti in condizioni cliniche critiche. «Il nuovo mezzo - sottolinea il presidente di Seirs Luigi Diannaccone - , dedicato alla memoria della signora Gabriella Bondi, è dotato di un centro mobile di rianimazione, con un dispositivo che riduce le vibrazioni a carico dell'infermo e di un sistema di monitoraggio cardiaco e respiratorio per favorire un'assistenza migliore». Ma non finisce qui: «Sull'ambulanza - continua il presidente c'è anche un sistema di telecomunicazione avanzata in grado di trasmettere dati audio e video del paziente ad un centro ospedaliero già durante il tragitto, guadagnando così tempo prezioso». Un messaggio di solidarietà destinato, dunque, a durare nel tempo: «Segno concreto del vero cuore parmigiano in un periodo storico dove le risorse sociali sono sempre meno» aggiunge l'assessore provinciale ai servizi sociali Tiziana Mozzoni. Un altro regalo utile: due nuove biciclette, che sono state donate dall'Avis e dell'Aido di Baganzola, dotate di attrezzature di soccorso di base e prima rianimazione per prestare assistenza durante le gare podistiche organizzate nel centro della città. «Oggi è un giorno davvero importante - ha concluso l'assessore comunale all'ambiente Cristina Sassi, portando i saluti di tutta la giunta - la generosità può essere espressa in tanti modi diversi ma è importante che tutti portino il loro contributo». L'ambulanza e le due biciclette sono poi state benedette dal parroco di Baganzola, don Gianni Gabba, e al termine della cerimonia per festeggiare a tutti i presenti è stato offerto un piccolo rinfresco.
L'associazione Medici e infermieri L'associazione volontaria Seirs nasce a Parma nel 1991 da un gruppo di caposala e infermieri dell'Ospedale, con lo scopo di occuparsi di formazione e protezione civile, sviluppare la solidarietà e migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria. Oggi Seirs è un'organizzazione volontaria Onlus articolata in diversi settori di intervento con una base sociale costituita da infermieri, medici, volontari, psicologi e privati cittadini.
Infermieri, la Cisl accusa: lasciati fuori 200 aspiranti
Messaggero Veneto del 14/09/2008 ed. Nazionale p. 8
Motta: pochi posti per la formazione
UDINE. «Siamo alle solite, anche questo anno accademico passa e ancora una volta i nostri alti dirigenti e politici regionali non hanno fatto niente per risolvere la carenza infermieristica». La denuncia è del segretario general della Cisl, Pierangelo Motta. «È ormai un decennio che si parla di emergenza. Le organizzaioni sindacali hanno dato il loro contributo di idee per contrastare il fenomeno: aprire foresterie per attrarre infermieri dalle regioni dove avanzano, incentivare la formazione e le professioni sanitarie difficilmente reperibili sul mercato, sperimentare nuovi modelli organizzativi, agire sulla dignità professionale». Ma «per il secondo anno consecutivo le domande per la formazione in Infermieristica sono state più del doppio rispetto ai 190 posti che l'Università mette a disposizione in Fvg. Ebbene, per il secondo anno consecutivo i posti sono rimasti 190 e anche questo anno a piú di 200 persone è stato detto che non c'era per loro la possibilità di diventare infermieri; però si stima che almeno 600 sono gli infermieri che mancano in Regione Fvg».
«Ci par di sentire quali scuse accamperanno anche stavolta i nostri vertici, le abbiamo gia sentite tutte durante questi anni - conclude con amarezza Motta -. Sanità ed Università si rimpalleranno le responsabilità adducendo che: non ci sono formatori, non ci sono spazi, si decide a Roma, non era prevedibile... Intanto il loro razzo sulla luna non va, ancora una volta le istituzioni con i loro alti dirigenti e politici non hanno fatto niente. Questi sono i veri "fannulloni", altro che i lavoratori Pubblici della Sanità tanto invisi al Ministro Brunetta».
Nessun commento:
Posta un commento