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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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mercoledì, dicembre 31

Rassegna Stampa - 31.12.2008

Emergenza infermieri: un metodo scientifico
“made in Italy” dirà quanti ne occorrono

COMUNICATO STAMPA Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI

L’annosa questione della definizione oggettiva dell’effettiva carenza di infermieri in Italia, rilanciata nei giorni scorsi anche dall’OCSE, potrebbe presto essere affrontata anche grazie a un metodo interamente made in Italy che consentirà di misurare su basi scientifiche, l’effettivo fabbisogno di personale infermieristico, reparto per reparto, e calcolare con precisione “millimetrica” le necessità assistenziali infermieristiche del Servizio Sanitario Nazionale. Nei prossimi giorni, promosso dalla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI, partirà uno studio osservazionale multicentrico su un metodo denominato MAP (Metodo Assistenziale Professionalizzante), che per definire il fabbisogno di infermieri e di Operatori socio sanitari si basa sulla valutazione della complessità assistenziale del ricoverato. Lo studio coinvolgerà ben 120 Aziende Sanitarie e Ospedaliere distribuite su tutto il territorio nazionale: a partire dai reparti di Medicina e Chirurgia gli infermieri sperimenteranno il nuovo metodo di calcolo delle necessità di assistenza dei ricoverati e, in caso di esito positivo della sperimentazione, il metodo sarà messo a disposizione e potrà essere adottato dalle Strutture sanitarie. Secondo i dati dell’Ipasvi rafforzati dal rapporto dall’OCSE, in Italia mancano all’appello almeno 60 mila infermieri: ma questo dato si basa su stime del rapporto infermieri/popolazione e non è mai stato rapportato alle effettive esigenze di assistenza infermieristica degli assistiti e a contesti sanitari specifici. “La carenza di infermieri è una delle questioni aperte per il Servizio sanitario nazionale e potrebbe anche essere collegato a modalità non omogenee e non razionali di definire il fabbisogno” – afferma Annalisa Silvestro, presidente dell’IPASVI – “spesso si rilevano un’assegnazione e una distribuzione inadeguata delle risorse e anche questo può costringere gli infermieri a un surplus di lavoro, con il ricorso a straordinari e doppi turni e produrre un abbassamento dei livelli di assistenza”. Finora alla carenza si è cercato di ovviare con il ricorso a infermieri immigrati, ma per la definizione del loro fabbisogno si continuano a utilizzare metodi empirici o consuetudinari. Manca però una mappa dettagliata del problema. “Quello del fabbisogno di infermieri è un tema complesso” – aggiunge Silvestro - che richiede criteri oggettivi di computo e metodi razionali per la distribuzione e redistribuzione delle risorse professionali: con questo metodo proponiamo un approccio scientifico, basato sulla centralità del paziente e sulle sue effettive esigenze”.Il metodo messo a punto della Federazione Ipasvi, attraverso le capacità e le competenze di tre giovani dottori magistrali in Scienze infermieristiche supportati da un metodologo, uno statistico e da un informatico, si basa sull’analisi della complessità che presenta ogni degente e sull’approccio assistenziale personalizzato: per capire che tipo di impegno richiede un paziente non basta individuare le prestazioni da erogare, ma è necessario anche incrociare una serie di elementi che tengano conto di altri fattori tra cui l’autonomia del paziente, il suo grado di coscienza, la sua capacità di orientare le scelte del team assistenziale e la sua cooperazione. In tutto sono oltre 60 le dimensioni della persona assistita considerate nel metodo di calcolo IPASVI. Immettendo, con un impegno temporale minimale, i dati in un software, gli infermieri potranno definire quanto “pesa” in termini di complessità assistenziale ogni singolo ricoverato e i loro dirigenti potranno evidenziare l’impegno richiesto - anche in termini di tempo - e quindi computare oggettivamente quanti infermieri sono necessari in ogni struttura. “L’assistenza ai pazienti è necessariamente complessa” afferma Roberto Russo, docente di Igiene all’Università Cattolica di Torino e consulente statistico dello studio “perché esiste una dimensione ulteriore della persona che non si riesce settorialmente a spiegare: consideriamo ad esempio un paziente anziano, che avverte dolore e che presenta inoltre un problema respiratorio. La combinazione dei tre elementi da considerare dà un quadro complessivo che non è riconducibile alla somma dei singoli elementi. Se si considera poi, che le persone anziane non entrano mai in ospedale per un singolo problema perché si portano dietro tutta la loro storia sanitaria, si comprende con evidenza che la ‘complessità’ che manifestano deve essere specificamente valutata per definire tipo di impegno che l’assistenza a quel paziente richiederà all’infermiere ”. Grazie al metodo MAP le strutture sanitarie potranno monitorare giorno per giorno, e anche ora per ora, le effettive necessità assistenziali di ogni struttura. Con questo metodo si potranno assegnare più infermieri laddove c’è maggiore necessità; se adottato su larga scala, il metodo potrà dare un’indicazione precisa, su base statistica, di quanti infermieri effettivamente occorrono al Servizio Sanitario Nazionale. “Con questa iniziativa ” – conclude Annalisa Silvestro – gli infermieri italiani entrano nel merito del problema e mettono a disposizione di tutta la sanità italiana il meglio delle loro risorse scientifiche e professionali per passare dalla semplice denuncia alla proposta di soluzioni basate su metodi scientifici e oggettivi”.

Magnocavallo vice-presidente dell'Ipasvi

Il Tempo del 31/12/2008 ed. Molise

TERMOLI C'è anche una termolese nel nuovo direttivo del Collegio Ipasvi del Molise. Si tratta di Cristina Magnocavallo, che è stata eletta vicepresidente. Presidente è stato invece nominato Giovanni Colella. Su 2530 iscritti hanno votato 972 infermieri. «I risultati di questa elezione - ha detto in sintesi il presidente Giovanni Colella - hanno per noi tutti un valore molto importante in quanto confermano l´apprezzamento dei nostri iscritti nei confronti del lavoro svolto. Il Collegio è una risorsa per ogni infermiere e ci adopereremo per favorire il coinvolgimento delle associazioni professionali, l'ordine del medici e le associazioni di volontariato, concentrandoci sulla promozione di una cultura della salute». G.C.



Infermieri, ecco gli eletti e il programma del Veliero

La Prealpina del 31/12/2008 ed. VARESE p. 10

Le recenti elezioni per il rinnovo del consiglio Direttivo e Revisori dei Conti del collegio Ipasvi di Varese, cioè della federazione nazionale collegi infermieri, hanno segnato un profondo cambiamento con il rinnovo completo di tutto il consiglio direttivo e di tutti i componenti del collegio dei revisori. "Il Veliero" (sotto questo simbolo si presentavano i neoeletti) ha preso il largo e si accinge a percorrere rotte nuove. Il gruppo è stato costituito in modo di dare visibilità a tutta la professione per competenze specifiche (cliniche, manageriali, formative) e per settori operativi e territorialità. Ecco i componenti del territorio varesino: Aurelio Filippini, presidente, Salvatore Santo, vicepresidente, Maria Elisa Lago, segretaria, Alessandro Navanteri, tesoriere. Consiglieri: Maria Grazia Colombo, Maria Luisa Falabretti, Laura Negri, Alessandra Papa, Rosanna Pelosin, Tommaso Petringa, Luigi Platamone, Sabrina Ranzoni, Patrizia Riganti, Maurizio Rusca, Salvatore Santo, Maria Assunta Donato. Collegio dei revisori: Elena Zanelli, presidente; membri effettivi: Luca Bogni, Teresa Di Dino. «Molti sono gli obiettivi che compaiono nel programma per il triennio 2009 - 2011 - dice il presidente Aurelio Filippini -. Tra questi, la tutela e valorizzazione della professione dell'infermiere curandone lo sviluppo in tutti gli ambiti che la normativa consente (dipendenti pubblici, privati, libera professione) e la volontà di contribuire alla formazione continua e al costante aggiornamento dei professionisti al fine di migliorare la qualità dell'assistenza infermieristica erogata». Il programma include anche altri punti tra cui: avvicinarsi alla popolazione e alle scuole per conoscerne i bisogni assistenziali ed apportare contributi per risolverli; attivare e collaborare a iniziative volte a fornire ai cittadini informazioni aggiornate sull'operato degli infermieri migliorandone l'immagine; collaborare con le associazioni professionali e di volontariato per promuovere una cultura della salute nella popolazione; sostenere iniziative di ricerca e sviluppo professionale.



La direzione: "Niente allarmi, situazione sotto controllo?

Corriere Adriatico del 31/12/2008 , articolo di a. t. ed. ANCONA p. 1

ANCONA - "Come direzione sanitaria siamo stati informati di tutta la vicenda e abbiamo preso tutte le precauzioni del caso. La situazione è sotto controllo, non c'è nessun allarme�?. La dottoressa Polenta parla a nome della direzione sanitaria del presidio per i bambini Salesi per documentare la situazione con onestà: da una parte c'è l'imprevisto, dall'altra l'impegno e la perizia. Si può parlare di imprevisto e non di altre ipotesi peggiori? In linea di massima sì, perchè pur trattandosi di una situazione negativa anche con il senno di poi la cura dell'igiene non è sufficiente a prevenire ed escludere tutti i rischi di contagio all'interno di un ambiente asettico come quello della Neonatologia. Vi hanno accesso medici, infermieri e genitori: il virus si trasmette attraverso le secrezioni. Basta che si nebulizzi in uno sternuto e il virus può camminare. Forse qualche riflessione in più si può fare sul "come�? sta lavorando la Neonatologia, sul come lavorano alcuni reparti del Salesi che è in attesa di trasferimento a Torrette. Tra cinque anni, se va bene. Ma questo è un altro discorso ed è stato sviluppato su queste colonne già in tempi non sospetti e detto nelle adeguate sedi (in Regione). Il fabbisogno di una regione come le Marche, dove ogni anno si registrano circa 15 mila nascite, sarebbe di circa 15-17 posti, tenendo conto degli standard nazionali e internazionali che prevedono un posto letto in terapia d'urgenza neonatale per ogni 750-1000 nascite. Ad Ancona ci sono tra i 10 e gli 11 posti ma il reparto, se c'è da fare uno sforzo, non si tira mai indietro. Si può chiedere a chi c'è passato. Dai cinque gemellini di Fermo, scaturiti da parto pre-termine, in giù. In condizioni normali un posto si trova sempre per tutti. Poi, sullo stesso piano, andrebbero valutati anche gli standard del personale medico ed infermieristico per i baby-pazienti. Ma ora non è una questione di numeri. Ora sul fronte-Salesi ci sono due neonati pre-termine intubati e altri quattro piccoli distribuiti in tre reparti. Se mettere al mondo una creatura è un piccolo miracolo, la neonatologia corre su un sentiero ancor più sottile in stretta relazione con l'ostetricia, la pediatria e l'anestesia e rianimazione. Tutti i bambini colpiti dal virus respiratorio sinciziale sono pre-termine, cioè nati prima del termine naturale della gravidanza. Per definizione partono già con dei problemi da risolvere legati allo sviluppo che per vari motivi non può svolgersi nell'embrione. "La situazione è sotto controllo - dettaglia la direzione sanitaria - ora abbiamo meno pazienti ricoverati rispetto a quelli disponibili , abbiamo limitato i trasferimenti dalle ginecologie interne. I casi positivi sono sei (un settimo è già stato dimesso, ndr), quattro sono in Neonatologia, uno a Malattie infettive, uno in Rianimazione pediatrica. A livello infermieristico i turni sono secondo gli standard previsti per i per pazienti di tipo intensivo: un infermiere ogni due pazienti. Trattandosi di casi immunocompromessi la maggior parte di essi è stata isolata in un unico ambiente ed è stato svolto un grosso servizio di igiene ospedaliera. Valutazioni cliniche? Bisognerà svolgerle direttamente con i clinici�?.



Periodo festivo, influenza e la sindrome da abbandono

Gazzetta di Modena del 31/12/2008 ed. Nazionale p. 14

GLI OPERATORI Curiosità, trucchi e i funghi atomiciE' un faro lungo la via Emilia fra traffico e ambulanze in stand by, dietro c'è il Policlinico, attorno tutta la città e tutta la provincia. Sei schermi di computer, il centralinista, il medico con l'autista-infermiera. Gli operatori della centrale, i coordinatori, i volontari che approdano al porto del 118. Il turno dalle 8 alle 14, poi quello dalle 14 alle 20, poi scatta la notte. Quanto incidono gli orari sulle scelte personali, sui modi di vita? Non c'è problema, basta creare una unica famiglia. Marito e moglie lavorano al 118, operatori, autisti o infermieri: impegno comune, mezzo gaudio, anche quando i turni danno anche il cambio in casa, con o senza i figli.Chi sta alla consolle non ripete il "match" ogni giorno, si alterna all'ambulanza. La testa scoppierebbe per le tante parole, le mediazioni, la necessità di far coincidere informazioni e tempi. Tutti sono infermieri che hanno scelto di diventare centodiciottisti, per variare, "stare" con pazienti diversi rispetto a quelli di un reparto, con una patologia fissa. E la varietà umana non manca certo di manifestarsi. Centro per stranieri, l'addetta chiama c'è uno straniero che è caduto a terra, ha le contrazioni, la bava alla bocca, urla, ora si è calmato ma è già la seconda volta. I volontari vanno, arriva anche l'automedica col dottore e il suo scudiero autista-infermiere.la sirena taglia l'aria fredda, c'è sempre lo stordito che impalla: «non ci facciamo più caso, inutile perdere tempo nell'arrabbiarsi». Mohamed dice di capire poco l'italiano, che ha sbattuto la testa in un incidente, che ha crisi epilettiche. E' una epilessia di prassi: lo straniero non ha più l'opportunità di Porta aperta, si fa un ricovero breve in ospedale e almeno una notte ancora resterà a Porta aperta. Una donna sembra stia morendo, marito e amici l'assistono: l'automedica arriva, è un attacco di panico, un po' di valium e un miniricovero per accertamenti. L'automedica è andata dalla donna, sull'incidente lungo la Panaria bassa, con un 19enne sbalzato fuori dall'auto, ci deve andare l'elicottero, il mezzo disponibile subito.E intanto, inarrestabili, le chiamate per i malori, le febbri, il vomito, la diarrea. Non solo è lunedì, la giornata più festa per gli incidenti domestici e sul lavoro, ma è anche periodo natalizio. Come d'estate si sa che c'è caldo, si sa che i medici di base in questi giorni non sono reperibili. La gente si sente senza le spalle coperte. In più c'è in giro l'influenza con male di pancia, diarrea e vomito. La miscela è esplosiva e si traduce in un valzer di chiamate. E di sera, dalle 20 in poi, ci sarebbe la guardia medica ma, come ha affermato un 30enne, pagando lui migliaia di euro in tasse ed essendo bloccato in bagno da vomito e diarrea, è scontato e d'obbligo che una ambulanza lo porti in ospedale. Passerà qualche ora al pronto soccorso. Mentre un cretino chiama e fa ascoltare musica araba (concerto dirottato al 113), viene revocato il mitico che avvisò, più volte nell'arco di qualche giorno, di stare osservando il fungo atomico. E con descrizioni scientifiche appropriate, allertò tutti affinché venissero inviate ambulanze, molte ambulanze. La tv alle spalle lancia Richard Gere, per una volta non lo guarda nessuno.



Solidarietà: quattro auto che «arrivano» da New York

La Gazzetta di Parma del 31/12/2008 p. 22

Valtaro AUSL VALTARO SARANNO UTILIZZATE PER IL SERVIZIO INFERMIERISTICO DOMICILIARE Solidarietà: quattro auto che «arrivano» da New York Le vetture donate da Valtarese Foundation e Banca Monte Parma PARMA Alessia Ferri II Vivono a New York ma non si dimenticano delle proprie origini, che affondano le radici nella Valtaro. Sono i componenti dell'associazione di emigranti Valtarese Foundation che, insieme a Banca Monte Parma, hanno deciso di rendere speciale, il finale d'anno degli abitanti della terra d'origine. Agli «strajè d'America», infatti, va il merito della donazione di quattro auto al servizio di assistenza domiciliare del Distretto Valli Taro e Ceno dell'Ausl. «Ringraziamo l'associazione perché, da sempre, dimostra di esserci vicina, grazie ad iniziative come queste, preziose per tutta la popolazione di quella zona della provincia», precisa il direttore generale dell'Ausl, Massimo Fabi ricordando che, «grazie a questa generosa donazione, l'Azienda, per il nuovo anno, è arrivata ad acquistare un totale di 22 mezzi, a disposizione dei servizi domiciliari di tutto il territorio provinciale ». Ventottomila euro, la cifra stanziata per l'acquisto di quattro Fiat «Panda», due già disponibili e due, modello 4x4, in arrivo nei prossimi giorni, che serviranno a migliorare il servizio infermieristico domiciliare della Valtaro, costituito da un coordinatore, dodici infermieri e un tecnico di riabilitazione, che si integrano all'interno dei quattro nuclei delle cure primarie del territorio di riferimento: Medesano, Val Ceno, Alta Val Taro e Bassa Val Taro. La loro attività, si svolge in un contesto principalmente montano, caratterizzato da zone disagiate e grandi distanze fra i centri urbani ma, nonostante ciò, nel 2007, ha toccato quota 1790 interventi. «L' idea della donazione, è nata proprio a New York, diverso tempo fa e, alla fine si è concretizzata, cementando, così, un legame storico che, siamo sicuri, si incrementerà sempre più, con il passare del tempo», sottolinea il sindaco di Borgotaro, Salvatore Oppo che, insieme al vicepresidente della Provincia di Parma, Pier Luigi Ferrari, parla di «Un regalo unico per il nostro territorio». Regalo possibile anche grazie all'aiuto di Banca Monte che, come precisa il vicepresidente della Fondazione, Franco Tedeschi, «Ha a cuore il benessere e la salute di tutti i cittadini di Parma e provincia e, per questo, è sempre molto lieta di dare il proprio contributo ad iniziative come questa, fondamentali per chi, come accade spesso alle persone anziane, in caso di bisogno, non è in grado di muoversi per recarsi in ospedale». Alla cerimonia, erano presenti anche Ettore Brianti, direttore sanitario dell'Ausl di Parma, Elena Saccenti, direttore amministrativo, Giuseppina Frattini, direttore del Distretto Valli Taro e Ceno e Carla Dini, responsabile relazioni esterne di Banca Monte.  Strajè e solidarietà Due delle 4 auto e un momento della consegna.



Gli angeli custodi di Capodanno

La Nuova Sardegna del 31/12/2008 ed. Nazionale p. 23

Pronto il piano straordinario della Centrale operativa del 118 -
SICUREZZA Ambulanze nelle piazze
SASSARI. È pronto il piano straordinario della Centrale operativa del 118 per la festività di fine anno e inizio del 2009. Il responsabile della Centrale di Via Monte Grappa a Sassari, Piero Delogu, lo ha preparato nei giorni scorsi e trasmesso agli operatori e ai referenti delle aziende sanitarie che fanno capo al 118: oltre alla Asl numero 1 infatti, sono interessate dal potenziamento di mezzi e uomini del Servizio territoriale di emergenza anche le Asl di Olbia, di Nuoro e di Lanusei.Con il piano viene previsto quindi il potenziamento delle postazioni di soccorso avanzato, infermieristico e di base (con a bordo personale delle associazioni di volontariato) e un incremento di operatori. La prima novità riguarda proprio la Centrale operativa dove, dalle 21 della notte di San Silvestro alle 7 del primo giorno del 2009 saranno attive quattro postazioni di ascolto con 4 infermieri professionali e un medico di Centrale. Come di consueto inoltre, sarà operativo con funzioni di supporto in caso di necessità il turno di reperibilità infermieristica.Le postazioni di soccorso avanzato raddoppieranno il servizio mediante lo svolgimento del turno di sostituzione del personale.A Sassari saranno presenti due Msa (mezzi di soccorso avanzato): il secondo equipaggio composto da medico, infermiere ed autista, stazionerà in via Roma (incrocio con Via Bellieni) per la manifestazione del "Capodanno Sassarese" (dalle ore 22 del 31 dicembre fino alle ore 3 del 1° gennaio).Oltre a tre mezzi di base saranno disponibili in aggiunta altri due mezzi di base: uno stazionerà in sede dalle 20 del 31 dicembre alle 8 del 1° gennaio 2009, un'altro mezzo invece stazionerà presso i Portici Crispo (deflusso verso Viale Umberto) per la manifestazione del "Capodanno Sassarese" (dalle ore 20 di domani fino alle ore 3 del 1° gennaio).Nel territorio del circondario di Sassari opereranno in servizio attivo, in aggiunta a quelle già presenti, le associazioni di Ploaghe (dalle 24 alle 8), di Uri (dalle 22 alle 8) e di Perfugas (dalle 23 alle 7).Anche a Porto Torres saranno presenti due Msa: il secondo equipaggio composto da medico ed infermiere, utilizzerà un'ambulanza con autista soccorritore e stazionerà presso la piazza centrale di Castelsardo dalle ore 22 della notte di San Silvestro fino all'orario stabilito dal medico della Centrale Operativa sulla base delle esigenze del momento. Oltre al mezzo di base in convenzione sarà disponibile in aggiunta un altro mezzo di base (dalle 22 alle 8).Nel territorio dalla Marina di Sorso a Valledoria opereranno un'ambulanza di base a Sennori (normalmente presente), quindi due mezzi di base nel territorio di Castelsardo, uno posizionato a Lu Bagnu (normalmente presente) e l'altro in aggiunta a Castelsardo, dalle ore 22 dell'ultimo dell'anno fino all'orario stabilito dal medico della Centrale Operativa. A Valledoria sarà presente un'ambulanza di base dalle 24 alle 8.Ad Alghero saranno operativi due Msa: il secondo equipaggio stazionerà nella zona del Porto di Alghero (Scalo Tarantiello) dalle 22 del 31 dicembre e, anche in questo caso, fino all'orario stabilito dal medico della Centrale Operativa. Quindi saranno disponibili, oltre ai consueti due mezzi di base, che stazioneranno in sede, altri tre mezzi di base aggiuntivi che stazioneranno nella zona del porto di Alghero (Piazza Porta Terra, Scalo Tarantiello e dietro il palco concerto presso la Torre della Madonnina) dalle ore 22 della notte di San Silvestro fino all'orario stabilito dal medico della Centrale Operativa. A Olmedo sarà operativa un'ambulanza di base, così come ad Ittiri (dalle ore 24 del 31 dicembre alle ore 19 del 1 gennaio).Ad Ozieri, invece, la postazione di Msa non raddoppierà e ad essa si affiancherà un mezzo di base. A Benetutti ci sarà un mezzo di base in servizio attivo dalle 20 alle ore 8 del 1° gennaio 2009.



«Mancano 150 infermieri: assistenza di bassa qualità»

La Nuova Sardegna del 31/12/2008 ed. Nazionale p. 21

SASSARI. Mancano all'appello 150 infermieri nella sola Asl n.1. La carenza di personale si rileva soprattutto nei reparti di Pronto Soccorso (dove mancano 8 unità), Medicine, Ortopedia, Cardiologia e Rianimazione. «Un basso numero di infermieri incide sulla qualità dell'assistenza, considerato il numero elevato di persone che ciascun operatore deve seguire in quasi tutti i turni».È quanto hanno riferito i rappresentanti del sindacato degli infermieri Nursing Up alle commissioni provinciali Lavoro e Sanità che in seduta congiunta li hanno ricevuti e ascoltati nei giorni scorsi.Nell'intervento il Nursing Up ha criticato la gestione dell'assistenza infermieristica all'interno dell'Asl 1, «azienda che ha un altissimo tasso di precariato, oltre il 9 per cento contro il 3 per cento di Cagliari». Durante l'audizione è stata illustrata la dotazione organica dell'Asl, secondo i dati dell'Ufficio Infermieristico aziendale e secondo quelli rilevati direttamente dal sindacato.«Nei tre presidi ospedalieri dell'Asl n°1 - risulta dalla relazione presentata in Provincia - ci sono 913 infermieri di ruolo, fra questi 35 sono in maternità, 86 in part-time o esentati dai turni e 92 assunti a tempo determinato. In 618 fanno i turni mentre per dare un'adeguata assistenza nei reparti di degenza servirebbero 730 infermieri turnisti. Insomma, mancano all'appello 112 infermieri più 38 infermieri necessari per i servizi diurni dei presidi: in tutto 150 infermieri in meno solo nell' Asl n°1».I rappresentanti sindacali del Nursing Up hanno anche riferito agli amministratori provinciali che la situazione causa una lievitazione dei costi che potrebbero essere abbattuti rinnovando le dotazioni organiche, risalenti ormai al 1997, secondo i reali carichi di lavoro.Al termine dell'audizione, il presidente della commissione Giovani Ruiu ha affermato che al rientro dal periodo festivo sarà sentita dalle commissioni Sanità e Lavoro anche la direzione aziendale e contemporaneamente verrà presentato un ordine del giorno in consiglio provinciale.



Piano straordinario in Barbagia e Ogliastra per il Capodanno

La Nuova Sardegna del 31/12/2008 ed. Nuoro p. 4

NUORO. È pronto il piano straordinario della Centrale operativa del 118 per la festività di fine anno e inizio del 2009. Il responsabile del servizio che, Piero Delogu, lo ha preparato nei giorni scorsi e trasmesso agli operatori e ai referenti delle Azienda sanitarie che fanno capo al 118 (Sassari, Nuoro, Olbia, Lanusei).Con il piano viene previsto quindi il potenziamento delle postazioni di soccorso avanzato, infermieristico e di base (con a bordo personale delle associazioni di volontariato) e un incremento di operatori.La prima novità riguarda proprio la Centrale operativa dove, dalle ore 21 della notte di San Silvestro alle ore 7 del primo giorno del 2009 saranno attive quattro postazioni di ascolto con 4 infermieri professionali e un medico di Centrale. Come di consueto inoltre, sarà operativo con funzioni di supporto in caso di necessità il turno di reperibilità infermieristica.A Nuoro i mezzi di soccorso avanzato in servizio saranno due e il secondo equipaggio, composto da medico, infermiere ed autista stazionerà presso la sala sosta dell'ospedale. Saranno inoltre disponibili due mezzi di base, uno in servizio regolarmente e l'altro che presterà servizio attivo dalle 20 alle 8.Nel territorio di Nuoro saranno inoltre disponibili un mezzo di base a Cala Gonone, in servizio attivo (dalle 20 alle 8); un mezzo di base a Lula in servizio attivo dalle 19 alle 8; un mezzo di base ad Orgosolo in servizio attivo dalle 20 alle 8; un mezzo di base a Mamoiada in reperibilità; un mezzo di base a Oliena in servizio attivo dalle 23 alle 7; un mezzo di base ad Dorgali in servizio attivo dalle 22 alle 8; un mezzo di base a Orani in servizio attivo dalle 22 alle 8.A Macomer saranno due i mezzi di base in servizio attivo (normalmente uno soltanto).A Siniscola invece ci sarà una sola ambulanza Msa (non raddoppia). Sarà disponibile oltre al consueto un mezzo di base un'ulteriore mezzo in servizio attivo, dalle ore 18 del 31 dicembre alle ore 8 del 1 gennaio 2009. Anche a Sorgono il mezzo di soccorso avanzato non raddoppia. Nel territorio di Sorgono saranno inoltre disponibili un mezzo di base ad Ortueri in servizio attivo (dalle 22 alle 8) e un mezzo di base a Meana Sardo in servizio attivo dalle 22 alle 8.Provincia Ogliastra. A Lanusei sarà attivo un mezzo di soccorso avanzato (non raddoppia). Nel territorio di Lanusei saranno inoltre disponibili un mezzo di base a Lanusei in servizio attivo dalle 21 alle 8; un mezzo di base a Lotzorai (in reperibilità); un mezzo di base a Jerzu in servizio attivo dalle 20 alle 8; un mezzo di base a Urzulei in servizio attivo; un mezzo di base a Valle del Pardu in servizio attivo dalle 20 alle 4, in reperibilità dalle 4 alle 8. Infine a Tortolì sarà attiva una ambulanza con infermiere a bordo (India) (non raddoppia).

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