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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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martedì, dicembre 2

Rassegna Stampa - 02.12.2008


NOTIZIE In breve

Il Sole 24 Ore del 02/12/2008 p. 33

AGENZIA DELLE ENTRATE
Rifiuti, Iva al 10%solo per «speciali»Iva al 20% per le prestazioni di gestione, stoccaggio e deposito temporaneo di rifiuti speciali in materiale plastico provenienti da industrie, consorzi riciclatori obbligatori, Onlus e organismi di volontariato. L'aliquota agevolata del 10%, infatti, è prevista soltanto per le operazioni che riguardano lo smaltimento dei rifiuti speciali indicati nell'articolo 184, comma 3, lettera g) del Dlgs 152/06 (scarti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi). Con la risoluzione 454/E del 1° dicembre 2008 l'agenzia delle Entrate ha precisato anche che tali avanzi possono rientrare anche nella categoria dei "rottami", nel caso in cui mantengano la caratteristica di un bene non più utilizzabile secondo l'originaria destinazione, se non dopo essere stato sottoposto a successive lavorazioni. In questo caso, ferma restando l'applicazione dell'aliquota ordinaria, devono essere assoggettati a Iva con il meccanismo del reverse charge. (R.Po.)
INPS
Prestazioni per figli studenti superstitiCon messaggi 26666 e 26667 del 28 novembre l'Inps ha fornito delle precisazioni, rispettivamente, sul diritto e/o proroga del diritto a pensione ai superstiti per figli studenti iscritti presso scuole paritarie e non paritarie e sulla durata dell'anno accademico e del corso legale di laurea e della proroga del diritto alle prestazioni a favore di figli studenti superstiti (Ar.Ro.).
SANITÀ
In Italia mancano60mila infermieriSecondo i dati della Federazione nazionale Collegi infermieri professionali (Ipasvi) e dell'Ocse in Italia mancano almeno 60mila infermieri. Ma un quadro completo sarà delineato da uno studio che partirà nei prossimi giorni. Nell'indagine saranno coinvolte 120 aziende sanitarie e ospedaliere, su tutto il territorio nazionale.
IN GAZZETTA
Locazioni, decretosul Fondo nazionaleÈ stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» 281 di ieri il decreto 5 novembre 2008 sul riparto delle risorse del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, relative al 2008.


«Trapianti, l'infermiere non tocchi gli elettrodi»

Il Resto del Carlino del 30/11/2008 ed. NAZIONALE p. 9

Morte cerebrale: spetta solo ai tecnici accertarladi RENATA ORTOLANI- BOLOGNA -L'ENCEFALOGRAMMA necessario per accertare e certificare la morte cerebrale - l'esame che avvia, una volta letto e interpretato dal medico neurologo, il prelevamento di organi destinati al trapianto - rischia di diventare un grosso problema. In certe realtà potrebbe addirittura bloccare le attività trapiantologiche. Affidato per anni a infermieri addestrati, dal giugno scorso per legge è stato assegnato a tecnici di neurofisiologia formati in tre anni di corso.«Nonostante questa norma - spiega Angelo Mastrolillo, presidente dell'associazione dei tecnici di neurofisiopatologia (Aitn) - ci sono tuttora ospedali del Veneto, della Lombardia e del sud Italia, vedi la Puglia, che non assumono i tecnici. L' elettroencefalogramma per la morte cerebrale viene fatto fare agli infermieri (64 in Lombardia e 79 nel Veneto), competenti e in grado di offrire garanzie pari a quelle che le nuove figure forniscono, ma che però dovrebbero fare altro: vista anche la carenza di personale infermieristico, non dovrebbe essere difficile identificare cosa. Il nodo è delicatissimo. Ci sono già, a Messina e in Molise, neurologi che hanno messo nero su bianco la loro indisponibilità a compiere il test e la certificazione di morte cerebrale con infermieri. Annunciando l'astensione di fatto si espongono a una denuncia per omissione di atti d'ufficio, ma si prefigura anche un danno alla collettività: se gli esami sulla morte cerebrale si bloccano, si bloccano anche i trapianti. E i pazienti in lista d'attesa rischiano la morte».ANDANDO a vedere i nuneri si vede che sono poco più di trecento, in tutta Italia, i tecnici da assumere per eseguire l'elettroencefalogramma. «Purtroppo però - sottolinea Maria Paola Landini, vice presidente della sezione del Consiglio superiore di sanità cui è stato posto il quesito sul tema- questo è un altro esempio di come nel nostro Paese vengano costruite competenze che il Sistema sanitario nazionale non è poi in grado di sfruttare e impiegare adeguatamente».Paola Binetti (Commissione Affari sociali della Camera) ha portato anche in Senato il problema, e s'è schierata fin dall'inizio dalla parte dei tecnici. O meglio, del decreto che li impone. «Non voglio assolutamente dire - precisa - che gli infermieri non abbiano la competenza per eseguire l'esame in questione; però noi dobbiamo guardare avanti: la dedizione e la pratica vanno bene, ma la dedizione, la pratica e la competenza specifica, la cultura specialistica, sono ancora più efficaci».AFFRONTA il problema con un altro approccio il direttore del Centro nazionale Trapianti, Alessandro Nanni Costa: «Sono d'accordo col decreto - ribatte - però chiedo un'alleanza fra le varie realtà coinvolte. Se nell'équipe c'è un infermiere e non un tecnico perché le assunzioni non sono state fatte, il neurologo non deve e non può, a mio parere, rifiutarsi di fare eseguire l'esame. Semmai, va segnalato il caso, volta per volta, ai responsabili delle Ausl».Ma il professor Lucio Santoro (Università Federico II di Napoli e past president della Società italiana di neurofisiologia clinica, dopo uno scambio di battute un po' tese con Nanni Costa, chiosa così: «La legge c'è, la deroga ventilata non è mai stata firmata dal ministro: quindi la legge va applicata. Si stanno facendo pressioni sui neurologi perché eseguano loro l'Eeg, ma noi non diremo sì. Non siamo capaci; io so solo che dalle apparecchiature analogiche siamo passati a quelle digitali. Non saprei da dove cominciare. L'Eeg lo so leggere: per farlo, ci sono tecnici specializzati e formati apposta».


Nessuna cavia per la ricerca di laboratorio:
meglio manichini e "interiora" di maiale

Il Gazzettino del 01/12/2008 ed. PADOVA p. XI

IL CORSO ITINERANTE SI CHIUDE OGGI A PADOVA, ALLO IOV"I love Iov", recita lo slogan dell'Istituto oncologico veneto. E "Iov loves animals". Ama gli amici a quattro zampe a tal punto da non utilizzare cavie per ricerca di laboratorio, ma manichini con "interiora" di maiale, scarti del macello. Sono 440 i medici e gli infermieri che nel corso dell'anno hanno potuto migliorare la propria tecnica nell'effettuare endoscopie direttamente nel proprio ospedale: grazie infatti al progetto messo a punto dallo Iov e dall'istituto San Giuseppe di Milano, sono stati realizzati dei manichini in materiale plastico in cui sono stati inseriti visceri di maiale che permettono di effettuare, su modelli biologici molto simili al reale, gastroscopie e colonscopie simulando le stesse procedure che vengono eseguite sui pazienti in carne ed ossa.
«Non tutti gli ospedali - sottolinea Giorgio Battaglia, responsabile dell'Unità di Endoscopia digestiva ad alta tecnologia dello Iov - si possono permettere di mandare i propri medici a fare corsi di aggiornamento in altri centri, perciò abbiamo avviato un corso itinerante che ha l'obiettivo di migliorare la tecnica endoscopica e garantire uno standard elevato nell'assistenza, evitando che l'apprendimento avvenga direttamente sul paziente". Lo stomaco e il colon di maiale posizionati all'interno dei manichini progettati appositamente dal dottor Battaglia, provengono dal sistema di produzione industriale di carni, da animali quindi già soppressi per fini alimentari.
«Gli organi utilizzati nei simulatori presentano caratteristiche molto simili a quelli umani - spiega Battaglia - e consentono di sperimentare tecniche come la rimozione di corpi estranei o di polipi, ma anche quelle di urgenza come l'arresto di un'emorragia».
L'aspetto innovativo del corso risiede anche nel fatto di essere rivolto tanto ai medici quanto agli infermieri. «L'endoscopia - conclude lo specialista - è un esame che viene svolto in modo sinergico: l'infermiere in particolare, che oggi non deve più essere considerato un passivo collaboratore ma un tecnico altamente specializzato che partecipa attivamente a procedure sempre più complesse, svolge infatti un ruolo fondamentale». Dopo aver girato per l'Italia il corso itinerante si chiuderà oggi a Padova.


Litotritore, via ai primi interventi

Il Secolo XIX del 02/12/2008 ed. La Spezia p. 27

Parte con quattro operazioni il nuovo servizio diretto dal dottor Umberto RepettoCON QUATTRO interventi per la triturazione dei calcoli renali, è stato inaugurato ieri mattina nell'ospedale San Bartolomeo di Sarzana il nuovo reparto di urologia diretto dal dottor Umberto Repetto. Di fatto, si tratta del trasferimento dell'Unità operativa di urologia dall'ospedale spezzino Sant'Andrea a quello sarzanese «che porta a conclusione la riorganizzazione ospedaliera spezzina approvata dalla Regione alla quale dovrà seguire quella territoriale» ha commentato il direttore generale dell'Asl 5 Gianfranco Conzi, presente ieri mattina a Sarzana insieme al sindaco, Massimo Caleo, per il taglio del nastro del nuovo reparto ospedaliero. «Tre saranno i punti di forza della riorganizzazione sanitaria della Val di Magra ­ ha aggiunto il manager La realizzazione della Rsa e dell'Hospice nell'area del nuovo ospedale; il centro di salute mentale che non sarà più ospitato nel vecchio casolare nei pressi della rotonda come era in stato previsto ma bensì in un'area dell'ospedale e il Distretto socio sanitario, o palazzo della salute, che sarà realizzato nel vecchio San Bartolomeo. I lavori dovrebbero iniziare nel corso del 2009 per concludersi a fine 2010 Non ha nascosto la sua soddisfazione il sindaco di Sarzana, Massimo Caleo che per mesi ha difeso l'ospedale cittadino. «Chi parlava di depotenziamento dell'ospedale oggi si trova di fronte a queste risposte importanti con un ospedale oltre a quelle di base offre varie specialità ha commentato il primo cittadino . Nel giro di due anni come ha detto Conzi vorremo completare il mosaico dell'offerta sanitaria fatta di ospedale ma anche di territorio e sostegno alle famiglie» ha aggiunto il sindaco. «L'ospedale di Sarzana a breve sarà in grado di fornire risposte sanitarie non solo per i residenti della Val di Magra, ma anche per quelli della Lunigiana e della provincia Apuana». Il nuovo reparto di urologia del San Bartolomeo ha a disposizione sedici posti letto in aggiunta ai quali ne sono stati attivati altri quattro per il day surgery. Con la nuova pianificazione, chirurgia disporrà di 14 posti letto e due day surgery. «I posti letto assegnati al San Bartolomeo sono adeguati agli indici di occupazione spiega il direttore medico del presidio ospedaliero del Levante Ligure Decia Carlucci Non vi sono stati tagli, solo una pianificazione adeguata alle esigenze della struttura sanitaria». I complessivi 30 posti letto tra urologia e chirurgia, sono gestiti da 18 infermieri che garantiscano la presenza di tre unità per turno,dieci dei quali erano già operanti al San Bartolomeo ed otto che sono arrivati dall'ospedale spezzino. In reparto, sulle 24 ore lavorano anche tre Osa, un caposala e cinque infermieri "diurnisti" in servizio solo per il day surgery. «Il trasferimento del reparto di urologia all'ospedale di Sarzana rappresenta una maggiore offerta del San Bartolomeo sul territorio di qualifica ed opportunità per gli utenti aggiunge la Carlucci Il trasferimento è stato concordato in base ad un protocollo definito anche con le organizzazioni sindacali, compreso naturalmente lo spostamento degli infermieri che dalla Spezia arriveranno a Sarzana». Intanto al San Bartolomeo è già arrivato anche il litotritore, l'apparecchiatura nota con il nome di "frantuma calcoli", che prevede l'utilizzo per oltre 700 interventi l'anno ese­ SILVA COLLECCHIA Il litotritore del reparto di urologia, il primario Umberto Repetto, col direttore generale Asl, Conzi e il sindaco Caleo guiti in regime di day surgery. La speciale macchina è stata collocata vicino gli ambulatori e ieri mattina è già stata utilizzata per i primi quattro pazienti "sarzanesi" Con l'arrivo del reparto di urologia, dal San Bartolomeo alla Spezia è trasferito il modulo sperimentale di urologia, ovvero gli ambulatori che erano presenti al San Bartolomeo. La struttura semplice sarà collocata al Sant'Andrea,mentre il servizio di endoscopia urologica sarà trasferita al Felettino. Ieri mattina alla presentazione della nuova degenza erano presenti tutti i primari del San Bartolomeo insieme ai colleghi medici e alle caposala dei reparti.


«Pochi infermieri, ospedale al collasso»

Il Centro del 02/12/2008 ed. L aquila p. 10

CASTEL DI SANGRO. La carenza di personale all'ospedale sangrino scatena le proteste del sindacato. «Il personale non ci sta più a rimandare le ferie e saltare i turni di riposo» sostiene Biagio Beato dell'Ugl «ci sono due infermieri assenti per motivi di varia natura che non sono stati mai sostituiti e un terzo col contratto in scadenza il cui rinnovo resta a tutt'oggi un'incognita». Gli infermieri necessari per coprire i turni in tutti i reparti operativi dovrebbero essere dodici e, invece, sono appena in nove. Il personale è costretto spesso a saltare i turni di riposo e rimandare le ferie residue. «Il personale ha due anni di congedi da smaltire e si comincia ad essere stanchi di affrontare la carenza di personale saltando i turni di riposo e rimandando a data da destinarsi le ferie» protesta il sindacato dal quale si apprende che «l'azienda deve assumere personale, ma per quanto ne sappiamo nessuna unità è destinata al nostro ospedale». La carenza di personale è una piaga che si trascina da tempo nonostante le rassicurazioni della Asl. Però, stando alle proteste del sindacato, le parole non sono state mai seguite dai fatti. Lo stesso sindacato riferisce che «l personale infermieristico non è nemmeno sufficiente per svolgere i turni in due per reparto come prevede la legge. A questo punto» prosegue Beato «chiediamo alla direzione generale di venire a constatare di persona se il personale in forza all'ospedale è sufficiente». Intanto per giovedì prossimo il sindaco di Castel di Sangro Umberto Murolo e l'assessore alla sanità Claudio Buzzelli hanno fissato un incontro ad Avezzano con i vertici della Asl per trovare delle soluzioni rispetto alle numerose problematiche legate alla funzionalità complessiva dell'ospedale.Loretta Montenero

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