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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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giovedì, dicembre 18

Rassegna Stampa - 18.12.2008

Infermieri, flop di Nursing up

La Repubblica del 18/12/2008 ed. Firenze p. 05

LA CAMPAGNA elettorale da migliaia di euro di Filippo Festini non è servita. Il responsabile regionale del sindacato Nursing up ha perso le elezioni per la presidenza del Collegio infermieri, o Ipasvi, sorta di ordine della categoria. Al vertice è stato confermato il presidente uscente Gianfranco Cecinati. La campagna elettorale per l'incarico era stata contrassegnata dalle iniziative pubblicitarie della lista di Festini, il professore di scienze infermieristiche che ha comprato spazi pubblicitari sui giornali, messo furgoni con "vele" con su scritto il nome della sua lista fuori dagli ospedali, fatto volantinaggio capillare e inviato in regalo pacchi di caffè per gli infermieri nei reparti degli ospedali. Dei 520 votanti (su 6mila aventi diritto), circa 250 hanno scelto Cecinati, 200 la terza sfidante Angela Brandi e 70 Festini. «Io per la campagna elettorale ho speso 450 euro», commenta il vincitore delle elezioni, per cui all'ultima tornata avevano votato in 120.



L'ambulanza sotto scorta

La Repubblica del 18/12/2008 , articolo di FRANCO VANNI ed. Milano p. 01

GLI infermieri entrano nel palazzo per prestare soccorso, i ladri assaltano l'ambulanza parcheggiata. Portiere forzate e vetri rotti, per rubare navigatori satellitari e radio. Sempre la stessa scena, sempre in via Quarti a Baggio. Ora per entrare nella strada di notte le ambulanze devono essere scortate dalla polizia. Lo ha deciso il 118 in risposta all'allarme lanciato dagli infermieri. (segue dalla prima di Milano) FRANCO VANNI LÌ NON vogliono più lavorare, denunciando di avere subito anche aggressioni e insulti. Per il vicesindaco Riccardo De Corato, «la situazione è insostenibile, per difendere chi soccorre i cittadini devono essere impiegati i militari che già presidiano quella strada». Via Quarti è uno dei "punti caldi" controllati giorno e notte dall'esercito. Una pattuglia vigila contro lo spaccio nel vicino parco delle Cave, ma gli assalti alle ambulanze negli ultimi mesi sono aumentati. Una decina di furti dall'inizio dell'anno, l'ultimo a fine novembre: serrature scassinate, Gps scomparso.Ora quando il 118 riceve richieste d'intervento dalle case popolari fra Baggio e Quinto Romano per malori e incidenti, invia sul posto anche un'auto della polizia, che fa la guardia all'ambulanza fino a quando gli infermieri non hanno finito il loro lavoro.Alla sede della Croce Rossa di Settimo Milanese, da cui partono molte delle ambulanze che intervengono nella via, è arrivato il fax che annuncia il servizio di scorta, e la settimana scorsa sono cominciate le prime "uscite protette".Alberto Bruno, presidente della Croce Rossa provinciale, spiega: «Abbiamo chiesto l'aiuto della polizia per potere lavorare, ma in quel quartiere servirebbe un serio intervento di assistenza sociale per risolvere il problema. È assurdo dovere essere protetti ogni volta che usciamo». Tanto più che da via Quarti le richieste di ambulanze sono frequenti: solo la Croce Rossa, da gennaio a novembre, ha fatto 230 interventi. Ci sono anche le false chiamate, fatte per poi ripulire l'ambulanza.Uno degli addetti racconta: «È capitato di arrivare in piena notte e trovare situazioni che poco avevano a che fare con quello per cui siamo stati chiamati. La sensazione della trappola c'è». Ma i furti scattano anche quando l'intervento necessario. «Arrivando in via Quarti di notte sappiamo già cosa ci aspetta, i ragazzi che stanno in strada ci ridono in faccia».Oltre alla Croce Rossa, a Baggio interviene la Croce Verde. Dario Vampiro, 54 anni, veterano del soccorso d'urgenza, racconta: «Per non farci rubare l'attrezzatura siamo costretti a lasciare uno dei tre uomini della squadra a fare la guardia in ambulanza. Questo è pericoloso sia per il malato sia per il collega, esposto al rischio di aggressioni in strada».
I problemi

GLI INTERVENTI Da gennaio la Croce Rossa ha ricevuto 230 chiamate di soccorso dalle case popolari di via Quarti, abitate in maggioranza da anziani I FURTI Mentre gli infermieri sono al lavoro, i ladri rubano dalle ambulanze i navigatori Gps e le radio di servizio: già dieci gli episodi dall'inizio dell'anno LA PAURA Per fare da guardia, fino a oggi, un infermiere aspettava in auto che i colleghi avessero finito l'intervento. "È quello il ruolo peggiore", dicono
Ambulanza sotto protezione
Le ambulanze costrette a farsi scortare dalla polizia per evitare di essere rapinate



«Neurologia, rianimazione e medicina a corto di infermieri»

Il Gazzettino del 17/12/2008 ed. VICENZA p. III

Il sindacato denuncia le gravi carenze e le mancate risposte dell'Asl 6(m.c.) «Mancano decine di infermieri e nelle medicine abbiamo aperto una vertenza per ottenere risposte immediate». Con queste parole Federico Martelletto dell'Rdb-Cub lamenta la grave situazione dell'Asl 6 di Vicenza. Una crisi che colpisce, a macchia di leopardo, l'intero San Bortolo: «La carenza infermieristica di 8-10 unità in medicina spiega Federico Martelletto rappresenta la punta di un iceberg che sta dilagando in molti reparti, specie in rianimazione, neurologia e medicina riabilitativa. Il taglio dei riposi e le ferie negate, gli straordinari programmati ed i turni massacranti non sono più sufficienti a far girare i turni». Due le soluzioni prospettate dall'amministrazione dell'Asl 6 di Vicenza: la trasformazione dell'orario in eccesso prestato dagli infermieri in medicina, nei mesi di dicembre e gennaio, con acquisto di prestazioni a 30.99 euro l'ora e il pagamento garantito degli straordinari agli Oss. Gli alti vertici rispondono picche, però, alla richiesta dell'Rdb-Cub di ridurre i posti letto. «Ciò che sta accadendo in medicina conclude Federico Martelletto dimostra come, con l'acqua alla gola e con soluzioni tampone, si stanno demotivando, esasperando ed allontanando i lavoratori, andando a peggiorare la qualità dei servizi ed aumentando il rischio per operatori e pazienti, senza risolvere alcuno dei problemi sul tappeto».



Il Mattino ...

Il Mattino del 17/12/2008 ed. AVELLINO p. 34

PAOLO CICCONE Le Misericordie e le Pubbliche Assistenze operanti nel servizio di 118 con l'Asl Av1 avanzano rivendicazioni nei confronti dell'azienda sanitaria. Le associazioni annunciano il proposito di rescindere la convenzione, nelle modalità e nei tempi contemplati dall'articolo 8, a meno che nel frattempo non subentrino, da parte dell'Asl 1, indicazioni e proposte così come formulate dalle stesse Associazioni, di miglioramento del servizio. Misericordia e Anpas ribadiscono che «la spinta motivazionale nel garantire il servizio del 118 è sempre stata quella di offrire ai nostri territori, già fortemente penalizzati, il diritto alla salute delle persone». E sottolineano che in questi anni hanno svolto tale servizio spinti da forti motivazioni umane e spirito di solidarietà. «Nella consapevolezza di dover offrire un servizio sempre più qualificato e rispettoso delle persone, ci siamo sobbarcati - precisano - anche gli oneri spettanti alla Asl, come la formazione del volontari che di volta in volta si avvicendano sul servizio 118». Per questo chiedono all'Asl Av1 che si faccia carico dell'infermiere professionale a bordo delle ambulanze del 118. «In materia di Emergenza Sanitaria - affermano - c'è l'obbligo dell'infermiere a bordo dell'ambulanza operante nel 118, così come dettato dalle linee guide Regionali. La figura dell'infermiere professionale si rende essenziale in quanto gli operatori-volontari, nonostante siano adeguatamente formati, non possono, all'occorrenza, espletare mansioni di particolare qualificazione». Tale necessità è sempre stata disattesa dall'Asl Av1; pertanto le associazioni chiedono che l'Asl ottemperi a quest'obbligo con immediata decorrenza per garantire un servizio nei termini di legge. Le associazioni chiedono anche «la rimodulazione dello stand by». «Le attuali difficoltà finanziarie dell'Asl non possono penalizzare e ricadere sul 118, il quale vuole solo offrire un servizio che tutela la salute delle persone».



Dottori clown tra i bimbi della pediatria

Il Tirreno del 18/12/2008 ed. Lucca p. 6

Appuntamento di Natale nel reparto, premi alle infermiere
LUCCA. Tradizionale appuntamento, nel reparto di pediatria dell'ospedale, con la festa di Natale per i ricoverati e i loro genitori. Erano presenti i clown dottori dell'associazione "Ridere per vivere", che hanno divertito bambini e adulti con la loro simpatia travolgente, e il "Coro Arcobaleno", che ha proposto suggestivi canti natalizi.Iniziative come questa sono importanti occasioni di incontro e di svago, che rendono più tollerabile la degenza ospedaliera di questi bambini. Intanto un gruppo di infermiere del reparto di pediatria è stato premiato per un innovativo progetto presentato al convegno internazionale di neonatologia e pediatria di Aversa. Il lavoro, che ha ricevuto consensi unanimi, riguarda in particolare "la psicologia del genitore" e mette in rilievo l'importanza di creare empatia tra genitore, operatore e piccolo paziente.Le infermiere premiate sono: Sabrina Gianni, Lorena Franceschelli, Rosaria Papini (caposala) e Patrizia Rindi.



Sesso per un lavoro, inchiesta chiusa

Unione Sarda del 18/12/2008

L'ipotesi della truffa, secondo il pm, non regge: possibile quella di una violenza sessuale, probabile il millantato credito. Reati, questi ultimi due, che infatti il sostituto procuratore Alessandro Pili ha contestato a Damiano Meloni, il 25enne ex tirocinante dell'ospedale Marino finito sotto indagine per aver richiesto prestazioni "particolari" ad alcune persone in cambio di una assunzione (fasulla) alla Asl 8. Il magistrato ha chiuso l'inchiesta e ora contesta al giovane (difeso dall'avvocato Marcello Floris) un singolo episodio: quello ai danni di un 44enne infermiere specializzato. Sarà il giudice per le indagini preliminari a stabilire se, come sostenuto da accusa e Leonardo Filippi, legale della vittima, entrambe le accuse siano solide.I due si erano conosciuti a fine settembre in un bar del Poetto: il venticinquenne si era presentato come "amministratore di una società di lavoro interinale", poi era arrivata la proposta di impiego: «Ti posso assumere, c'è un posto nel reparto di Ortopedia al Marino». Un racconto reso al pm dallo stesso infermiere 44enne che, per ottenere il lavoro, disse di aver ceduto alla richiesta di un rapporto sessuale con il 25enne. Il contratto, scritto su carta intestata a una inesistente Azienda ospedaliera Marino e con stipendio di 1.500 euro mensili, era stato firmato: quattro anni di lavoro rinnovabile per altri quattro. Poi l'appuntamento fissato per il pomeriggio successivo in ospedale. Meloni al Marino aveva appena concluso un periodo di tirocinio per diventare operatore sanitario e in quel frangente, secondo le accuse, aveva registrato movimenti e abitudini del personale. Così, approfittando dell'assenza della caposala, il 16 ottobre i due erano entrati in corsia vestiti da operatori sanitari, si erano presentati come tirocinanti e per una serata intera avevano lavorato in Ortopedia. Fino alle 19, ora del rientro a casa.Il giorno dopo però il 44enne aveva ricevuto un messaggio telefonico mandato da una sedicente "coordinatrice degli infermieri" con scritto: «Non dovete più venire». Qui il quarantaquattrenne aveva sospettato il raggiro. Il ragazzo non aveva dato spiegazioni convincenti ed era partita la denuncia. Ora la palla passa al gip. (an. m.) 18/12/2008



Boom di infermieri stranieri. Sottopagati

Cronaca Qui Torino del 18/12/2008 p. 11

Gli infermieri stranieri occupati nelle strutture sanitarie della provincia di Torino sono «un'importante risorsa per il sistema sanitario», anche se spesso «non godono degli stessi diritti» dei colleghi italiani. Lo sostiene la Cgil di Torino, che ieri ha organizzato un convegno dal titolo "Il lavoro di cura degli stranieri nella sanità" per approfondire la condizione degli infermieri provenienti da altri paesi che sopperiscono alla mancanza di operatori italiani. Secondo una ricerca condotta dall'Ires Lucia Morosini, in provincia di Torino, dal 2000 a oggi, gli infermieri stranieri sono aumentati in maniera significativa. I nuovi iscritti sono passati dal 14,5% del 2000 al 41,4% del 2007. In Piemonte si registrano 2.869 infermieri stranieri iscritti ai vari Collegi provinciali, di cui 1.775 comunitari e 1.094 extracomunitari. L'86% sono donne e appena il 14% ha meno di 30 anni. Rispetto alla provenienza degli operatori che lavorano in provincia di Torino, la distribuzione riflette la presenza numerica delle comunità straniere che lavorano nel torinese: il 72,2% degli infermieri di altre nazioni è di nazionalità romena, seguono peruviani (9,8%), polacchi (4%) e albanesi (2,1%). Il salto di qualità, specialmente negli ultimi anni, è stato a favore dei lavoratori romeni, che dall'ingresso della Romania nella Comunità Europea, possono partecipare ai concorsi pubblici banditi dal sistema sanitario per l'assunzione di nuovo personale paramedico. «Gli infermieri stranieri, soprattutto se extracomunitari - sottolinea il segretario Fp-Cgil Piemonte Rossano Gambino - sono ancora professionalmente discriminati e, in alcuni casi, sottopagati. Un passo avanti è stato compiuto dalla Regione Piemonte nel 2005 con l'accordo siglato insieme a Cgil Cisl e Uil dall'ex-assessore alla Sanità Mario Valpreda, che ha consentito diverse centinaia di assunzioni, anche se a tempo determinato». Secondo la ricerca della Cgil, le discriminazioni maggiori si verificano a discapito degli infermieri extracomunitari, il cui titolo di studio non sempre viene riconosciuto e, per questo, si ritrovano a lavorare in aziende, ad esempio cooperative, che li pagano meno dei colleghi italiani o comunitari a parità di mansioni. [al.ba.]



No profit L'impegno delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana va on air con Armando Testa

DailyMedia del 18/12/2008 p. 10

L'agenzia firma la campagna, a dicembre e gennaio su tv e radio. In preparazione anche stampa, web, esterna e cinema100 anni di impegno, 100 anni di volontariato, 100 anni di storia: tanti i valori da comunicare nel centenario della fondazione del corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana. Valori che si possono identificare in un simbolo unico: la divisa delle crocerossine, un'icona forte e immediatamente identificabile, che nell'immaginario collettivo è strettamente legata al corpo che rappresenta. Ed è proprio la divisa la chiave della campagna no profit ideata da Armando Testa, articolata su tv e radio: una divisa che non è una semplice uniforme, ma un contenitore di storie e di ideali. Nello spot, a vestirla non saranno le crocerossine, ma, per fare qualche esempio, una tossicodipendente, una bambina in chemioterapia, una clochard, una donna affamata in un villaggio profughi africano, un'immigrata clandestina. Il risultato è un'ampia panoramica sulle attività delle Infermiere Volontarie, fatta di immagini di forte impatto emotivo, dove la divisa appare come un elemento dissonante. La voice over chiarisce che l'identità delle crocerossine si fonde indissolubilmente con quella delle persone che hanno aiutato durante il loro percorso. Questa campagna svela due volti delle Infermiere Volontarie: quello più epico, di donne in prima linea in tutte le emergenze e le difficoltà, e quello più intimo ed emozionante del legame umano che sanno creare con le persone che aiutano. Per Armando Testa, hanno lavorato alla campagna l'art director Raffaele Balducci e la copywriter Elisabetta Pittana, sotto la direzione creativa esecutiva di Vincenzo Vigo, che è anche copy. Casa di produzione Mercurio spqr, regia di Koen Mortier. La campagna, per la quale tutte le emittenti coinvolte hanno donato spazi gratuiti, sarà in onda nel mese di dicembre 2008 e gennaio 2009 su tv con due soggetti da 30" e su radio con due soggetti da 30". In fase di preparazione anche lo sviluppo della creatività su stampa, affissione esterna, banner internet e cinema, dove il taglio previsto per il filmato è 60" e/o 40".

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