Sale il numero di denunce per errori medici
Quindicimila l’anno per i medici, 1.500 solo per i chirurghi. Questi i numeri delle denunce sanitarie in Italia, presentati all’VIII Convegno di primavera della Sic (Società italiana di chirurgia) di Torino. Una Commissione tecnica, istituita dal Ministero della Salute nel 2005, ha potuto valutare la percentuale di cause per malpractice ed è emerso che la chirurgia, dopo ortopedia (16,5%), oncologia (13%) e ostetricia (11%) è al quarto posto tra le specialità più bersagliate (10%). In pratica, durante il loro percorso professionale, quattro chirurghi su cinque ricevono almeno una richiesta di risarcimento o un avviso di garanzia per un presunto errore. Non che ieri si sbagliasse meno... In realtà, oggi, sono aumentate le denunce. Lo testimoniano anche i dati dell’Amami (l'Associazione medici accusati di malpractice ingiustamente) che parlano di procedimenti, poi archiviati dopo molto, causa di rinuncia all’esercizio in sala operatoria. Ecco perché, le conseguenze dello “stress da denuncia” sono pesanti, specie per i giovani. Insomma, è giusto verificare la correttezza di procedure e prestazioni, ma è anche necessario varare una legislazione adeguata che riconosca gli atti sanitari (medici e assistenziali) a fini terapeutici, preveda la differenza nel penale tra le colpe e garantisca la copertura assicurativa obbligatoria per i professionisti. Senza dimenticare di istituire, come in diverse realtà estere, albi di periti in grado di valutare l’operato dei colleghi.
La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi
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domenica, maggio 18
Troppi errori negli Ospedali
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