«A rischio l'assistenza per i pazienti di Careggi»
Il Giornale della Toscana del 01/05/2008 p. 9
Celesti (Pdl) annuncia un'interrogazione a Rossi Il direttore Majno: «Riapriamo il dialogo»l'effetto congiunto dei tagli agli straordinari imposti dalla regione e la mancata assunzione di nuovi infermieri, tecnici di radiologia e di laboratorio avranno una pesante ricaduta sull'assistenza dei cittadini. Non si possono tollerare tagli in ragione di pseudo equilibri finanziari senza mai pensare ad una seria programmazione delle piante organiche nei diversi presidi ospedalieri toscani ed in particolare in quello di Careggi che rischia il collasso nei prossimi mesi estivi». È il commento di Annamaria Celesti, vicepresidente della commissione sanità e consigliere regionale di Fi/Pdl, alle richieste sindacali del personale infermieristico di Careggi che si accompagna all'annuncio di una interrogazione urgente all'assessore Rossi. «Oltre a Careggi, anche nei presidi ospedalieri di Pistoia, Lucca, Pisa e Siena, si sono susseguiti nei mesi scorsi - prosegue Celesti - segnali di allarme da parte delle sigle sindacali e anche degli stessi cittadini per la mancanza di assistenza che finiva per incidere sulla qualità degli interventi e sugli stessi tempi di assistenza. Una situazione sull'orlo del collasso. Non tenerne conto significa pensare solo all'economicità della sanità senza preoccuparsi della qualità dei servizi necessari a rispondere ai bisogni di salute dei pazienti». Anche il direttore generale dell'azienda Careggi, Edaordo Majno, ha scritto una nota riguardo alla delicata situazione: «Ciò che si sta cercando di ottenere con le azioni in corso è il superamento di quello che non risponde più alle esigenze organizzative ed economiche di gestione dell'azienda, all'interno di un itinerario che in nessun caso può essere inteso come iniziativa unilaterale. Pertanto lunedì 5 e mercoledì 7 maggio prossimi sono in programma incontri tecnici dedicati con i capo dipartimenti ed i loro staff per produrre il materiale necessario ad un sereno confronto sindacale».
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