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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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venerdì, febbraio 29


Somministravano Aulin e Serenase senza prescrizione: 300 euro di multa
Infermieri Attenti!!
Quando si somministra un farmaco, aspettate che il Medico l'abbia Scritto in Cartella Clinica!

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Farmaci ad ospiti senza prescrizione, multatiIl Trentino del 07/02/2008 ed. Nazionale p. 36 Due infermieri avevano dato medicine abitualmente assunte dagli anzianiCLES. Trecento euro di ammenda e pagamento delle spese processuali. Si è concluso così il processo che ieri ha visto sul banco degli imputati due infermieri della Casa di Riposo Santa Maria di Cles, Cristian Marinelli e Maria Grazia Pedergnana, accusati di esercizio abusivo di professione medica per aver somministrato a due anziane ospiti farmaci senza la prescrizione medica. I fatti risalgono al mese di maggio 2007 quando nella casa di riposo si sono presentati i Carabinieri del Nas.Dovevano effettuare un controllo mirato dopo una segnalazione dell'Ordine degli infermieri di Trento a sua volta attivato da una precisa sollecitazione arrivata, a quanto pare, dall'interno della stessa Casa di riposo. L'ispezione - ha ricordato in aula ieri il maresciallo Daldon dei Nas - ha portato alla luce due episodi del 15 e 28 maggio. Nel primo caso l'infermiera Pedergnana aveva somministrato ad un'anziana ospite un antidolorifico, il Nimesulide, farmaco assimilabile all'Aulin; nel secondo l'infermiere Marinelli 10 gocce del neurolettico Serenase ad un'altra anziana. Fatti accertati e non contestati dai due imputati che hanno comunque spiegato, in dichiarazioni spontanee, come e perchè erano arrivati a quelle somministrazioni. «Quel pomeriggio l'anziana era particolarmente agitata, è stata lei a chiedere qualcosa che la tranquillizzasse: così le ho dato dieci gocce di Serenase, un farmaco le era stato già stato prescritto in precedenza anche in dosi giornaliere di 40 gocce» ha detto Marinelli. Dello stesso tenore la spiegazione di Pedergnana: erano le 23.30, era in turno di notte quando l'anziana ha chiesto qualcosa per alleviare i dolori insopportabili. Le dichiarazioni dei due imputati sono arrivate a conclusione del dibattimento che ha visto sfilare davanti alla giudice una serie di testimoni, tra cui la dottoressa Maria Gabriella Cescatti, medico convenzionato con la Casa di Riposo di Cles dal febbraio 2006 al giugno 2007. Un anno turbolento per i rapporti fra Cescatti e il personale e concluso con le dimissioni della dottoressa. Tra i testimoni la presidente provinciale dell'Ordine degli infermieri, Luisa Zappini, la caposala Silvia Dallagiovanna e il direttore Silvano Gallina.«Dopo quella fase è stata ricostruita l'unità d'equipe, che era stata smembrata, con piani assistenziali mirati ed individualizzati per ogni ospite» ha sottolineato il direttore. Significativa la testimonianza del dottor Marco Pangrazzi, responsabile sanitario della Casa di riposo di Cles dal gennaio 1995 al febbraio 2006, senza riscontrare invasioni di campo da parte degli infermieri. Il pm De Benedetto ha chiesto la condanna dei due infermieri, pur con tutte le attenuanti, a 530 euro di ammenda cadauno, somma ridotta dalla giudice Miori.

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