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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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venerdì, febbraio 29


Lode e Rispetto per il lavoro degli infermieri
Il Mattino di Padova del 21/02/2008 , articolo di MASSIMO GIORGETTI * ed. Nazionale p. 15
Mancano ancora pochi mesi e, poi, l'Ordine degli infermieri avrà la sua giornata speciale. Il 12 maggio dello scorso anno ho partecipato alle loro attività nel centro della città, una giornata internazionale dedicata alla loro professione. A Padova in Piazza Garibaldi si sono presentate le responsabilità crescenti, assunte dagli operatori, ai cittadini. Ricordo con piacere che lo stesso giorno, abbiamo concluso la giornata con un divertente spettacolo comico.Ma le prime pagine dei quotidiani hanno ritratto in questi giorni, invece, un quadro poco fedele (non certo per colpa loro, ma di una banale festa, che ha oramai creato «il caso»).Gli specializzandi hanno pensato di festeggiare il contratto di lavoro organizzando un party, affiggendo locandine dove vi è ritratta «un'infermiera» che per nulla ricorda le vere professioniste.Non si recrimina la satira, ma la poca sensibilità mostrata nei confronti di tutte le nostre e i nostri infermieri che ogni giorno operano per garantire un'assistenza di qualità che mette al centro il bisogno di salute del singolo con dedizione e sacrificio. Se è vero che l'infermiere è una delle figure di riferimento in tutto il cerchio della nostra vita, allora dobbiamo nutrirne rispetto. Non è la divisa bianca a far sognare una donna facile, ma il mostrarla con una gonna corta, i bottoncini slacciati e una posizione che lascia pochi dubbi. Chi di noi, conscio del duro lavoro svolto ogni giorno, accetterebbe di vedere la propria professione su manifesti che ricordano più lussuria che impegno?Capisco il risentimento provato da chi si è sentito colpito in prima persona. Avete mai letto il patto tra infermiere e cittadino? Un inno di solidarietà e di tutela.Forse è stata solo una bravata, magari sottovalutata e che certamente non credeva di creare questo «caso»; ma il mio appoggio va a chi, denigrato nella sua professione tanto utile, pensa che lo scherzo sia stato sciocco e maschilista.Spezzo una lancia in favore di questa meravigliosa professione, fatta di aspetti legali, etici e deontologici, di turni snervanti e un contatto quotidiano con il dolore, che invece talvolta viene allineata a vecchi stereotipi sociali che dovrebbero essere oramai superati.Insomma definizione alla mano l'infermiere è «un professionista che, in possesso della laurea triennale e dell'iscrizione all'albo professionale, eroga assistenza preventiva, curativa e riabilitativa in autonomia o in collaborazione con le altre figure operanti nell'ambito socio-sanitario per la tutela e la promozione della salute delle persone», direi quindi che di scherzi e succinti camici non se ne parla.Se andiamo a vedere come veramente operano nel loro quotidiano (e come volontario della Cri ho visto fin troppe volte quali dolorose situazioni debbano affrontare) ci imbattiamo in una serie di critiche scelte comportamentali, le quali sono determinanti per la maggior parte delle volte.E' lo stesso codice deontologico a sottolineare l'importanza della loro attività recitando che: «L'infermiere si attiva per l'analisi dei dilemmi etici vissuti nell'operatività quotidiana e ricorre, se necessario, alla consulenza professionale e istituzionale contribuendo così al continuo divenire della riflessione etica».Non voglio essere prolisso e dilungarmi in un'analisi ovvia di una professione che è protagonista della nostra salute e vita. La giornata internazionale dell'infermiere esiste già ed è il 12 maggio. Sapersi scusare è un'arte nobile e un passo in tal senso è già stato fatto tramite la lettera firmata dal responsabile degli specializzandi Domenico Montemurro.* assessore provinciale ai Servizi sociali

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