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La richiesta di prestazioni assistenziali di qualità e personalizzate è sempre più in aumento; si accresce pertanto anche il livello di competenza e responsabilità dell'infermiere nei confronti della persona assistita; i tempi esigono professionisti preparati, capaci di confrontarsi in équipe multidisciplinari e che sappiano dare garanzie sulle proprie azioni, in quanto consapevoli delle conseguenze che possono derivare dalle loro decisioni e dal modo di condurre gli interventi

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domenica, giugno 8

Image Hosted by ImageShack.usSos dalla terapia intensivaImage Hosted by ImageShack.us
il roditore catturato da un addetto alle pulizie Ispezionati tubi e solai
(La Monnezza di Napoli comincia a farsi vedere)

Articolo tratto dal mattino di napoli del 07.06.2008

MARIA PIRRO Reparto chiuso, pazienti trasferiti, pulizie radicali al via. Gli interventi sono stati disposti all’ospedale Monaldi, dopo che un topo è stato avvistato, prima, e catturato, poi, all'interno dell'unità di terapia intensiva coronarica. L'allarme è scattato ieri, alle sette del mattino, quando il roditore è stato avvisato in corsia. A sollecitare l'intervento del personale sanitario è stato, in questo caso, un paziente: un uomo di quaranta anni del napoletano, ricoverato da solo all'interno del box contrassegnato dal numero uno. Era in dormiveglia, l'ammalato, quando ha visto il topo e lanciato l'allarme. Così, è cominciata la «caccia» al roditore. C'erano un medico e due infermieri di guardia, nell'unità di terapia intensiva coronarica. Ma è stato un addetto delle pulizie, armato di tutto punto con gli arnesi soliti da lavoro, quindi mazza della scopa e quant'altro, l'uomo dai prontissimi riflessi è riuscito a catturare l'ospite indesiderato nel giro di pochi minuti, ponendo fine al fuggi-fuggi dell'animale. Avvisati della situazione il primario del reparto, il dottor Pio Caso, e la direzione sanitaria del Monaldi, quindi sono state adottate tutte le contromisure per assicurare massima sterilità degli ambienti ospedalieri. Per farlo, però, è stato necessario ordinare la chiusura della struttura. Alle sette c'erano otto pazienti ricoverati nell'unità di terapia intensiva coronarica, il reparto al terzo piano del Monaldi. Due ammalati erano in fase di dimissioni, già nella prima mattina hanno lasciato l'ospedale per far ritorno a casa. Gli altri sei ricoverati invece sono stati trasferiti nei vicini locali della cardiologia, che si trovano anch'essi al terzo piano. Adesso, nel reparto di cardiologia, dotato di ventiquattro posti, si registra il pienone, tutti i letti sono occupati; mentre nelle stanze vuote dell'unità di terapia intensiva coronarica sono cominciate radicali pulizie. In queste ore sono stati smontati i pannelli del solaio, controllati gli impianti elettrici, e sono programmati un intervento di derattizzazione e la bonifica di tutti gli ambienti. L'obiettivo di una pulizia accurata è quello di garantire perfette condizioni di igiene, ma anche di individuare per quale passaggio il topo è riuscito a intrufolarsi in corsia. Le prime verifiche portano ad escludere che il roditore possa essere entrato attraverso i pannelli installati sul soffitto. Secondo il personale del reparto, l'animale potrebbe essersi introdotto in uno dei tubi che si trovano in ambienti attigui al box del reparto, si tratta di spazi che sono interessati da lavori di ristrutturazione. Un'altra ipotesi è che il topo possa essere entrato da un balcone lasciato aperto durante la notte.

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