Clinica degli orrori,
inchiesta si allarga
Intercettazioni, spuntano le mazzette.Interrogato l'ex contabile della clinica:
«C'era una busta per onorevole di An»
MILANOSi allarga l’inchiesta della magistratura milanese sulla Santa Rita aprendosi a nuovi fronti, come quello "politico", su possibili casi di corruzione ma anche con controlli su altri raparti e su altre cliniche private convenzionate. Nuovi interrogatori si sono svolti anche oggi nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto di 13 medici, accusati, a vario titolo, di truffa al sistema sanitario nazionale, omicidio volontario e lesioni personali. I Pm Tiziana Siciliano e Grazia Pradella stanno sentendo un anestesista della casa di cura e, subito dopo, ascolteranno un suo collega. Se poi da una parte da 5, le morti sospette alla "Clinica degli orrori", potrebbero diventare molte di più (già si parla di 25), la stessa Regione Lombardia ha confermato ieri controlli su almeno altre 10 strutture sanitarie. E tra le pieghe delle intercettazioni spuntano anche accenni a "mazzette". Ne parla l’ex contabile della clinica, Domenico Lopriore, in un interrogatorio. «Ho visto alcune buste - aveva riferito ai pm - preparate dalla segretaria del notaio Pipitone, contenente delle somme di denaro da dare a terzi... ricordo che Pipitone un giorno ha chiesto alla sua segretaria se avesse preparato una busta per un onorevole di Alleanza Nazionale di cui non sono in grado di riferire le generalità». Nello stesso interrogatorio aggiunge che ci sono testimoni che possono confermare «che la busta avrebbe dovuto contenere circa 100 milioni di lire necessari per finanziarie Alleanza Nazionale, probabilmente alle elezioni politiche del 2003». «Verificheremo l’ipotesi di eventuali finanziamenti illeciti ai politici, ma, per il momento, non è aperto alcun fascicolo d’inchiesta su questo aspetto», affermano dalla procura di Milano. Intanto, alle prime polemiche sul ruolo di controllo della Regione, replica il Presidente Roberto Formigoni: «I controlli funzionano da diversi anni. Prendiamo provvedimenti ogni volta che emergono irregolarità sanzionabili da Regione Lombardia e facciamo segnalazioni alla Guardia di Finanza e alla Magistratura quando emergono rilievi di natura penale, che non competono a noi ma all’Autorità». Ma c’è anche chi difende la Santa Rita: sono diversi medici e infermieri della struttura: tra loro in queste ore c’è infatti una sorta di piccola riscossa, un moto di ribellione. Non vogliono sentir parlare di «Clinica degli orrori». «Qui ci sono persone che lavorano con amore e professionalità - rivendica Massimo Ripamonti, medico chirurgo, da 15 anni al Pronto Soccorso -; non dico che sia un paradiso: è un ospedale come tutti gli altri. Non esiste un ospedale perfetto, ci sono anche qui reparti di assoluta eccellenza, professionisti più o meno bravi, ma non è giusto che centinaia di persone di provata professionalità ed esperienza abbiano problemi di lavoro e vengano criminalizzati per colpa di pochi individui».
MILANOSi allarga l’inchiesta della magistratura milanese sulla Santa Rita aprendosi a nuovi fronti, come quello "politico", su possibili casi di corruzione ma anche con controlli su altri raparti e su altre cliniche private convenzionate. Nuovi interrogatori si sono svolti anche oggi nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto di 13 medici, accusati, a vario titolo, di truffa al sistema sanitario nazionale, omicidio volontario e lesioni personali. I Pm Tiziana Siciliano e Grazia Pradella stanno sentendo un anestesista della casa di cura e, subito dopo, ascolteranno un suo collega. Se poi da una parte da 5, le morti sospette alla "Clinica degli orrori", potrebbero diventare molte di più (già si parla di 25), la stessa Regione Lombardia ha confermato ieri controlli su almeno altre 10 strutture sanitarie. E tra le pieghe delle intercettazioni spuntano anche accenni a "mazzette". Ne parla l’ex contabile della clinica, Domenico Lopriore, in un interrogatorio. «Ho visto alcune buste - aveva riferito ai pm - preparate dalla segretaria del notaio Pipitone, contenente delle somme di denaro da dare a terzi... ricordo che Pipitone un giorno ha chiesto alla sua segretaria se avesse preparato una busta per un onorevole di Alleanza Nazionale di cui non sono in grado di riferire le generalità». Nello stesso interrogatorio aggiunge che ci sono testimoni che possono confermare «che la busta avrebbe dovuto contenere circa 100 milioni di lire necessari per finanziarie Alleanza Nazionale, probabilmente alle elezioni politiche del 2003». «Verificheremo l’ipotesi di eventuali finanziamenti illeciti ai politici, ma, per il momento, non è aperto alcun fascicolo d’inchiesta su questo aspetto», affermano dalla procura di Milano. Intanto, alle prime polemiche sul ruolo di controllo della Regione, replica il Presidente Roberto Formigoni: «I controlli funzionano da diversi anni. Prendiamo provvedimenti ogni volta che emergono irregolarità sanzionabili da Regione Lombardia e facciamo segnalazioni alla Guardia di Finanza e alla Magistratura quando emergono rilievi di natura penale, che non competono a noi ma all’Autorità». Ma c’è anche chi difende la Santa Rita: sono diversi medici e infermieri della struttura: tra loro in queste ore c’è infatti una sorta di piccola riscossa, un moto di ribellione. Non vogliono sentir parlare di «Clinica degli orrori». «Qui ci sono persone che lavorano con amore e professionalità - rivendica Massimo Ripamonti, medico chirurgo, da 15 anni al Pronto Soccorso -; non dico che sia un paradiso: è un ospedale come tutti gli altri. Non esiste un ospedale perfetto, ci sono anche qui reparti di assoluta eccellenza, professionisti più o meno bravi, ma non è giusto che centinaia di persone di provata professionalità ed esperienza abbiano problemi di lavoro e vengano criminalizzati per colpa di pochi individui».
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