SANITA': MINISTERO, ALL'ESAME CDM DECRETO ISTITUZIONE 3 NUOVI ORDINI
Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute ) - In arrivo tre nuovi ordini professionali in campo sanitario. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha iniziato l'esame dello schema di decreto legislativo presentato dalministro della Salute Livia Turco per l'istituzione degli Ordini e degli albi delle professioni sanitarie infermieristiche; ostetriche e riabilitative; tecnico-sanitarie e della prevenzione. Con questo provvedimento - spiega una nota del ministero della Salute- il cui esame da parte del Governo sarà completato entro il 4 marzo, "si da' piena attuazione alla legge 43 del 2006 in materia di albi e ordini professionali". Le nuove disposizioni riguardano oltre 530 mila operatori, impegnati in 22 professioni sanitarie, che saranno d'ora in poi sottoposti al controllo dell'Ordine "a garanzia della correttezza dell'esercizio professionale e del rispetto delle regole deontologichenei confronti degli assistiti". I tre Ordini professionali previsti dal decreto legislativo sono: l'Ordine nazionale degli Infermieri a cui, si stima, saranno iscritti 328.500 infermieri; l'Ordine nazionaledelle Ostetriche e delle professioni sanitarie della riabilitazione per un totale stimato di 97.700 iscritti; l'Ordine nazionale delle professioni tecnico-sanitarie della prevenzione per un totale stimato di 105.800 iscritti. Agli Ordini viene riconosciuta, si legge nel la nota del ministero, "la natura di enti pubblici non economici, sottoposti alla vigilanza del ministero della Salute e con autonomia patrimoniale, finanziaria ma anche di statuto e regolamento". I tre Ordini, inoltre, si costituiranno - secondo il decreto - in altrettante Federazioni nazionali mentre all'interno di ciascun Ordineè prevista l'articolazione delle 22 professioni in Albi provinciali, che dovranno comunque rispettare i codici deontologici approvati dalleFederazioni nazionali dei tre Ordini professionali di riferimento. Gli statuti degli Ordini e delle Federazioni, poi, dovranno attenersi a precisi principi tra i quali: democraticità nelle procedure di elezione degli organi; non discriminazione per motivi religiosi, sessuali, razziali, politici o relativi ad altra condizionepersonale o sociale; partecipazione effettiva alla vita dell'Ordine delle professioni meno rappresentate nel Consiglio direttivo; leale collaborazione con lo Stato e gli altri Enti pubblici; separazione della funzione di indirizzo politico dalla gestione amministrativa. E'prevista, inoltre, l'incompatibilità tra cariche ordinistiche e qualsiasi altra carica esecutiva in partiti, sindacati, enti previdenziali e incarichi di governo nazionale o locale. Per l'iscrizione agli Ordini sarà indispensabile un titolo universitario oequivalente mentre sono previste specifiche norme per l'esercizio professionale dei professionisti comunitari ed extracomunitari. Il decreto stabilisce infine le attività riservate alle 22 professioni sanitarie inserite nei tre Ordini.
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