Camere a sei letti, servizi insufficienti, privacy inesistente, camere operatorie troppo distanti Ospedale,
Sos per ostetricia Tivoli: aumentano i parti, ma le strutture sono fatiscenti
CATERINA CIAVARELLA Aumentano i parti, ma il reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Tivoli rimane un "incubo" sul fronte strutturale. L'anno scorso i nuovi nati nell'unità operativa complessa, che dispone di trenta posti letto, sono stati esattamente 1012, un centinaio in più di quelli registrati nel 2007. Un successo legato al la riconosciuta professionalità del personale sanitario, ma basta entrare nel reparto per scoprire una seric di carenze incredibili:: un sistema elettrico mai messo a norma, con fili che spuntano ovunquc e camerate da sei posti dove le degenti sono costrette a rinunciare a qualsiasi tipo di privacy. Nei bagni, in condizioni pessime ed in comune tra pazienti e ostetriche, "piovono" calcinacci dal soffitto, che appare scrostato in più punti e pericolante. Inagibile per lo stesso motivo anche la cucina, situata in una stanza adiacente ai servizi igienici. Allegravi criticità del reparto, rimasto più o meno quello degli anni sessanta, si debbono aggiungere le difficoltà legate alla carenza di medici ed altre ligure professionali: mancano almeno due ginecologici, degli undici specialisti attualmente in organ ico com preso i I primario, e un paio di ostetriche, necessario anche per coprire il turno notturno ora ridotto in pratica ad una sola unità. Un'emergenza, quella del personale, più volte denunciata ai vertici della AsI, che ha fatto scattare il taglio netto delle prestazioni esterne. Con una nota inviata alla dirczione generale, il primario Mario Primicerio ha comunicato, dal primo dicembre, la sospensione delle isteroscopie ambulatoriali (200, in media, quelle ef fettuate annualmente), la riduzione delle sedute per le ecografie ad una a settimana, mentre gli esami urodinamici sono ora previsti una volta ogni 15 giorni. E sono di fatto rimasti inascoltati tutti gli appelli lanciati più volte nel corso degli anni dal primario. L'ultima nota ufficiale ai vertici dell'azienda sanitaria è del novembre scorso, meno di due mesi fa. Nel documento si insiste sulla necessità della razionalizzazione dell'area travaglio, dove si concentrano anche altre attività specialistiche e di una camera operatoria adiacente alla sala parto per poter effettuare i tagli cesarei in emergenza. A causa delle notevole di- L'ingresso dell'ospedale di Tivoli: rilanciata la protesta per il reparto di ostetricia, inadeguato e sotto organico stanza tra le camere operatorie, localizzate al quinto piano dell'ala nuova del San Giovanni Evangelista, e la sala parto, posta al primo piano della parte vecchia della struttura ospedaliera, anche nei casi d'urgenza le pazienti sono costrette a transitare lungo il corridoio, "non protetto" e spesso affollato di visitatori e di utenti in attesa. Con un evidente rischio in più per le partorienti. «Il reparto di ostetricia è diventato un caso scandaloso - denuncia Vittorio lannotta, segretario della Federazione sindacati indipendenti - Ci chiediatno che fine abbia fatto il programma di ristrutturazione previsto da anni e mai iniziato. Personale e degenti vivono in una sorta di terzo mondo sanitario, ancora più grave in una divisione molto delicata, di riferimento per decine di migliala di utenti».
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